Antropoetico
L'urlo dentro
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Indice delle urla
IMPULSO PREDATORE DI MALI TOCCO DI FIAMMA IMPAZIENTE AFFONDO PERCORSO GIARDINO VIOLAZIONE DI CUORE I GIORNI DEL MALE NESSUNO PARLI BALLO FOLLIA GIORNATA STRANA CERCO IL BENE TU COSA SEI? IL CANTO TUO REGOLA GRIDO DENTRO
SPLENDIDO SOLE PUTTANA GIORNI ANO SONO IO MANCA L’ARIA EPPURE ACCADE IL RITORNO DEL LUPO GIOCATTOLO VERDETTO APPESO PROFEZIA DONNA CHE A ME TI DONI LO CHIUDERO’ IO SONO AMORE SEI LA MIA DONNA FIORE SIAMO NOI SOLO TU E LA TUA ANIMA INFINITO IL RICHIAMO DEL LUPO ANTROPOETICO VUOTO DENTRO
FORTE E DEBOLE GELOSIA E INVIDIA CONDANNA DI VITA QUATTRO STAGIONI URLO DICOTOMIA ERA AMORE GOCCIA SOLO VITA FOTTUTO RABBIA DISTRUTTORE PUDORE INVIDIA COSA SONO PER TE? FUTURO IMMAGINATO TUTTO PER UNO SGUARDO NOTTE CHE CONSOLA VOMITO QUANTA VITA RITORNO UOMO
CAMMINERO’ FIORI ESSENZA D’AMORE NUOVA LUCE GUARDAMI MANGUSTA PENNELLO SORRIDO DENTRO CENERE E POLVERE SE PUOI STUPORE IL MALE E IL BENE PIANO DELLA FOLLIA FALSO D’AUTORE IL NULLA RIMA ATTONITA DIMMI COS’E’? UNICA LEGGE SOLO E ABBANDONATO LASCIAMI UN SOGNO SAPORE
DIVERRO’ GRANO ULTIMA CONDANNA SOLO LETAME MONDO DI MERDA VENTO NEL VENTO NERO PERFETTO PRIGIONIERO IL CANTO NELLA CULLA IL MORTO RACCONTA DOLCISSIMA BUGIA
IMPULSO
Non riesco a porre fine a questo impulso, non posso spegnere l'illusione, sei con me qui contro il momento che mi ha espulso, donna tu vivi dentro le mie emozioni, poni rose sulla tomba del ato, prepari la tavola perché la vita è senza definizioni, si eccitano le mie carni e si impenna il mio essere uomo mentre tocchi la mia anima nuda e cancelli le inibizioni, parte l'impulso che ti vuole abbracciare come il cosmo, qualcosa muove l'anima e l'animale all'unisono, l'impulso ti vuole mia, adesso, perché nel più tenero amplesso, nel bacio intenso, sarò uomo e tu donna lungo la vita e nell'immenso.
PREDATORE DI MALI
Entrerò in te, cercherò i dolori nascosti, cancellerò il peso degli anni, tu ti aprirai ai miei balsami, costi quel che costi, diventerò il predatore dei tuoi mali, assorbirò i problemi e ti libererò come gabbiano sul mare, strapperò le catene che consumano i tuoi respiri, ti amerò anche quando mi odierai, sarò felice quando mi farai provare il dolore, ti amerò comunque, ho troppo amore dentro che mi tortura, devo liberarmi, devo liberarti.
TOCCO DI FIAMMA
Ho bruciato tutte le foto, le ho viste cadere nel loro moto impresso verso il fuoco e contorcersi al tocco di fiamma, ho sentito morire qualcosa dentro, ho dovuto farlo rendendo fumo, così, una parte dei dolori, quanta vita persa in quei bagliori, scintille di un vecchio fuoco nel ato, quanto tempo la fiamma ha divampato, quanti giorni senza che nessuna pioggia potesse spegnerla, abbasso gli occhi verso il fumo e assaporo l'immagine alla deriva, adesso che è rimasta solo la cenere, questa polvere la porta via il vento in un soffio.
IMPAZIENTE
Sono impaziente, fremo nell'attesa di te, sembra così divertente, immaginare l'abbraccio, sono agitato dentro questo sogno, sono nuvola carica d'acqua in attesa del tuo prato assetato, sono ghiaccio che si scioglierà lungo i percorsi dei tuoi sogni, dei tuoi bisogni, sono impaziente, come ormone impazzito mi muovo su di te, succhiando il tuo cuore e tutto ciò che è dentro senza ritegno esplodo all'improvviso nel tuo e nel mio dolce piacere, scrivendo così l'ennesima pagina di chi sogno i giorni, sono impaziente di essere la tua intima soluzione, nella tua si consuma la vita mia, il disegno e i suoi piccoli ritorni, sono impaziente ma eccomi, ci sono senza finzione,
io ti voglio e tu mi vuoi.
AFFONDO
Dove sei? Nella schiuma delle onde, nel mare che mi affonda, nel freddo di questa vita, nel sale che mi circonda, dove sei? Affondo e affogo, vivo la paura e la liberazione, perdo l'anima ma guadagno la pace, muovo le braccia, mi contorco tenace, ma alla fine arrivo alla destinazione, affondo e tutto si ferma, l'essenza sfuma, tutto trema, mi sento infine libero.
PERCORSO
Percorso emotivo nei flussi di cuore, guardo dentro le mie viscere e ascolto il battito originale, sono attento all'abbraccio del pensiero d'amore, guardo dietro il cristallo delle sconfitte, oltre quello che sembra il finale, giorni persi nell'inutile incastro, nell'assurdo contesto, sono io stesso percorso dai motivi dell'azione e non è così banale, attendo che sia tu a percorrere la mia vita come se fossi su sentieri di montagna, attendo il tuo arrivo sulla strada diroccata che conduce alla mia casa, ti aspetto lungo il percorso.
GIARDINO
Nel giardino dei giorni fiorisce lento il ricordo del ato, in esso scorrono le immagini della vita e i suoi ritorni, emerge il fiore assieme al frutto incantato, nel giardino di noi ricordo il pane e i forni, in esso è ato il tempo, diventiamo vecchi assieme a voi, tutto perde la sua essenza i suoi ricami nei contorni, nel giardino del futuro diventiamo concime dei sogni il letame dell'amore con cui vivrà di nuovo la rosa ionale dal frutto maturo.
VIOLAZIONE DI CUORE
Spezzerò le ali del Dio che gioca con la mia vita, prigioniero di una fiamma già destinata a spegnersi, bruciato dentro dai ferri incandescenti di questo mondo. I suoi pensieri dispersi, hanno posato su di me il flagello del doppio amore, al tempo stesso impedendomi di rispettare l'onore, divento codardo, lo divento in ogni caso, per questo spezzerò le sue ali, diverrò per lui il sole senza ombra, il freddo che accentua i mali, non posso scegliere, non ho via di fuga da questa vita da animali, codardo ed eroe, straccio e fine raso, uomo e dio, non posso accettare questa violazione di cuore.
