Alfred B. Revenge
Lezione Magistrale del Banchiere Grausam Wucherer
“Come ho divorato il Popolo Italiano”
Novella
Alle persone capaci di pensare con la propria testa
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Questa è un'opera in cui la realtà indossa un vestito di fantasia.
Prefazione
“Lezione Magistrale del Banchiere Grausam Wucherer” è una novella surreale dalle tinte kafkiane. Tutto ruota intorno all'avida bramosia di un grande vecchio e dei suoi adepti, un ristretto gruppo di menti raffinate consacrate al culto del dio denaro. Ma a differenza del misterioso tribunale di Kafka in questa novella, capitolo dopo capitolo, inganno dopo inganno, ci si rende conto che il mistero non è nella invisibilità di individui che tramano nel buio o nella loro radicale disumanizzazione, ma nella assurda cecità di intere popolazioni che consente al “gruppo” di divenire quasi una entità incorporea, un ectoplasma che attraverso l'ideazione di complicati meccanismi finanziari e la connivenza degli appartenenti a quella che viene amaramente definita razza prezzolata tira i fili di intere Nazioni come fossero burattini. Si tratta di fanta-economia o di realtà?
Maria Stella Schiraldi
Berlino, 20 Dicembre 2035
E' per me un grande privilegio tenere la lezione magistrale annuale della cattedra internazionale di “strozzinaggio applicato” dopo l'invito del rettore dell'unica “Università Usuraia Internazionale”. Ho tenuto ad evidenziare il termine “unica”, visto che le sole due sedi esistenti, cioè Berlino e Parigi, formano da circa ottant'anni anni coloro che, per diritto di nascita, appartengono alla classe della vera élite di potere in Europa. Come tutti ben sapete il mio nome è Grausam Wucherer, sono nato a Berlino nel 1951. Dopo aver conseguito la laurea presso questo prestigioso istituto con il massimo dei voti ho lavorato per molti anni presso la più grande banca commerciale del nostro amato paese, la Deutsche Bank assumendo - al fine- la meritata carica di presidente. Successivamente sono stato ai massimi vertici della Commissione Europea, della Banca Centrale Europea, del Fondo Monetario Internazionale, della Banca dei Regolamenti Internazionali e, infine, numero uno della più grande conglomerata mondiale, la “Compagnia Negriera” che controlla le principali fonti di energia del pianeta compresa l'acqua e, da alcuni anni, anche l'aria. Vedo qui i volti dei figli e nipoti di tanti cari amici che, come me, governano questo continente da diversi decenni con lungimiranza e, soprattutto, nel rispetto del primo principio basilare; ricchezza e potere per pochi eletti, sottomissione totale della rozza, ignorante, fastidiosa, ma indispensabile, massa popolare. Cari ragazzi, sono certo della vostra eccellente preparazione e della consapevolezza di essere i prossimi membri della Commissione Europea, della Banca Centrale Europea, della istituzione finanziaria denominata Meccanismo Europeo di Stabilità ed ovviamente delle nostre grandi imprese bancarie ed industriali che da anni fanno il bello ed il cattivo tempo in ogni parte del mondo. Pertanto, non voglio dirvi cose che sicuramente i professori già vi hanno insegnato, ma racconterò una storia che illuminerà ancor di più le vostre menti; la storia di come una ristretta cerchia di uomini eccezionali, senza scrupoli, avidi di potere, sia riuscita a creare una oligarchia costruita intorno al loro esclusivo interesse, calpestando senza alcun rimorso i diritti fondamentali della gente comune ed insignificante. A titolo di esempio parlerò di come “ho divorato il
Popolo Italiano”. E questa storia, per meglio intrattenervi, l'ho suddivisa in nove inganni.
Primo inganno: basi per la creazione della democrazia elitaria.
Ho avuto la fortuna di conoscere ed apprendere gli insegnamenti dei grandi ideologi del libero mercato, dello Stato privo di qualsiasi capacità di intervento autonomo nella spesa pubblica, del potere economico gestito soltanto da pochi tecnocrati completamente indipendenti dalla volontà popolare, dell'indottrinamento delle future generazioni attraverso il controllo dei mass media e delle università, della felicità per gli eletti a scapito della idiota ma utile gente comune. Ricordo, ragazzi miei, un primo illuminante colloquio con il padre del nostro ordine elitario, il defunto professore austriaco premio nobel Mann Verletzt; colloquio mai reso pubblico e che per la prima volta riporto fedelmente a voi. Era il lontano 1971.
“Professor Verletzt, cosa bisogna fare per realizzare il sogno dell'Europa vincolata agli interessi della nostra sacra comunità?” “Mio caro Grausam, è molto semplice. Soggiogare la massa popolare, privarla di ogni autonomo pensiero, convincerla che dovrà accettare privazioni, sofferenze e stipendi minimi. Importante sarà fornire agli indigenti e agli affamati qualche forma di aiuto, ma solo nell'interesse di coloro che devono e dovranno essere protetti da eventuali atti di disperazione da parte dei bisognosi.”