I GIORNI DEL MALE
Prigioniero di un terribile destino, condannato tra un ato senza fine e un futuro senza inizio, rimango legato in questi giorni, quelli del male, incatenato a una vita che non amo e che non mi vuole, brucia la carne tra sangue e sale, mentre prego che finisca ciò che dentro mi duole, Dio mi ha donato la peggior condanna, i giorni del male.
NESSUNO PARLI
Nessun pensi, nessuno colga i cieli immensi, nessuno parli, nessuno tocchi i miei sentimenti fino ad amarli, nessun pensi che io sia il tocco del male mentre tu non parli, nessuno gridi la voce che emerge dentro gli sguardi, nessuno invochi la pioggia perché ormai è tardi nessuno pianga sotto la loggia nessuno parli, solo il silenzio domina la reggia.
BALLO
Ballo in questa notte, tiro fuori le ferite e le antiche note, mi muovo dentro e fuori il cuore che batte, musiche dal ato riportano vita scuotendo la carne che si muove, ballo nella rabbia che esce, corre nelle vie e tutto abbatte, lo faccio per il sogno che vibra dentro e mi commuove, ballo nel sibilo del ato, ballo dentro il pensiero di te e piango nelle mie disfatte, uomo così, uomo senza più futuro, ho perso tutto e posso solo danzare in questa solitudine, ballo, mentre ti lascio andare.
FOLLIA
Leggero il profumo di follia aleggia nell'aria, soave il canto del nuovo che arriva e tutto cambia, cos'è la follia se non la fuga dagli schemi? Non pensarti così normale quando sei come tutti, tutti uguali, uomini, donne, soldati, re e farabutti, leggero il profumo di follia attraversa l'inutile spegnersi di questa vita, meraviglioso il disperdersi dell'onore e dei giudizi infimi, cos'è la pazzia se non il talento sulla scia dell'equilibrio? Il pizzico piccante che stuzzica la vita, il differente nel mezzo dell'uguale, il senso nella vita senza senso, cos'è l'amore se non la follia senza limiti, senza futuro, senza ato? Vive solo l'immenso dentro la follia.
GIORNATA STRANA
Stonata la percezione, dentro sento quello che fuori non c'è, giornata strana, difficile la convinzione, sono commosso dentro, vedo ancora noi.
CERCO IL BENE
Nella fuga del tempo, nei giorni che traano le notti, nella vita che a, sono sospeso dentro il limbo, apro e chiudo gli occhi come un bimbo, mentre brucia un ato e si spegne un futuro, e rimango così senza vita steso su un prato insicuro, incerto nel senso di carne che mi contiene, intercettato nella mente dai pensieri come frutto maturo, preso dalle visioni incerte nelle nebbie alla ricerca del vero bene.
TU COSA SEI?
Sono il vento che grida dal nord, sono il sole che sorge al mattino, sono l'amore che ti manca dentro, tu cosa sei? Definizioni elettive del mio bisogno spento nel ricordo, definizioni descrittive della luce che mi nasce dentro il suo destino, definizione della percezione che percorre l'anima fino a farne pieno centro, tu sei l'incastro inconsapevole del bisogno nascosto nell'intestino, tu sei la notte sposa del giorno e delle sue luci, l’amore sui cumuli di fieno, tu sei il giorno che nasce dai campi e ti viene incontro, che ti viene dentro, noi siamo la fine della realtà e l'inizio dei sogni, la liberazione dalla storia, il nuovo inizio, la calma interiore, la percezione d'infinito.
IL CANTO TUO
Dolcissimo il canto tuo, vibra nell'attimo perpetuo, dolcissimo il pensiero del cuore che si scontra con la carne e con essa muore, occhi negli occhi, labbra sulla lingua, io e te nell'infinito dentro che si dilegua, dolcissimo si muove l'amor tuo, che senza nulla chiedermi eppur mi strugge senza tregua, la carne si fonde coi pensieri e cerca di liberarmi del dolore perpetuo, come se Dio avesse pena per questa mia anima che langue, come se Lui fosse qui con me e con il mio pensiero innocuo, dolce tu e dolce Lui vicini a me e al mio cristallizzato involucro, dolcissima questa musica che mi porta verso l'infinito perso tra spirito e sangue.
REGOLA
L'amore torna sempre, torna nei cuori veri, torna nel buon vino, torna nell'illusione che sfugge, torno per chi mi ama, perché io sono amore, vita, senso e tempo che si strugge, ma tu corrimi incontro senza legge, in un mondo che si distrugge, sii la regola che mi corregge.
GRIDO DENTRO
Un grido spezza il fiato, un urlo emerge dalla carne rosa, canto te e la fine, la vita e la morte fino a cancellare ogni cosa, vivo e muoio sotto questa pioggia, bagnato dall'acqua bastarda che mi porta l'ultima rosa, mi inginocchio sul prato degli eventi, un grido dentro urla, un grido spezza il fiato fino a mancare l'aria nonostante tutti intorno i venti, canto te e il non possederti, la morte e la vita fino a toccarti le dita, vivo e muoio sotto i tuoi "sì" invadenti, nella lettura di una storia che vuol essere infinita, eppure compressa e aspramente svilita, un grido mi strappa da te nel racconto dei nostri momenti, nella vita che porti in nuovi approdi, nel tuo cancellarmi e nel suo dipingermi
colgo l'immenso senza limiti né modi paragonato al tuo abbandonarmi, il paradiso e l'inferno dipinti dai nostri sbagli da cui non c'è ritorno.
SPLENDIDO SOLE
Vorrei essere splendido sole, luce che filtra dalle finestre, il condimento sublime della vita, l'effetto superbo che cambia le minestre, vorrei essere uomo e donna insieme, l'effetto mistico che apre tutte le finestre, vorrei essere splendido sole, in un mondo così ipocrita, superficiale, nel buio dei telegiornali che raccontano solo il male, quanta luce ho dentro per dirti che non sei un animale, quanto calore da donarti con il cuore sincero, vorrei essere splendido sole, nelle albe fresche dove spunterai il volo.
PUTTANA
Cuore che batte tutti i giorni, puttana di vita, questa macchina che ci strappa i sorrisi, cuore maledetto che regala il paradiso o il peggior inferno. Cuore, puttana dei sogni, racconti scritti col sangue della ione, desideri lasciati come l'ultima ossessione, davanti a lui lasciamo cadere i bisogni, vendiamo l'anima perché qualcuno ritorni. Cuore che rendi una donna puttana, ma dentro scrivi che è una regina sovrana, lasciale il dono percepito e concepito, trova per lei l'amore indefinito, cuore tu lo sai.
GIORNI ANO
Giorni ano, risvegli e assopiti ritorni, mi chiedo come posso vivere un giorno uguale ad un altro, piove maledettamente, piove anche dentro la mente, giorni ano, risvegli portati lenti al bar e al caffè, applausi e lavoro sulla scena della vita, risate e pianti conditi con i problemi dei giorni che ano, guardo e sono visto, giudicato, amato e odiato, assonnato ritorno di sera alla mia casa, luci nel buio smorzano le ultime energie, consumo la cena e brindo col buon vino, raccontando così di me il tracciato emotivo nell'attesa di immergermi nei sogni, giorni ano.
SONO IO
Io non sono mai uguale a me stesso, come vetro allo specchio, come lente dall'occhio convesso, vivo la vita come accade, sempre impreparato e comunque perso nel futuro che ho sognato, normale nella vita che si svolge eppure mistero che ogni regola sfugge, racconto qui quello che diventa il cuore mio, ogni sera, ogni notte, ogni momento fino all'addio, sono io, amante possente e al tempo stesso dolcissimo compagno, ipocrita, spregiudicato, ironico, acido senza ritegno, sono sempre io, nel pianto sconfinato della morte, nella gioia di chi apre le sue porte, sono io, senza inizio, senza fine, senza spiegazione, se non quest'ultima intensa emozione.
MANCA L’ARIA
Manca l'aria in un giorno che a lento eppure assaporo questa vita confusa, manca l'aria in un giorno come oggi mentre sento quello che accade nel medesimo momento, annuso il profumo che nasce da questa vita buttata alla rinfusa, mischio l'antico sapore e la primizia che mi inebria cercando così la strada, il percorso ed infine la via, eppure nello spazio manca l'aria.
EPPURE ACCADE
Come posso essere l'affermazione e al tempo stesso la negazione? Come posso scrivere indifferente e in quell'istante tracciare l'emozione? Come posso essere il tutto e il niente? Come posso essere vuoto a perdere e contemporaneamente ragione di vita? Eppure accade.
IL RITORNO DEL LUPO
Notte buia intorno, manca la luna, sono sparite le stelle, nei polmoni cerco l'odore per il mio ritorno, lungo i sentieri percepisco i movimenti della civetta, notte buia in attesa del giorno, caccio la mia preda senza fortuna, non ho regole, sono anima ribelle, sparisco nella nebbia senza alcuna fretta, la mia vita sorge quando si spegne il sole, il tempo non coincide, lo spazio sparisce nel nero, solo gli occhi vedono quello che non sembra e io ritorno lupo.
GIOCATTOLO
Cosa succede? Cosa spacca dentro la vita? Sono gioco nelle mani di qualcuno che assorbe i miei pensieri, sono il mezzo di piacere di sconosciuti cavalieri, si divertono a vedere le reazioni di questo cuore, di questo pezzo di vita, visitatori di emozioni, inopportuni invasori della nostra mente, mi sento solo un giocattolo ormai vecchio, mi butteranno, lo faranno fra poco come se non valessi niente, cosa succede? Sono io e lo siete voi, vite senza scopo, percepite nella finzione destinataci, siamo attori di un film senza trama, di noi tutto finirà, senza luce, senza ricordo, senza fama.
VERDETTO APPESO
Nel tuo giudizio, nel verdetto appeso, nulla sconfina lungo questo viaggio e il suo inizio, leggerai perplesso ciò che ti verrà reso, nel tuo pensar di sapere capirai quanto il filo è teso, perché così io ti pago e ti porto vicino al precipizio, in questo modo mi prendo gioco di te che ti sentirai umile ed offeso, nulla accade di diverso lungo l'orizzonte terso, come puoi porti sopra l'eccellenza del grido di un animo indifeso? Come puoi classificare un’emozione che grida? Come puoi essere lettore spregiudicato della parola che ti segna? Nel giudizio, nella sentenza finale, sarà il merito a definire il concetto, saranno le parole a violare i confini del cuore, non il tuo inutile pregiudizio.
PROFEZIA
Voleranno via i luoghi, usciranno i mari e si frantumeranno i monti, pioggia, radiazioni e morte colpiranno i profughi, senza re e tiranni vagheranno perse le genti, tutto in un moto senza freno verso la fine, sentiranno dolore le carni e si spaccheranno i denti, tutto verrà abbandonato, siamo perdenti, la profezia è imminente e io piango.
DONNA CHE A ME TI DONI
Fascio di emozioni, donna che a me ti doni, nel tuo cuore sento le pulsazioni, che delizia leggerti la vita dentro gli occhi, quadro di sensazioni come l'ultimo dei rintocchi, donna che tra le mie braccia ti abbandoni, grano maturo della ione, il più dolce dei biscotti, toccarti è l'inizio del mondo, possederti è il sogno che prende forma, voglio succhiarti fino al cuore, fino in fondo, dammi la vita che risorge, presto, donami un nuovo giorno, il tuo.
LO CHIUDERO’
Non posso più farlo, non posso lasciare il cuore in balia dei mari tempestosi, non posso aspettare il sorgere del sole, lo chiuderò in un posto protetto, metterò sbarre, sigilli, catene, lo proteggerò dalla presa dei vanitosi, lo nasconderò agli ipocriti, agli amori irrispettosi, devo farlo, è un fiore senza stelo, è l'immenso in un unico lampo, e io lo custodirò, sarò il sacerdote delle mie emozioni, colui che appone il sigillo, colui che ci sarà fino all'ultimo respiro, non posso più sopportare prigioni.
IO SONO AMORE
La vita mi esplode dentro, acqua del destino, fiume, mare, corre verso l'oceano, evaporando poi nei pensieri tuoi dolcissimi, onde sovrastano le rive della logica, la vita mi tocca fino alle corde, fino alla visione, con te diventa realtà fisiologica, senza te impazza l'uragano sulla percezione, ho capito adesso, in questo istante il mistero, il segreto nascosto, il gioco della vita, la ragione, sono nato per incontrarti, per amarti davvero, nessuno ha potuto, nessuno potrà mai essere ciò che per te io sono, con te, con me il senso prende forma, la vita diventa incantevole sogno. Io sono amore.
SEI LA MIA DONNA
Ti tocco il viso, ti bacio mentre chiudi i tuoi occhi su me e li apri verso l'infinito, ti stringo al mio petto e tu ascolti di me il rumor di cuore indefinito, ci lasciamo cadere così sul mio letto sentendone il contatto assopito, ti bacio quelle labbra intense e succhio la tua lingua..., mi guardi e concepisco l'amore che mi dai, ti spoglio e cadono i veli della tua anima, ti voglio libera nell'abbraccio di queste carni, ti spoglio e cancello i tuoi pudori mentre annusi i miei odori, io maschio tu femmina, re e regina, e così affondo nella tua vagina lo scettro del mio potere, la forza del mio amore, senza portarti via nulla, lasciandoti solo ciò che la tua mente illumina,
regalandoti il senso della tua vita ed il motivo del nostro incontro, e in quel momento, in quell'istante io mo perdo nel tuo mondo infinito.
FIORE
Profumato incanto, della terra sporca il colore nei prati, sotto il sole che spacca le pietre, trovi la forza per portare le pennellate del tuo amore, ti apri alla pioggia di primavera aspettando l'estate, si accende così un sorriso sulla corolla dei tuoi pistilli, nella rugiada del mattino rispecchi la dolcezza che hai dentro, fiore, infinito mistero, porti gioia in mezzo al grano, ti colgo e ti sento mio.