“Professor Verletzt, e come potremo giungere a questo obiettivo?” “Per proteggere gli interessi della nostra élite dovremo necessariamente evitare che il popolo capriccioso ed ignorante possa mettere il becco nella gestione economica e monetaria di un paese. Il denaro dovrà per forza essere da noi manovrato senza interferenze da parte delle nazioni europee, in particolare di quelle di cui dovremo nutrirci. Caro Grausam, il tuo prossimo compito, insieme agli altri membri della nostra comunità, sarà quello di tutelare il denaro dallo
Stato. Si dovrà costituire un nuovo ordine europeo basato sul dominio assoluto di pochi illuminati e sulla cancellazione sostanziale, ma non formale, delle democrazia. I parlamenti, i governi dei singoli stati esisteranno per far credere al popolo di essere ancora sovrano; in realtà sarà sovrano solo dei propri escrementi.” “E che strumento si utilizzerà, professore?” “La più grande operazione politico-finanziaria che sia mai stata realizzata. Costruire una Europa Unita solo ed esclusivamente sul piano monetario, mai su quello politico. Fonderemo dal nulla una moneta unica europea tra stati con differenti legislazioni, differenti tradizioni, differenti bandiere e, soprattutto, contrastanti interessi nazionali. E questa moneta sarà gestita da un organismo indipendente, esente da qualsiasi interferenza, immune da ogni responsabilità e che sarà guidata da uomini della tua razza, Grausam. I singoli stati perderanno la sovranità monetaria per donarla a noi. E sarà solo il primo o per la successiva spoliazione delle proprietà pubbliche attraverso interessati ovviamente per noi– processi di privatizzazioni. Ricorda; la diversità di interessi, gli egoismi tra i vari popoli sarà l'origine dei nostri profitti e dell'enorme potere che acquisiremo. Dovrai temere solo una cosa, ragazzo mio.”
“Quale, professore?” “Che il popolo si scuota dal torpore che gli inoculeremo e che comprenda l'origine di tutta la sua infelicità. Un tale evento significherebbe la fine della nostra élite, poiché nulla potrà mai resistere alla furia di masse consapevoli ed informate. Dovrai sempre sforzarti di lasciarle soddisfatte nei bisogni primari e drogate da fenomeni mediatici che appositamente costruiremo.” “Capisco, professore. Ma ancora non comprendo perfettamente come potremo evitare eventi per noi così dannosi.” “Ragazzo mio, innanzi tutto tieni conto che la nostra razza eletta è costituita da poche migliaia di individui, per cui risulta assolutamente necessario rafforzare la classe che rappresenta la cinghia di trasmissione tra noi e il popolo.” “Cioè, professore?”
“Io l'ho definita la razza prezzolata. In pratica sono quei milioni di esseri utili al nostro scopo che dovranno rappresentare il collegamento tra la razza impura, cioè il popolo infetto, e la razza eletta. Parlo di politici corrotti o totalmente incapaci, di accademici, di giornalisti, di burocrati statali e di qualsiasi altra categoria potenzialmente utile. Ascolta bene; il nostro potere economico è già enorme, ma per aumentarlo e stabilizzarlo bisogna contare su persone che convincano le masse a mettersi carponi alle nostre voglie, convincerle che il loro futuro e la loro salvezza dipenderà da quanto più lontano staranno dai due moloch che andremo ad edificare con pazienza e cura: “Inflazione” e “Debito Pubblico”. Più la razza prezzolata sarà convincente su questo argomento più la razza eletta aumenterà a dismisura il suo potere economico e più la razza impura sarà infelice, così com'è giusto che sia.” “Ora inizio a capire, professore. Quindi, attraverso la razza prezzolata convinceremo il popolo che solo combattendo l'inflazione e il debito pubblico potrà sopravvivere al fallimento completo.” “Esatto. Ti prendo come esempio il paese che più di ogni altro dovrà essere soggetto alla nostra influenza. L'Italia!” “Professore, perché proprio l'Italia? Avrei pensato più alla Francia.” “Eh, no! La Francia serve per la sua influenza, per il fatto che al suo interno abbiamo un numero elevato di membri della razza eletta tra cui il mio carissimo amico e collega Cruel Esprit, perché è nostra alleata in questo progetto e, soprattutto, perché non ha la stessa struttura industriale dell'Italia. L'Italia sarà il nostro bersaglio primario. E' una nazione con la prima ricchezza privata in Europa e tra le prime nel mondo, con una industria manifatturiera che lotta ad armi pari con la nostra, con un numero elevato di importanti aziende a partecipazione statale e con una struttura politica facilmente permeabile alle...influenze esterne. Bene, ti dicevo, l'Italia sarà il nostro obiettivo principale; con fermezza agiremo su tre direttrici. Prima emo la forza economica per blandire i vertici politici e governativi, la struttura informativa ed accademica; poi, se non dovesse risultare sufficiente, attiveremo la forza mediatica per distruggere l'immagine dei più riottosi all'obbedienza; ed infine, se proprio il tutto risultasse infruttuoso, l'annientamento fisico. La Germania ha perso due guerre mondiali subendo umiliazioni ed affronti di ogni genere per la fretta di prevalere. Il terzo conflitto lo vincerà con pazienza usando l'inganno e la corruzione perché impiegherà due armi completamente diverse, quelle del
denaro e dell'informazione, armi che richiedono tempo. Caro Grausam, ricorda molto bene; la Germania e la Francia hanno sin d'ora l'obiettivo primario di ridurre al minimo le capacità industriale dell'Italia al fine di assorbirne la linfa vitale. L'arma esiziale sarà trasformare la Repubblica Italiana in una colonia senza che il popolo si accorga di nulla e con il pieno appoggio della razza prezzolata che man mano la governerà.” “Ma professore, l'Italia è la nazione europea con i partiti di sinistra più forti e radicati sul territorio.” “Ah! Ah! Ah! La tua ingenuità durerà ancora per brevissimo tempo. Ascoltami bene; già i nostri amici della élite se stanno portando i socialisti del paese ad essere i più agguerriti nello smembrare ciò che vediamo come fumo negli occhi, cioè lo stato sociale. E la stessa cosa faremo con la sinistra italiana; anzi, punteremo principalmente proprio su quella per annientare lo stato-sovrano; per distruggere la sua figura di garante della sicurezza relativa alle fasce più deboli della popolazione. Storicamente la sinistra ha sempre mantenuto posizioni ostili al libero gioco dei mercati, con il nostro intervento diventerà la prima entusiastica sostenitrice dei ricchi e potenti con il conseguente abbandono dei poveri, dei deboli, di coloro che in ogni caso avrebbero bisogno di un pieno sostegno da parte dello Stato-Sociale. “Professore, quindi saranno quelli che in apparenza sono i nostri attuali acerrimi avversari ad aprirci la strada verso il pieno successo.” “Esatto, ragazzo mio; certo utilizzeremo un po' tutti a seconda delle necessità, ma l'importante sarà far entrare nel cervello della classe prezzolata che gli Stati non potranno più avere la completa sovranità economica, militare, legislativa e culturale sul territorio e sul popolo. Il vero potere sarà il nostro, quello che genererà una dimensione globale della politica, del mercato e dell'autentico dio in terra, ovvero il denaro. La democrazia così come intesa lascerà il posto ad una forma di governo elitario che gestirà il potere senza alcuna influenza da parte della politica. Non esisterà più la democrazia destinata a proteggere il diritto all'autodeterminazione e all'autogoverno per la precipua utilità del bene comune. Dominerà, altresì, il principio del libero mercato che assorbirà qualsiasi controllo dello spazio pubblico e che -attraverso l'influenza dei media- limiterà in maniera sostanziale le capacità intellettuali della razza impura. La sua inferiorità emozionale e monetaria rappresenterà il nostro successo.”
Ragazzi, il secondo colloquio ebbi la fortuna di averlo, qualche anno dopo, proprio con uno dei nostri grandi maestri, il se Cruel Esprit. Rammento, come se fosse ieri, le illuminanti parole e la sua incredibile lungimiranza. “Caro Wucherer, la globalizzazione che andremo a diffondere svilupperà inauditi sconvolgimenti nella struttura sociale e politica delle nazioni; la ricchezza si sposterà ancor di più verso la nostra classe elitaria e la massa popolare, drogata dalle informazioni mediatiche, sarà il rifiuto umano necessario al nostro pieno godimento. Assisteremo ad inarrestabili fenomeni migratori, ad un incremento di disoccupati dovuto alla strategia di spoliazione della sovranità monetaria e politica delle nazioni europee rappresentanti il nostro obiettivo. Annienteremo il concetto di Stato-Sociale, lo scudo che consente ad ogni essere umano di essere difeso dalla povertà e dalla sottomissione. Più frustrato e prostrato sarà il popolo e più la nostra sacra élite diventerà ricca e deificata. E il processo che consentirà tutto questo sarà la penetrazione in ogni spazio delle menti del concetto di neoliberismo che produrrà la metastasi nel capiente ventre dello Stato-Nazione. Vi sarà il aggio da una società di produttori e lavoratori ad una di consumatori con la naturale conseguenza di un radicale cambiamento nella posizione dello Stato; da stabilizzatore e nume tutelare della razza impura a suo stesso carnefice, visto che incarnerà il ruolo della mano armata del nostro amato e divino re mercato. In fin dei conti raggiungeremo lo scopo di privatizzare qualsiasi bene utile agli esseri umani attraverso la più selvaggia delle autonomie che noi controlleremo, quella della industria e, soprattutto, della finanza. Già, la finanza; la nostra più potente arma di distruzione di massa insieme alla capacità di controllo dei sistemi informativi. Inaugureremo ciò che potrà essere tranquillamente definito Stato di Polizia, in cui tutto sarà soggetto ai controlli più idonei per il perseguimento dei nostri obiettivi. E ciò ovviamente comporterà l'eliminazione graduale ma sistematica dello Stato-Sociale o assistenziale il cui fine è di contrastare l'esclusione dei più deboli, dei più poveri. Faremo in modo che la sicurezza di una vita umana non sia garantita dallo Stato, bensì dalle autonome possibilità della persona. Questa condizione non farà altro che incrementare dubbi ed incertezze generando quella paura utile a far sentire la razza impura inferiore, esclusa, avvilita, irrisa, assolutamente incapace di avere un proprio pensiero forte ed autorevole. E a noi della élite non ci frega ovviamente nulla di ridurre o contenere questi
timori; anzi, inculcheremo nella stessa mente della razza corrotta e prezzolata dei politici che tenere viva nel popolo questa condizione di infelicità materiale e morale sarà per loro un enorme beneficio. Infatti, vedrai che con il are del tempo il progettato martellamento mediatico si orienterà, anche in modo eclatante, verso problemi che nulla avranno a che fare con l'origine di tutti i mali per il popolo consentendo alla classe politica di farsi bella davanti ai mezzi di comunicazione, come televisione, radio, giornali e quant'altro si svilupperà nel futuro, nel dire di averli affrontati e risolti. In realtà, le cause effettive dell'infelicità del popolo non verranno mai alla luce, poiché noi mai lo consentiremo. La naturale conseguenza sarebbe una rivoluzione per noi mortale. Ti faccio un esempio; con la globalizzazione che andremo a generare si produrranno inevitabilmente processi migratori dai paesi più poveri a quelli più ricchi. Bene, questa condizione sarà uno dei migliori diversivi per annebbiare la vista e la mente della gente comune dai reali mandanti della loro condizione di infelicità; la razza impura vedrà accrescere le proprie paure, le proprie insicurezze al solo guardare altri esseri ancora più puzzolenti e putridi. Quindi, il popolo cercherà in tutte le maniere di insorgere contro questi migranti perché in tal modo avrà la sensazione di essersi liberato dalle oscure forme oppressive del mondo, e questo sarà argomento che occuperà gran parte del loro tempo; non penseranno ad altro, non avranno neanche la possibilità di comprendere che l'origine dei loro mali è la nostra razza superiore. Ciò favorito dall'intervento di una classe politica che appositamente compreremo e addestreremo. Ricorda bene, Wucherer, noi della razza superiore avremo più cuori, capacità di assumere colori diversi al fine di mimetizzarci ed adattarci in qualsiasi ambiente, avremo tentacoli con ventose così potenti da avvolgere mortalmente la democrazia così com'è oggi intesa. Saremo una sorta di gigantesca piovra che dominerà lo stato democratico piegandolo ai nostri esclusivi interessi di potere e ricchezza.”