SIAMO NOI
Siamo noi, sono io, sei tu, dietro le barricate della vita, dentro le storie finite, dentro i giorni stanchi, nella fila triste di un funerale, nelle albe che riempiono il cuore, nelle notti insonni, siamo noi, sono io, sei tu, affacciati da un treno in corsa, emozionati, viziati, persi, eroi, siamo sempre noi, cuori nella tempesta, sognatori distratti, condannati ed eletti, veri o finti, comunque noi,
sempre noi.
SOLO TU E LA TUA ANIMA
Slega i fili dell'istinto, lasciati trasportare dal vento della ione, un altro moijto, arriva la canzone di Biagio, vuoi lasciarti condurre verso l'intrigo e la trasgressione, come in un quadro dipinto, reciti il ruolo dell'attrice bella e dannata, questa notte sei la regina che supera i limiti, che consuma l'amore, che dona ai sogni debita concessione, hai lasciato la suora casta imprigionata coi fili dell'ipocrisia, senti la vita che scivola via e vuoi assorbire l'emozione, sentire vibrare questo maledetto cuore che adesso brinda e domani, magari, rimpiangerà il sesso che adesso ti blinda, ma non ci sono ragioni, non ci sono regole in questo tempo che corre via, solo tu e la tua anima.
INFINITO
Tramonta il sole sulla distesa, si spengono le luci nell’immenso buio, in un ultimo atto di vita implode la supernova, è la fine di un mondo che lascia spazio a nuove costellazioni, galassie rinasceranno nell’infinito, attraverso le ere eranno come inutili fuggiasche chimere, dentro e fuori di noi siamo viaggiatori dello spazio, per ogni luce che si spegne, lenta, nel braciere, nuovi sogni illumineranno i giorni a venire, altri cuori batteranno sospinti da soffi dolci d’amore, altre vite porteranno vita nell’universo che si apre dinanzi come splendido, meraviglioso topazio, come dono divino.
IL RICHIAMO DEL LUPO
Nella notte scura, sui monti corro veloce verso la luna, essa accende la notte di mille colori e mi chiama verso la cima, è bella, lucente, allontana i cupi presagi intorno a me, voglio gridare nel buio di stelle che viva è la mia anima, che il lupo vive e annusa l’aria alla ricerca della sua compagna, femmina da amare, femmina con cui cacciare, compagna dolcemente intima, corro tra gli arbusti intricati, saltando i dirupi scoscesi, il sudore scorre sul mio pelo teso ed ecco, la valle si apre davanti a me selvaggia e io grido, grido, grido ancora senza che nessuno possa impedirmelo, grido per te mia compagna, grido ancora per dire a tutti che sei mia, grido perché stasera ti voglio nella mia tana, stasera ti avrò.
ANTROPOETICO
L'uomo della poesia, il luogo della poesia, la forza dello scritto nasce dalla tempesta dei mali, ultimo atto di un essere che muore e si trasforma, il testamento delle emozioni imprigionate in una casa senza forma, la forza dell'abbandono, la preghiera a Dio senza alcun perdono, il Cristo e l'Anticristo blasfemo, la forza dello scritto non posso controllare, l'amore nel suo assoluto manifestarsi e il male ingovernabile, tutto dentro me si scontra generando costellazioni, nei tuoi e nei miei mali, nella gioia e nel dolore, nell'inizio e nella fine, nei bivi dell’esistenza, nella pazzia immensa, nel dolore della sofferenza, io sono Antropoetico, l'amore, la vita, la storia, l'ipocrisia, la percezione di qualcosa che accade, il nulla, lo spergiuro, il male, il cuore che si strozza, la guerra e la devastazione, l'impatto dei tuoi occhi nei miei, la collisione di esistenze
parallele, la pace e la rinascita dentro la linfa dei cromosomi, il tutto e il niente, la luce e il buio.
VUOTO DENTRO
Cosa resta? Cosa resta di tutti i pensieri che ho avuto nella mente? Cosa resta dell'uomo che lottava, cosa resta dell'uomo ubriaco? Dimmi, che cosa resta di una vita spesa nel nulla? Il vuoto, solo l'immenso vuoto che scardina l'origine, il vuoto che annienta le luci togliendo loro l'ossigeno, non posso accettare la morte della carne, non posso comprendere i desolati viali del tramonto, ma riesco a gustare il cader di foglie sulla via, petali di rosa su cui scrivo adesso i racconti del cuore, le visioni e le illusioni. Ti donerò il meglio di me, sarò con te per sempre, adesso che ci sono e vivo dei tuoi abbracci, domani nel fumo del mio ricordo, tu, ancora una volta leggerai me e ricorderai i baci, comprenderai la bellezza senza confini di un amore nato dal vuoto dentro.
FORTE E DEBOLE
Forte e debole, evaporo come acqua nelle pozzanghere al sole, vivo il temporale che bagna i giorni nostri, divento il caldo e la luce degli astri, ti proteggerò piccola compagna, mi batterò contro i muri dell'ipocrisia, fino al sangue arriverò per difendere il tuo cuore, vivo per il tuo palpitare, sono forte per te, sono debole con te, ma in te esisto, mi lascerei andare, sazio di questi giorni amari, mi lascerei trasportare dall'acqua al mio santuario, ma in te esisto, vivo, divento consistenza, dentro me guardo le stanze buie ma poi giro lentamente lo sguardo e incrocio nella notte la luce degli occhi, quelli tuoi, il laccio che mi lega alla vita, il sottile filo di Arianna, il contatto che mi dona energia e divento, ancora una volta,
forte.
GELOSIA E INVIDIA
Quanta invidia trasuda dall’ipocrisia, eppure si nasconde dietro la dizione, nel buio su di una cattedra spinge un tasto, quanta gelosia brucia dentro, senza talento, nella vita o nella redazione, miserrimo è il tuo giardino, la penna non trasmette l'emozione da portento, ma il gesto incolto del contadino, non sarai il cantore di questa generazione.
CONDANNA DI VITA
Sui sogni vorrei planare con le ali del cuore, sulle emozioni disperdere frammenti d'amore, sulle vite portare l'ombra del giardino perduto, cammino invece sotto un sole freddo che mi dona bruciore, che regala questo senso di essere solo e distrutto, sulle visioni che ti mancano, vorrei far piovere vita e sudore, sulla ragione delle tue previsioni portare tutto, vorrei strapparti quello che dentro hai di brutto, un cuore puro toglierei a me per dartelo con un magico impatto, cammino invece sotto un cielo grigio come semplice uomo col suo frutto. Cancellerei l'esistenza, il percorso nel tempo, l'amore e la sua condanna, per donare a te i giorni perduti. Ma devo vivere. Pure tu.
QUATTRO STAGIONI
Sbuca il fiore mentre il ghiaccio muore, fili d'erba tingono di verde tutte le ore, è la primavera che muove all'amore.
Colora di giallo il grano nel vento, emergono orti ricchi di vita nel momento, è l'estate che la terra spacca, rotta dal sole.