Cari studenti, ora uomini della razza eletta come i professori Mann Verletzt e Cruel Esprit non ci sono più, ma il loro illuminato insegnamento è stato realizzato. Pensate un attimo a come si è riusciti con certosina pazienza ad annullare la democrazia in Italia piegando le sue leggi, la sua stessa Costituzione ai nostri esclusivi interessi. La Democrazia Italiana era un reale pericolo; adesso non più. La storia ha seppellito il famoso concetto di sovranità popolare.
Secondo inganno: La cancellazione della Sovranità Monetaria.
Come ben sapete, l'Italia da molti anni ha ceduto integralmente la propria sovranità monetaria alla nostra amata, coccolata ed antidemocratica Banca Centrale Europea con la conseguenza che per ottenere il denaro necessario a far funzionare l'intero suo apparato pubblico deve obbligatoriamente indebitarsi con le banche private e pagare gli interessi decisi dal libero mercato -cioè da noi-. Non più la famosa Lira, ma solo la fonte del nostro autentico potere; L'Euro. La cosa meravigliosa è che la Banca Centrale Europea mai ha dato soldi direttamente allo Stato Italiano, bensì alle nostre care istituzioni creditizie che -a loro volta- li hanno prestati lucrando un bel po' di interessi. Grazie ai nostri ripetuti interventi attraverso la razza prezzolata si è riusciti a convincere la massa pecorona che questa era l'unica strada valida percorribile. In pochi sono stati i seccatori che hanno inutilmente tentato di far vedere l'elementare verità, cioè che l'intero giro non era altro che l'antico gioco delle tre carte. La Banca Centrale Europea concedeva migliaia di miliardi di euro alla banche private ad un tasso minimo che – a loro volta – li prestavano allo Stato Italiano ad un tasso di interesse maggiore, lucrando in tal modo una montagna di interessi. Che idioti, sarebbe stato sufficiente che la Banca Centrale intervenisse direttamente senza l'intermediazione delle banche e lo Stato Italiano avrebbe risparmiato tanti di quei quattrini poi impiegabili per far stare meglio la gente. Ovviamente questo mai si è verificato, visto che una delle fonti dei nostri enormi profitti è proprio quella. Così il debito pubblico dell'Italia sarà sempre alto per via degli interessi pagati alle banche private. Vi rendete conto, ragazzi miei, di cosa siamo riusciti a fare? E la cosa più divertente sapete qual'è? Che l'Italia, non avendo più la sovranità monetaria, non ha più potuto regolare la base monetaria e,quindi, essere artefice del lavoro ai propri cittadini. Senza la possibilità di gestire la moneta l'Italia ha perso la possibilità di avere un'autonoma politica economica, alla faccia dell'articolo uno della sua costituzione che ancora oggi indica la sua natura di Repubblica fondata sul lavoro. Ah! Ah! Ah! Che idioti! Anche il meno preparato tra di voi sa perfettamente che una forte occupazione, con conseguente incremento dei consumi, dei profitti per le aziende e, in generale, del benessere sociale per i cittadini, può avvenire soltanto
con una politica monetaria idonea ad aumentare del giusto livello l'inflazione, indispensabile a ridurre il devastante fenomeno della disoccupazione. Invece, come da nostri ovvi desideri, si è realizzata una sana macelleria sociale attraverso una costante deflazione o un minimo ed insignificante livello di inflazione. Ed ovviamente non è finita qui. Ben sapete, ragazzi, la grande bastonata data attraverso il pareggio di bilancio imposta dalla nostra Commissione Europea ed inserita addirittura nella costituzione; altro raggiro che di seguito illustrerò. In quella circostanza il mio godimento è stato completo, visto che ero a capo del massimo organo governativo continentale. Ci sono riuscito grazie ai miei interventi -e a quelli di altri amici della élite- sugli utili membri prezzolati. E ormai da tempo l'Italia, per rispettare la riduzione del debito pubblico in vent'anni, è costretta a vendere ogni cosa, ogni bene pubblico, privatizzando persino l'acqua e la stessa aria (di cui parlerò dopo perché sarà per voi veramente istruttivo comprendere quanta ferocia determinazione io abbia esercitato nella vicenda), applicando severe imposte patrimoniali e restringendo le spese pubbliche sino all'osso. Sono riuscito a distruggere lo stato sociale italiano dando ampio sfogo al monopolio del potere economico da parte della nostra razza elitaria. Tutti di voi ormai sanno che la nostra azione contro l'Italia ebbe il suo primo fondamentale o nel luglio del 1981 con il così detto divorzio tra il Tesoro e la banca d'Italia. La storia è inutile ripeterla, la conoscete sin troppo bene, ma ciò che non sapete è che preparai io la breve nota, su input dei professori Mann Verletzt, Cruel Esprit e del nuovo presidente se, da cui l'allora ministro del tesoro italiano e il governatore della banca d'Italia si basarono per il divorzio. Ci fu un bellissimo ed amorevole scambio epistolare tra i due atto a giustificare l'operazione; peraltro già tutto era stato concordato e le lettere rappresentarono soltanto l'ingannevole timbro formale.
I due burocrati italiani sono stati così carini verso di noi che meritano essere ricordati per i loro scritti. Ecco la lettera del Tesoro alla banca d'Italia: “Mio diletto Governatore, devo assolutamente raccontarle del sogno di stanotte.
Mi trovavo seduto in una comoda poltrona intorno ad un lunghissimo tavolo presidenziale in cui erano sedute seicentosessantasei bestie di tutte le forme vestite elegantemente; ognuna di esse aveva una tessera plastificata applicata all'asola della giacca su cui era scritto a caratteri ben chiari la parola Banca. Guardandomi intorno alquanto smarrito notai un uomo legato ai polsi e con indosso soltanto luridi stracci. Mentre cercavo di capire dove mi trovassi prese a parlare la bestia di fronte a me. Aveva le sembianze di un vorace squalo bianco eppur mi sorrideva mettendo in evidenza una fila di paurosi denti affilati. Le sue frasi sono entrate nella mia mente come un colpo di maglio.
Pronunciate quelle parole la bestia-squalo riprese a osservarmi quasi fossi l'oggetto del suo prossimo pasto; però mi feci un po' di coraggio e risposi. <Ma così facendo lo Stato pagherà più interessi rispetto a quelli attuali ed il debito pubblico potrebbe schizzare in su senza controllo. Ad oggi siamo al di sotto del sessanta per cento di debito rispetto al prodotto interno lordo, una condizione decisamente buona. E poi in ogni caso...> Fui interrotto bruscamente dalla bestia seduta alla mia sinistra che poggiò uno dei suoi enormi tentacoli sulla spalla e con voce cavernosa disse. <Ma noi vogliamo esattamente questo. Vogliamo che nel tempo la razza inferiore, cioè il popolo italiano, assomigli sempre più a quell'uomo alla sua destra, povero, disperato, lurido ed incatenato. Allora, cosa intende fare?> Sempre più smarrito guardavo intorno preoccupato e tutti gli esseri presenti sorridevano, con la sola esclusione dell'uomo che mi destinava sguardi di fuoco. Cercai di prendere tempo, d'altronde sono un politico e prendere per i fondelli rappresenta il mio mestiere, spiegando che qualsiasi decisione sarebbe dovuta are dal vaglio dell'intero governo e del parlamento. In quel preciso istante il tentacolo della bestia alla mia sinistra si avvolse intorno al collo, il respiro iniziò a mancare ed una paura incontrollata entrò prepotente nella mente lasciando circolare liberamente il panico. Di nuovo emerse la voce dall'onnipresente sorriso della bestia-squalo.
dando in questo istante al tuo dolce innamorato. Con due belle e semplici lettere potrai avviare il processo graduale di annientamento della razza impura e che vedrà la conclusione naturale nella totale perdita della sua sovranità monetaria, politica e legislativa. rel="nofollow"> A quel punto una voce tremante si alzò dalla mia destra. L'uomo sporco e legato esclamò.
le sue parole terminarono di colpo visto che l'intera testa entrò nell'enorme bocca affilata della bestia-squalo. Caro Governatore, credo che tu abbia ben compreso il significato profondo di questo sogno e sono certo che converrai sulla decisione che ora ti sto comunicando. Certo sarà un intervento che futuri ministri o governi potranno sempre ribaltare, ma l'importante è iniziare quel processo che il sogno ha lucidamente evidenziato. Quindi, da domani in poi il Tesoro finanzierà l'intero ammontare delle spese non coperte da entrate fiscali mediante emissione di titoli in pubblica sottoscrizione a tassi di interesse che di volta in volta deciderà il mercato. L'eventuale finanziamento al Tesoro dalla banca d'Italia sarà regolato da quest'ultima istituzione in totale e piena autonomia. Pertanto, il Tesoro non metterà più becco nella gestione del controllo monetario; saranno le banche commerciali e la nuova indipendenza della banca centrale a decidere sul futuro economico dell'Italia. Ti saluto con amore immutato” Ed ecco la brevissima risposta del Governatore. “Tesoro mio, ho fatto lo stesso sogno. In qualità di banchiere, per amore del denaro, ti rispondo con una semplice parola. Grazie!”
Cari ragazzi, quello fu il primo importante o. Il secondo fu l'avvio nel 1982 da parte di due membri della razza elitaria, il presidente se ed il suo consulente speciale, il professor Cruel Esprit, di un graduale piano di politica deflazionistica che portasse l'esempio in Europa di come venisse ridimensionato
lo Stato-Sociale a favore del più dei capitalismi, il neoliberismo. Pensate che il mio amico Cruel divulgò uno dei principi fondamentali della nostra comunità; cioè che il fine della politica è di annullare ogni potere alla razza impura, ovvero di tutta quella massa lurida ed insignificante che non ha alcun diritto ad averlo poiché non è all'altezza di conoscerne l'effettiva portata. In ogni caso il virus diffuso dal vertice governativo se produsse i suoi benefici effetti tanto che la stessa Germania ne assorbì i sintomi. Ed a quel punto il nostro successo verso gli altri paesi e, in particolare l'Italia, fu assicurato. Infatti, ciò che successivamente fu definita crisi economica europea non era altro che il nostro obiettivo raggiunto; forte discesa della domanda interna dei paesi, annullamento dello Stato-Sociale, distruzione della sovranità monetaria e, ciliegina sulla torta, aumento vertiginoso del flusso migratorio nel vecchio continente.