Scendono timide piogge assieme alle foglie, la natura si veste di mille colori, l'autunno canta la melodia delle dolci voglie.
Le giornate si piegano alle intemperie, i cappotti escono in bella vista, l'inverno arriva a coprir di neve quel che resta delle macerie.
URLO
Devo comunicare, devo esprimere, devo scrivere senza alcun ritegno, quello che ho dentro picchia i pugni contro la mia anima, cerco di controllarlo, di trattenerlo, di frenarne l'urto contro le sinapsi, devo gridare l'urlo silenzioso, devo liberare il cuore dalla consistenza della voce, ma si spegne dentro, sull'irreale realtà questo enigma interpretativo, allora scrivo, scrivo ancora, continuo a scrivere mentre l'urlo corre veloce dentro il cosmo emotivo di chi mi legge, di chi mi leggerà.
DICOTOMIA
Scende nel flusso delle vene, il rosso profondo della vita, corre questa emozione che spezza le catene, tracciando la dicotomia, parcellizzando l'ossigeno dalle piastrine, dividendo il moto pulsante del cuore tra la quiete prima della fine e l'azione che muta il percorso del pianto, manca il respiro dentro i battenti dell'aria, manca il futuro di domani.
ERA AMORE
Si mosse l'uomo, preso dalla morsa del sogno, si mosse verso la donna, quell'immagine dell'antico bisogno, la strinse nel suo tenero abbraccio, quell'immagine della mente si trasformò nel ionale bacio, tutto si mosse ed egli percepì il senso, comprese il motivo del tempo ato e quello del futuro a venire, senza giorni, senza ragioni, al di là del vissuto. Era amore.
GOCCIA
Goccia nel fiume di tutti i giorni, acqua lungo le correnti dei lungimiranti, torrente di emozioni su cuore e dintorni, mare portato dalle onde del destino ad infrangersi su scogli emergenti, alla fine, complesso e perplesso divento oceano che ruba rocce alle coste, maremoto in questo amore sfuggito al corso clandestino, ma alla fine ritorno semplice goccia, evaporando al sole del mattino.
SOLO VITA
Immedesimata evizione della visione, percezione del ludibrio nascosto, tempo, solo tempo che brucia lo spazio, esecrabile percezione della mutazione, movenza dentro un percorso nel bosco, evirazione di coscienze sporche, indefinibili fluttuazioni dentro la psiche, spazio che sconfina nell'orizzonte degli eventi, ritorno al ato, futuro inappropriato, violazione della condizione, solo vita.
FOTTUTO
Ero un semplice uomo, solo un maledetto, fottuto uomo, ma qualcosa mi ha reso la voce, mi ha donato il grido, mi ha disperso nelle visioni, in me urlano mille voci, infiniti destini, l'inizio e la fine dell'emozione, racconto, lo faccio per me e per voi, l'inutile scorrere del tempo come acqua, l'inutile lasciarsi andare dentro la sensazione, sono solo un uomo, mi ritrovo cantore della morte, segnalatore della vita, perno del destino. Sono ancora, solo, un fottuto uomo.
RABBIA
Cristalli di madre perla appesi in conchiglie di emozioni, sottili pensieri legati al bisogno di viverla, questa vita che frena con le inibizioni, diamanti e smeraldi, la vita e il suo disperderla, eccomi prigioniero della gabbia, intriso nella sabbia, rubini mossi in mezzo alle situazioni, cristalli di pensiero per scappare dalla gabbia, visioni inopportune dentro la bibbia, resta solo una grande, grandissima rabbia.
DISTRUTTORE
Nel viaggio finale, sputami addosso il male accumulato, vomitami la rabbia che consuma le tue ossa, la carrozza c'è e corre nel sentiero immaginato, raccontami il peggio di te prima della fossa, senza voler essere a tutti i costi originale, portami nell'oscuro dei tuoi mali, muovi le pedine, fai la mossa, corri nel percorso oscuro perché io non sono un animale, non sono quello che tu credi, ma vivo di ciò che ti dona la scossa, sputami addosso perché violerò le tue sinapsi, ti farò male, sputami addosso perché io sono il distruttore.
PUDORE
Nell'attimo stesso, preso dal tuo riflesso, sfumo nei tuoi pensieri come voglia, mi senti vicino e tuo mentre guardo te e all'amore confesso il piacere vicino alla tua porta, quasi sulla soglia, nell'istante che illumina la luce degli amanti, proprio dentro quel momento, mi lascio cadere al ritmo dei tuoi vestiti che volano come alianti, volano nella stanza del cuore e dei diamanti, siamo anime che nella carne trovano lo spirito, siamo baci spudorati dentro puri brillanti. E adesso che cade il tuo pudore davanti a me, raccolgo il mistico ardore penetrando la via dei sogni.
INVIDIA
Ti rode dentro, distrugge la mente, maledetta invidia, anima il peggio dei cuori e l'intima perfidia, mentre la rabbia coglie il tuo baricentro, capisci che non puoi farci niente, il talento sfugge a chi non lo porta dentro, scribacchino senza futuro non perdere tempo, nemmeno la punteggiatura sai imprimere, non sarà certo l'assembramento vacuo di parole prese a prestito dal vocabolario a mutar il contesto, nello scritto non c'è vita quando non se ne comprende il messaggio e questa pazzia di pensar di poter muovere cuori, questa follia di poter cambiare il mondo si spegne nella banalità di emozioni scontate. Resta solo l'invidia dentro e fuori al tuo mondo.
COSA SONO PER TE?
Dimmi, cosa sono per te? Lo sconosciuto cantore di vita? L'emozione che ti angoscia? La vita che sfuma nella sua scia? in realtà sono il niente che tinge di nero, la notte che sporca il giorno, la fine prima dell'inizio, cosa sono per te? Se non il fetido indizio, il ricamo imperfetto nel tessuto di te, la presenza assente nel tuo intimo vissuto, sono tempo perso a leggere pensieri, il fiore sfinito dal sole, lo stelo strappato, il desiderio mancato. Cosa sono, davvero, per te?
FUTURO IMMAGINATO
Ci sono momenti in cui si supera il limite, si intraprende un nuovo cammino oppure ci si siede avendo perso l'orizzonte, prostrazioni mentali, distruzioni concettuali, non sai perché, non sai cosa o chi sia entrato nella mente, ci sono momenti in cui vorrei essere qualcosa di diverso, magari sogni di essere l'eroe che ammazza gli squali, magari immagini un mondo differente da questo che va a puttane con le guerre e gli atroci mali, ci sono momenti in cui non disegni più nulla nella testa, vorresti solo sederti e spegnerti nel sonno. Che bello aprire di nuovo gli occhi in un futuro immaginato.
TUTTO PER UNO SGUARDO
Delicati impasti di ceruleo colore, si muove il pennello, rapido senza fretta, nella trementina immerge il cuore, il pittore dell'emozione perfetta, pennellate attraverso la grazia e la visione, mani si muovono tracciando il sogno d'amore, mentre nelle vene pompa il rosso vivo dell'emozione, delicati tocchi modificano il disegno fino a coglierne il segno, modellando la carta nuda e vestendola di una vibrazione, tutto per uno sguardo. Il tuo.
NOTTE CHE CONSOLA
Notte che consola, custodisci i desideri e fai volare un’idea, nel buio si perde la luce alla ricerca di te, notte serena mentre la mia vita si posa, rottame di giorni trascino questa orchidea, vetro che si spezza lanciando schegge e vino vellutato verso il tramonto che si riposa, notte rapita dalle tenebre di un’emozione, è dolce lasciarsi andare al cuscino e al sonno, un giorno diventerai del sole la sposa, per te ancora fioriranno le rose di maggio. Notte che consola.
VOMITO
Fini violette appese nei giardini di maggio, il sapore antico del buon vino accompagnato al raffinato formaggio, delicatissimi iris immersi nel verde di un prato inglese, consumo, sotto il sole cocente, crudo e maionese, mi consola il frizzar allegro del freschissimo Valdobbiadene, il pasto delizia il palato nel perlato riflesso, i rumori del tenue diventano musica dentro le meridiane, alla fine mi accascio così proditoriamente genuflesso, il muscolo si contorce dal condizionato, vomito, mi sento libero, vomito.
QUANTA VITA
Questa vita che scorre nelle vene, quanto tempo nel tempo, quanto peso a volte le nostre catene, quanta vita in una strada piena di mercato, quanta luce nel volo delle falene, questa vita tra il sacro e il grido imprecato, giorno dopo giorno, notte dopo sera, cercando nuova luce che cancelli le pene, quanto muove il cuore uno sguardo, quanto pianto dentro i cancelli che cingono lapidi, quanta vita ancora nella vita.
RITORNO UOMO
Idee rubano spazio dentro i neuroni, persone ballano dentro un’emozione, sintesi in attesa di conclusione, precisa la percezione. Ecco, sfilo il cuore dalla faretra, si scioglie così anche la dura pietra, qualcosa muove gli ormoni, mi muovo verso la conclusione. Ritorno Uomo.
CAMMINERO’
Camminerò nel giardino dei sogni, sarai con me, lasceremo il mondo e tutti i suoi bisogni, ti porterò sulle spalle, sarai per me, solo per me, fuggiremo portati dalle stelle senza che nessuno possa mettere fine, camminerò di nuovo perché tu mi ami, stenderò su te il mantello del mio futuro, ti succhierò come frutto maturo, succhierò le mammelle e le labbra, della mia ione sarai dolcemente ebbra, camminerò nelle eclissi, nelle esplosioni, diventerò il sogno del cammino.
FIORI
Steli nel vento, in attesa di pioggia, vestiti di sole, siamo così, immersi nel letame della vita, il parto eccelso di un’emozione nasce nell'impatto con il concime della terra, delicati gigli nascono nelle serre puzzolenti, stupende rose nei vivai pieni di solfati, eleganti orchidee da consegnare al mondo delle donne, idee, sogni, mistico futuro, realtà condivise, siamo il colchico al cambio di stagione, pura, intensissima vibrazione nelle visioni, fiori, solo fiori.
ESSENZA D’AMORE
L'amore stringe a se gli altri sentimenti, l'amore è strano per come vive la sua trasformazione, l'amore è tutto, il bene trasforma in male, la ione in odio, la vita nella morte, l'amore dona il movimento in generazioni assopite, egli piange in case vuote, esulta in letti bagnati, l'amore non si può controllare, egli vuole, vuole dare, vuole ricevere, vuole molto, vuole tutto, vuole niente, niente... l'amore è strano, non puoi sfuggirgli quando accade,
non puoi viverne senza, è quasi un gioco nel destino, il sorriso del divino. Ecco, mi consolo la mente bagnandola con l'ultimo goccio di vino.
NUOVA LUCE
Ho amato, di nuovo ho amato la vita, sono uscito dal sepolcro dell'inverno, i fiori del meraviglioso tuo disegno hanno scardinato l'involucro, hanno divelto il cuore prima del sonno eterno, sbocciano rose in un giardino malato, mentre sbiadiscono ortiche e gramigna, vivo, ormai, solo del succo della tua vigna, adoro i grappoli e la vinaccia, la vita, il pane, il vino e la salsiccia, partorisco una nuova luce.
GUARDAMI
Fallo, ti prego, chiudi gli occhi al mondo, ma aprili a questo cuore moribondo, osserva quello che ho scritto dentro una benedizione, abbassate sono tutte le difese, rimira l'anima aperta, non abbassare lo sguardo, ormai è vicino il traguardo, sono qui, nudo, fammi vedere con i tuoi occhi il tuo amore.
MANGUSTA
Nel buio, nascosta alla vista, ti muovi dentro i miei versi, ritorni dall'oblio dei cuori persi, mistificando ragioni, pianificando il percorso in pista, sempre e comunque nel buio succhi questa anima stanca, non sono bastati 20 anni per soddisfare la mangusta, vivi della mia essenza gettandomi i resti di quello che dentro ti avanza, tu e i tuoi amanti, uomini senza volto e senza senso, con disprezzo li hai portati nei miei luoghi, nel mio letto, con disprezzo hai buttato lo scarto di questo cuore, solo i miei soldi e la mia capacità continui ad amare in modo intenso, sogni la mia morte per venire a sputare sulla tomba, ti nascondi nelle tenebre per potermi fare male senza perdere la mia comione. Sei un animale che non sa amare ma solo la vita depredare.
Eppure mi spiace. Per te.
PENNELLO
Si muove all'interno delle gallerie del cuore, corre, si alza come vela al vento, come pennello nelle mani dell'amore, questo fremito che spinge il battito verso la follia, verso te che sei il sogno, il disegno, pura pazzia, cerco di controllare il suo corso, con qualche stupido banale discorso, ma lo sguardo corre lì dentro la mente, corre da te e rimane aggrappato all'illusione, io e te nell'imbiancare del tempo, baci nello spazio e nelle ore di domani, mentre il mondo andrà a morire, non avremo più paura, ci stringeremo forti le mani.
SORRIDO DENTRO
Distesi in un prato pieno di blu, toccandoci il cuore con le mani, indifesi in un mondo che va giù, prigionieri di un’idea, sognatori a cavallo dell'alta marea, contano solo gli sguardi mentre ti bacio, a il tempo ma non è mai tardi nel nostro abbraccio, fermiamo così il sogno in questo interiore bisogno, chiudo gli occhi e sorrido dentro.
CENERE E POLVERE
Nelle viscere di un giorno scontato, nel braciere e infiammato, cenere e polvere fumanti si elevano portate dal vento ingrossato, si elevano, portando la vita lontano, nel loro disperdersi volano in alto frantumi di un grido vano, cenere e polvere dentro una mano, la tua, che cerca di fermare il vento, ma la corsa senza fine porta al mare, l'acqua eterna, l'oceano dei ghiacciai, il ritorno a casa.