E così siamo giunti alla seconda mossa concreta contro l'Italia; il trattato di Maastricht del 7 febbraio1992. Qui, io, Cruel, e gli altri membri della élite siamo stati capaci di utilizzare la razza prezzolata al meglio, visto che il popolo - di fatto - non capì un bel nulla. Pensò che la nascita di una moneta unica fosse al servizio del benessere e della felicità. Beh, in un certo senso aveva ragione, solo che essa sarebbe stata fonte di profitto, di sicurezza, di potere, di felicità solo ed esclusivamente per la nostra razza. I politici servi e corrotti rimasero con gli occhi chiusi e con le orecchie tappate quando firmarono un trattato in cui non esisteva neanche la possibilità d'uscita; si creò la gabbia perfetta. Si stabilì che i governi dei vari Stati non fossero all'altezza di raggiungere i più logici obiettivi di politica economica, cioè la crescita e la piena occupazione. Ciò che inducemmo a programmare furono esclusivamente le due cose che ci interessavano, il controllo sull'emissione degli amati soldi ed il pareggio di bilancio per ogni singolo Stato. Ah, che delizia in tutto questo! Fu una riunione di banchieri come me a stabilire che l'unica realtà di cui l'Europa aveva bisogno era una Banca Centrale completamente dipendente dalla nostra razza che avrebbe gestito le varie nazioni europee. Avevano bisogno di quattrini? Bene, noi – attraverso il nuovo istituto centrale - li prestavamo alle grandi banche private, sempre nostre, che a loro volta li davano con l'interesse, sempre da noi fissato, ai singoli Stati. Insomma, il paradiso in terra. Avremmo fatto, così come poi giustamente avvenne, il bello ed il cattivo tempo.
In Italia si verificò esattamente quanto progettato; costante crescita del debito pubblico indipendente dall'entità delle spese interne. Anzi, il Bel Paese era stato virtuoso in questo senso, ma il virus inoculato impediva qualsiasi tipo di corretta analisi. L'aver tolto la capacità di emettere e gestire la propria moneta, di intervenire nei confronti della propria banca centrale, ha fatto sì che l'Italia diventasse poco alla volta una nazione-suddita. Che adorabile la razza prezzolata di quella ricca espressione geografica; ha seguito il nostro gioco sin dall'inizio e quando, raramente, c'è stato qualcuno sveglio ed incorruttibile a suonare l'allarme rosso l'intervento dei nostri più autorevoli leader ha consentito il suo oscuramento. Eppure bastavano semplici osservazioni da parte del popolo inetto; ma per quale ragione partiamo dai soldi e non dagli ideali? Perché non fare una vera unione europea con Stati federati tra loro secondo il classico modello americano? Come sarà possibile avere i soldi in comune tra Stati con differenti bandiere, differenti leggi, differenti strutture militari e, soprattutto, con diversi interessi nazionali? Ma niente, silenzio assoluto proprio come noi volevamo. Ma queste cose già le sapete. Ciò che non sapete è che alcuni giorni dopo il trattato di Maastricht agevolammo, se così si può dire, una rivoluzione all'interno dei partiti italiani. Favorimmo la nascita di inchieste giudiziarie che portarono all'annientamento della vecchia classe politica, sicuramente corrotta, ma anche fortemente connessa al concetto di Stato-Sovrano ed al rispetto di idee politiche legate al principio della spesa sociale come strumento per aiutare gli strati più deboli della popolazione. Fu così che iniziò l'ascesa di quell'area di centrosinistra a noi fortemente legata. Ah, il potere del denaro, il dominio sulla comunicazione e i mezzi informativi, quale incomparabile goduria. E a quel punto partì il vero processo di smembramento della struttura industriale pubblica con svendite ai gruppi privati a noi legati proprio con la scusa di fare cassa e ridurre l'elevato debito pubblico al fine di entrare nella moneta unica; quel debito pubblico che, con il divorzio tra Tesoro e banca d'Italia di una decina di anni prima, avevamo volutamente fatto ingrossare con gli interessi ormai non più sotto controllo del governo. Ah! Ah! Ah! Che incredibile imbroglio abbiamo perpetrato contro il popolo italiano. Ho ancora i brividi nel ricordare come il colossale sistema produttivo sia stato svenduto per pochi soldi a soggetti in qualche modo a noi collegati. Ovviamente non ci fu alcuna contrazione del debito pubblico a seguito delle privatizzazioni selvagge. Eppure, una riduzione ci fu, quella relativa ai servizi gratuiti o a prezzo ridotto offerti alla razza impura. Ora dovevano pagare quello che noi desideravamo. E questo processo ha visto il
suo massimo risultato con la privatizzazione, molti anni dopo, prima dell'acqua e poi del bene più prezioso, l'aria stessa che respiriamo. Ah, dimenticavo di dirvi che il trattato di Maastricht entrò in vigore nel 1993, esattamente l'anno in cui assunse la carica di presidente del consiglio dei ministri l'ex governatore della banca d'Italia che accettò dodici anni prima la decisione del ministro del Tesoro circa il divorzio di cui vi ho parlato prima. E fu quel caro amico a istituire nel 1993 l'organismo deputato alle amate privatizzazioni. Ah! Ah! Ah! Siamo stati veramente terribili!