SE PUOI
Non abbandonare i giardini del bene, cerca il bello che tinge il are delle ore, se puoi, nella mente immetti gioia e amore, parla nella dolcezza delle more, Se puoi, cancella il male e i suoi figli, riduci in cenere l'orgoglio, se non puoi, piangerò per te perso nella distesa del male.
STUPORE
Centellinando ipocondriaci teoremi, evaporano maniaci schemi, divaricazione attraverso l'implosione della percezione, transustansazione di ciò che tu, dentro, temi, mi gusto appieno, dipinto sul volto che ti appartiene, lo stupore nel leggere questo scritto che, difficilmente, ti conviene, parole che faranno scoccar scintilla nel propilene o nel misero kerosene, porte che non potrai aprire come donna colta da dismenorrea, sentirai lontano il mio planare e distinta l'alta marea. Forse ti procurerò diarrea.
IL MALE E IL BENE
Il bene che scorre dentro il flusso nelle vene, il male che devasta quello che c'è in te, l'animale, vita e morte appesi al sogno dietro alle porte, destini occlusi in realtà imposte, orizzonti che si spengono nelle albe più corte, il bene e il male in equilibrio tra il boia e il salvatore, mentre cancelli una zanzara e implodi nel cuore per il gatto morto, il giusto e l'ingiusto diventano i due lati di una stessa medaglia, la lanci nel vuoto ed ecco la meraviglia, il male ed il bene fermi nello spazio della tua mente. Cosa sceglierai?
PIANO DELLA FOLLIA
Sei mai sceso al piano della follia? Quando tutto scorre intorno a te come inutile allegria, in quella situazione pianifichi il giorno del magnifico appeso, corda, chiodi, luoghi, pensi alla scena finale, alla gente, quella importante, di peso, leggi il futuro e gli eventi nel loro intersecarsi lungo la scia, ridi, piangi, provi euforia come un attore nel suo capolavoro, tessi la trama, vivi il film che ti porta via in un attimo, ti senti libero, infinitamente ed incondizionatamente libero, tutto cambia, l'aria, l'ultima, profuma di ato, viole, lavanda e futuro, la follia abbraccia il genio, il fumo diventa incenso, lo strappo finale l'ultima barriera prima del volo nell'infinito intenso.
FALSO D’AUTORE
Finto scrittore o poeta dell'amore? Che ne sai di cosa muove l'anima nell'intrigo dei pensieri? Puoi tu diventare diavolo o prete che accende una fila di ceri? Falso d'autore, fingo nella vita l'anima persa ad un incrocio, la vita che si consuma nel grigio dei capelli, dico la verità anche quando fingo a me stesso, vero o falso, difficile è comprendere se questo a qualcosa e' valso, falso nell'amore, nella vita, nella morte ma se ti ho donato un’emozione, se ho portato sorriso dentro la corte, allora è vero il vissuto e non è stata vana la mia sorte.
IL NULLA
Rimango così, completamente assente, perso nelle rime di questo mondo invadente, non c'è più benzina nel serbatoio, si è disperso tutto il grasso olio nel frantoio, sento l'eco del vuoto dentro, il grido del nulla che distrugge il pensatoio, completamente immerso nel centro della galassia vicino all'orizzonte degli eventi, aspetto quello che non accadrà, sia quel che sia.
RIMA ATTONITA
Dimesso, steso sul letto guardo il soffitto, perplesso, proteso al concetto mi sento relitto, poi, il sudore generato dall'infausto calore, cola per ore, bagnando il viso del pieno sudore, steso così nel buio della notte e della vita, indifeso nell'attimo obliquo, pieno di botte langue la ferita, indefesso, attonito, digito su di uno schermo assente, mi sento un fesso, ti lancio un monito, vivi da uomo fermo il reale presente. Dopo, nulla resta, che tu sia topo o, di gallo, la cresta.
DIMMI COS’E’?
Sì, davvero, dimmi cos'è vita, la finzione dentro la dimensione del ruolo, la realtà che ti illudi esista su questo suolo? E' il are inutile di giorni uguali o il muoversi negli schemi, nelle regole precostituite, il lavoro, il pagare bollette, non senti, dentro la carne, qualcosa che scuote gli animi? dimmelo, dai spiegami il senso, il concetto, in un tempo senza situazione, in perenne mutazione, uomini, donne, destini, guerre, follia, tutto cambia in evoluzione, dimmi cos'è, che stringe un laccio in un attimo e ruba il tempo del pagliaccio, cosa si muove dentro un destino già segnato, il lampo del divino perso nell'ultimo disperato abbraccio, l'intuizione del nulla di cui siamo il mare illuminato, dimmi cos'è?
UNICA LEGGE
L'amore è legge che scrive nei cuori, alla ricerca di lui noi viviamo, aspettiamo i bagliori, non troveremo mai l'amore, non comprendiamo i suoi sensori, sarà lui a trovarci in un giorno inopportuno, in un giorno in cui avremo la mente libera dai pudori, oppure non arriverà mai, l'amore, quello vero coi tesori, l'amore è legge che nessuno rispetta, ci si accontenta dell'affetto, di ciò che capita prima di diventare vasi da notte e diventiamo prigionieri dell'abitudine e dei suoi odori, pochi, difficilmente troveranno la legge, la sostanza, la vibrazione che fonde la carne con il cuore e l'anima, il succo perfetto nelle secrezioni di due corpi impressi nell'amplesso, l'emozione che, tutti i giorni, muove verso il meglio, in fondo l'ultimo enigma, l'amore è legge che tutto smuove,
senza lui, sei solo spirito dall'animo compresso. L'amore è l'unica legge.
SOLO E ABBANDONATO
Rifiuto, rigetto ciò che sono, il mio stesso concetto, sognavo l'amore, i giorni del grano, il tempo perfetto, ladro del nulla, impavido percettore di sensi, rubo l'anima, mi impadronisco di cuori sinceri che sentono in me l'essere senza difetto, tutto ciò produce un conflitto, dando senso all'insensato, affondo in un oblio ignavo e sconosciuto come un pugno diretto, sprofondo nelle sabbie mobili come gladiolo abbandonato, trascino fino all'abbandono chi ha un cuore puro e retto, distruggo, pezzo a pezzo, con la mia, la vita di chi mi ha amato, vorrei spezzare il crocefisso, stringendo il patto assurdo, la mia esistenza per le altre, il patto di sangue dell'innominato, sono preda del Diavolo, basta il suo sguardo, figlio di Dio, adottato dal Demonio, mi sento solo e abbandonato.
LASCIAMI UN SOGNO
Lasciami un sogno, regalami l’intima sensazione, sai quanto forte sia il bisogno, donami cristalli di fragilissima emozione, perle da sbattere nella marea di un sogno, scrivimi nelle rime il sorgere del cuore, schiavo o signore voglio diventare amore, fai di me la delizia che supera l'onore, lasciami un desiderio, esprimi il succo bellissimo che un pianto tira fuori, accendi di stelle il fato e spegni il destino, lasciami il sogno.
SAPORE
Scappano i giorni portati via dalla polvere del tempo, cogli la vita come frutto maturo e vivi di lei il gusto, scappano gli amori mentre i cuori lottano, cogli il momento che ti avvolge e ruba baci belli come il lampo, scappano le ragioni portate vie dall'uragano che hai dentro, cogli il fiore che nasce lungo i viali del tramonto, non aspettare l'inverno e la sua neve, i giorni bui lontano dal campo, vivi la vita, la tua, come frutta matura, come dono divino, mentre tutti scappano, fermati alla mia tavola, stringimi, fallo dentro una visione, fallo per te, per noi, cogli il sapore.
DIVERRO’ GRANO
Cadono intorno tutti i giorni, pioggia del ato di cui sono bagnato, cadono le stelle in un futuro immaginato, viaggi nel tempo, perle nei bisogni, chiudo gli occhi, cerco i dolcissimi sogni, sento freddo nella carne, il gelo nel sangue, mentre piove a dirotto cerco la parte di me che langue, schiacciato in un destino sconosciuto non sono quello che avrei voluto, lotto contro un destino contro, lotto come erbaccia ai bordi del campo coltivato, tante volte lo stelo si è piegato nel fango, tante volte calpestato, quanto freddo a distrugger di me la radice, eppure sono ancora vivo ad aspettare il sole, la tua luce che nel baleno di un cielo azzurro e nel caldo terso, rialzi anche me e in quel momento mi sentirò grano dorato in un destino diverso.
ULTIMA CONDANNA
Processo svolto nel giardino dei cipressi, seduto, chino, guardo i segni impressi, giudici severi leggono la mia vita e i relativi amplessi, la sentenza è prossima, vicina, intensa come miele, la vivo, l'aspetto, la colgo come, quasi, fossi in catalessi, i giurati, schivi, ignari ascoltano le arringhe seduti o genuflessi, nei loro volti, leggo l'inquietudine di vite rubate ai loro giorni, fremono per comprendere il percorso, l'esistenza dentro un latrato, il canto del lupo, l'ultimo grido, il mio, ma i loro volti sono distanti, arrabbiati, incazzati e perplessi, li vedo ritirarsi nel giardino di begonie illuminato dal creato, nemmeno l'avvocato di Dio ha potuto esimermi dal peccato, neppure Caronte sfrontato col traghetto affondato ha potuto, il verdetto è stato emesso, la mia anima è persa, sono stato condannato.
SOLO LETAME
Sono solo merda che cammina, lo scarto di vita, il ludibrio in vetrina, concime dove partoriscono emozioni, le mie, le tue, quelle di ignari sconosciuti, solo letame puzzolente, mentre accade il miracolo, la transustansazione, nel graticcio maleodorante nasce una sensazione, riprende vita un’idea, nel parto del sogno nasce l'orchidea della ione, solo letame, ma con un senso, un senso stupendo.
MONDO DI MERDA
Non posso sentirmi "normale", non accetto le regole, come potrei accontentarmi di una vita animale? Non posso essere felice in un mondo così infernale traato dai morti delle bombe, violato negli sguardi dei bimbi violati da altre anime, come potrei accettare il letame degli abusi assieme alla merda dei soprusi? Vivo in bilico tra destra, sinistra, centro, con un pensiero fisso, tutti cercheranno di farmi fesso e di rendermi schiavo del crocefisso, non posso vivere la mia vita mentre esistenze si spengono negli ospedali della droga, mentre si pregano Dei diversi in una chiesa, nella moschea o in sinagoga, vivo quindi la "normalità" come birra inebriante di una follia come se fosse moda, questo è un mondo di merda.
VENTO NEL VENTO
Trasportato sulla scia del momento, vento nel vento, acqua nei corsi verso il mare, pioggia che diventa candida neve, flusso di materia senza alcun odore, il tempo attorno a te, lo spazio che si apre all'amore, tutto e niente diventerò lungo la lettura, la mia vita, eccola qui, come spazzatura, come affascinante, imbarazzante procedura, vento nel vento, mi disperderò, mi disperderai in te come emozione matura.
NERO PERFETTO
In una notte color confetto, vidi ciò che custodivo dentro, il parto del male e il tocco infetto, il sangue che si spargeva al centro, l'emozione insana così pazza da sembrar senza difetto, osceno scarlatto, questo cuore nella vita perso e distratto, lotta dentro un sogno così meravigliosamente imperfetto, sono qui, mentre leggi il mistero di questo concetto, sono nella pioggia che scende sul tuo viso fino dentro al letto, nero perfetto.
PRIGIONIERO
Chi mi ha rubato il destino? Chi ha rapito gli intimi desideri nel cuore rosso rubino? vita sospesa nel tempo di un’assurda quotidianità, il male devasta le mie interiora come virus nel sangue, parole, giochi, mistificazioni ruotano intorno all'asse degli eventi, chi gioca con il mio giudizio? Chi gusta, il di me lentamente finire? Chi ha fermato la macchina nell'impatto indicato? Chi mi ha voluto ancora prigioniero della carne? vivo così nel pregiudizio, insensato poeta dell'avvenire, viaggio nelle menti, nelle anime senza custodia, spregiudicato, sospeso nel limbo del vuoto concavo, di te non so che farne, sono la morte e l'inizio.
IL CANTO NELLA CULLA
Dolcissima nenia, parole cucite col miele sulle pareti del cuore, dolci parole ritornano dal ato, il canto nella culla nel riverbero dell'amore, il tempo si spegne in un attimo e torno neonato, la voce, la tua, mamma, che bello, quanto calore, porti alla mia bocca la tenera mammella, succhiata dall'uomo che ti ha sposata, la succhio anche io, alla ricerca del nettare bianco, succhio e guardo gli occhi da te posati sulle mie guance, mi sento bene, avverto la protezione, dolcissima nenia, torna la musica, la tua.
IL MORTO RACCONTA
Il morto racconta, rigenera le immagini sfocate nelle definizioni soffocate, canta la fine del grido che si strozza dentro la conta, ci sei? Ci sei mai stata dentro? il percorso che porta alla vita, all'amore, all'antro, il morto racconta, le stelle che si spengono nel collasso di un’eclisse, lo spegnersi nell'infinito vuoto di rette scisse, come puoi? Come hai potuto? il morto racconta, il mare che si infrange nei flutti dell'oceano, pesce d'oriente consumato da squali martello, l'inutile destino che spacca il cervello, il morto racconta il nulla, il niente.
DOLCISSIMA BUGIA
Questi giorni fior d'inganno, ci vendono amori e sogni assieme al getto del male, dolcissima bugia, la forza nelle vene, la vita che pompa allegria, spinge il piede sul pedale a 200 all'ora, dolcissima bugia, ti senti Dio, nel sangue il bruciare di una magia, ti resterà un muro di pietra e il pianto che ti porta via, dolcissima bugia, quando ridi senza ritegno, quando vinci nel lavoro, quando illudi un cuore senza alcun ritegno, dolcissima bugia, la comprenderai solo e forse alla fine dei giorni tuoi, nel contorcersi di carne, nelle malattie, nei funerali, quando sentirai il solco della vita non come vuoi.