La terza mossa contro l'Italia è stato il seguito del trattato di Maastricht, la nascita dell'euro avvenuta il 1 gennaio 2002 con la perdita della sovranità monetaria ed il trattato di Lisbona firmato il 13 dicembre 2007. La conseguenza evidente per l'Italia fu la sensibile riduzione di competitività verso l'estero per effetto del cambio di conversione lira-euro che automaticamente produsse una forte rivalutazione causando un drastico calo delle capacità di esportazione dei prodotti italiani e ponendo in posizione privilegiata la nostra Germania. Non a caso quest'ultima, da quel momento in poi, riusci a sconfiggere l'industria manifatturiera italiana, sua principale avversaria in Europa e nel Mondo. I cari governanti della razza prezzolata ed alcuni facenti parte della nostra classe elitaria agirono con grande efficacia per la realizzazione dell'euro, ben sapendo di danneggiare l'economia del loro stesso paese. Sapete, devo ammettere che gli amici italiani della razza superiore sono stati tra i più in gamba in assoluto, visto che sono riusciti a prendere per il culo quasi sessanta milioni di connazionali. Un risultato unico nel suo genere. Quindi, con la cancellazione della sovranità monetaria, l'Italia non riuscì ad adottare misure, come la svalutazione, finalizzate a rendere più convenienti le merci per i compratori stranieri. Come ben avrete studiato l'Italia aveva una struttura di piccole-medie industrie altamente competitive grazie anche a questi autonomi strumenti di politica monetaria. Da allora il vantaggio finì e il processo di globalizzazione ha fatto il resto. In sintesi estrema abbiamo permesso alla Germania, perché ciò rientrava nei nostri interessi, di prendere a calci nel sedere l'Italia, l'unico suo vero competitor industriale. Non a caso, quando la Francia, attraverso il presidente ed il professor Cruel
Esprit, consentì alla Germania la riunificazione tra est ed ovest chiese espressamente la sua partecipazione nell'euro; di rimando io sollecitai l'allora cancelliere tedesco di chiedere come assolutamente necessario l'ingresso dell'Italia nella moneta unica. Solo in questa maniera il più ricco tra i paesi europei poteva diventare un nostro possedimento. D'altronde, tra i membri della razza elitaria non ci sono mai state divergenze su questo specifico tema. L'Italia dovevamo divorarla, e così avvenne, con l'assenso dei politici prezzolati che giunsero anche a firmare il trattato capestro di Lisbona facendolo are nel loro parlamento come una pagina d'oro per il paese.
Ah, Lisbona! Quale meravigliosa città per festeggiare una nuova e pesante presa per i fondelli per i popoli europei. Dovete sapere che quest'ultima operazione fu condotta nel più assoluto silenzio, proprio perché dovevamo superare il problema di alcuni referendum in Francia ed Olanda che avevano messo in discussione l'impianto europeo che si stava così pazientemente costruendo per i nostri interessi. La dannata massa della gente che ancora una volta cercava di mettere il naso dove non doveva; eppure eravamo stati chiari con la classe prezzolata; non interpellate mai le vostre popolazioni, non consentite loro di poter esprimere un parere. Va beh; comunque il piccolo intoppo fu risolto con questo nuovo accordo nella capitale portoghese, dove fu stilato un documento di circa quattrocento pagine redatto in maniera da risultare completamente incomprensibile. E dovete sapere che fu persino un italiano, uno dei nostri, ad annunciare mesi prima della firma che il trattato sarebbe stato illeggibile proprio per non permettere alla gente di capirci qualcosa. La nostra arroganza non aveva limiti; ci potevamo permettere di dire pubblicamente che stavamo prendendo per il culo il popolo senza timore di alcun tipo di ritorsione. La nostra forza era incontenibile. Nel silenzio maggioritario dei mass media, degli intellettuali, del mondo accademico e dei sistemi informativi, cancellavamo la sovranità degli Stati e, in particolare, di quello italiano.
Bene, ragazzi miei, tutta la vicenda della moneta unica la conoscete ormai forse meglio di me; sapete dei danni rilevanti alla popolazione tramite la riduzione della spesa pubblica conseguente all'imposta austerità. E ormai storia il fatto che abbiamo utilizzato tutta la nostra forza mediatica per inculcare nelle menti inutili della razza impura il principio della loro colpa naturale. Le crisi economiche e
sociali colpa loro, le ristrettezze conseguenti colpa loro, il debito pubblico colpa loro, tutto ciò che di negativo si verificava colpa loro; pertanto era più che legittima la loro espiazione, la loro infelicità. E così accettarono senza fiatare la frase chiave che annunciava nuovi tagli alla spesa pubblica, nuove tasse, nuova sofferenza: “Lo vuole l'Europa”. E non hanno mai capito che dietro quella frase c'era la classe superiore, la razza elitaria che si muoveva per aumentare a dismisura il suo potere, la sua ricchezza, la sua felicità.
Terzo inganno: la creazione del M.E.S. (Meccanismo di Stabilità Economica) approvato dal Parlamento Europeo e poi ratificato dal Consiglio Europeo il 25 marzo 2011.
Alcuni dei vostri parenti sono stati od attualmente sono governatori di questo istituto che, di fatto, io ho inventato. Vi spiego il perché della sua creazione. Per cogliere tutti gli affari possibili la Banca Centrale Europea non era sufficiente, quindi ho promosso la nascita di questo nuovo istituto finanziario governativo con la scusa che sarebbe stata la panacea nel caso di gravi crisi finanziarie di uno Stato membro dell'unione europea. Ma quando mai! E' stato il migliore strumento di strozzinaggio mai creato da mente umana. Muoio dal ridere solo al pensarci. Ma andiamo con ordine. Innanzi tutto questa piovra gigantesca l'ho costruita con caratteristiche ben precise: I soci sono gli Stati Europei dell'euro-zona. Ogni socio ha versato, e verserà ancora, una bella sommetta per partecipare al capitale. Da dove prenderà i soldi? Ah! Ah! Ah! Beh, li prenderà in prestito dalle banche private pagandoci gli interessi; quindi aumentando ancora il debito pubblico. Lo scopo ufficiale è quello di aiutare gli Stati in crisi. Ed infatti così è stato, almeno in parte. Quindi il M.E.S. Ha prestato i soldi, ricevuti amorevolmente come capitale, agli Stati Europei bisognosi di aiuto facendo ovviamente pagare un bel po' di interessi. Non solo, oltre agli interessi, il M.E.S. e l'onnipresente organo di governo dell'Europa hanno imposto cure da cavallo allo Stato avvolto dai suoi tentacoli, facendole are per necessarie al mantenimento della stabilità. Quindi, cari figlioli, ben avete compreso la sottile perfidia del processo finanziario. Prima lo Stato in difficoltà versa il capitale al M.E.S. prendendo i
soldi necessari dalle banche, cioè da noi, e pagando fior di interessi; poi, in caso di aiuto, riceve un prestito dal M.E.S. pagando altri bei interessi e con l'aggiunta di essere costretto a forti riduzioni della spesa pubblica e all'incremento delle tasse per rispettare gli ordini tassativi pervenuti come un soffio di aria infernale dalla Commissione Europea. Ovviamente tutto ò senza che ci fosse una qualche protesta; ancora una volta la classe prezzolata e i membri della élite agirono con infinita abilità ed astuzia. E fu proprio verso l'Italia che la scure calò senza pietà alcuna. Ormai è storia, ma ogni qualvolta la racconto un orgasmo irrefrenabile avvolge il mio corpo. Ricordate? Diversi anni fa l'Italia dovette versare in più tranche la sua quota di capitale al M.E.S. Pari all'astronomica cifra di centoventicinque miliardi di euro; successivamente, vista la condizione del suo eterno debito pubblico (incrementato anche per gli enormi interessi pagati sui titoli di stato emessi per versare i quattrini proprio al M.E.S.) ci chiese aiuto e, noi, con immenso affetto raccogliemmo il suo grido di dolore. Prestammo centoventicinque miliardi di euro (quindi i suoi stessi soldi) facendo pagare altri lucenti interessi e costringendo il governo a varare una nuova finanziaria lacrime e sangue per la razza impura proprio per ridurre quel debito pubblico che noi della razza elitaria gli avevamo messo sul groppone. Ma che piacere sublime aver messo carponi l'antico popolo italico. E ragazzi miei, non è finita qui. Conoscete molto bene lo statuto e le caratteristiche operative del M.E.S., però forse non sapete chi è stato ad inserire diversi mefistofelici articoli. Per esempio, il punto dodici dell'atto costitutivo fu da me così ideato e fatto sottoscrivere da tutti i paesi dell'euro-zona: “In linea con la prassi del FMI (Fondo Monetario Internazionale, istituzione sempre guidata da membri della classe superiore) in casi eccezionali si prende una forma adeguata di partecipazione del settore privato nei casi in cui il sostegno alla stabilità sia fornito in base a condizioni sotto forma di un programma di aggiustamento macroeconomico” Ah! Ah! Ah!
La razza impura potrà mai capire queste parole? Mai! E questa machiavellica formulazione significava e significa soltanto che: Gli Stati Europei fanno debiti con le grandi banche (cioè noi) e pagano gli interessi per sottoscrivere il capitale nella M.E.S., ricordatevi che il capitale iniziale della M.E.S. era di ben settecento miliardi di euro, poi aumentato ad oltre duemila miliardi. Il M.E.S. Prende parte di questi quattrini e partecipa al capitale delle grandi conglomerate bancarie per dare sostegno alla...stabilità (ovviamente la nostra). Gli Stati con il debito pubblico più alto come l'Italia, la Grecia si indebitano ancor di più e sono indotti (da noi) a macellare lo stato-sociale con tagli drammatici alla spesa pubblica e con imposte patrimoniali; mentre noi godiamo con soldi che restituiremo – forse - nel tempo e nei modi che riterremo più utili. Con un semplice giro abbiamo intascato una marea di quattrini ed incatenato ancor di più il popolo lercio ed ignorante. Ricordate l'operazione di qualche anno fa con la nostra adorata Deutsche Bank? Bene, quella fu la più grande operazione di salvataggio del secolo; oltre duecento miliardi di euro finiti dal M.E.S. alle casse delle banca dissanguata dalle operazioni sui derivati finanziari. E adesso la nostra Deutsche Bank è sempre in cima alla vetta, ma di questo argomento vi parlerò ampiamente dopo visto che rappresenta la mia perla nera contro il Popolo Italiano. E ragazzi miei, non è finita qui. Nessuno dei governatori o amministratori che gestiscono questo enorme calderone pieno di soldi pubblici potrà mai essere incriminato o messo sotto accusa per le operazioni di spoliazione effettuate a danno dei popoli. Perché? Perché con grande lungimiranza feci inserire nello statuto sociale della M.E.S. alcuni articoli che garantiscono la totale immunità. Quindi, tutti i suoi alti dirigenti (cioè noi) non possono essere sottoposti a giudizio e le loro decisioni non sono sindacabili in alcun modo. Per giunta anche gli atti sono segreti e tutti gli uffici di proprietà inviolabili ed esenti fiscalmente. Ah! Ah! Ah! Noi non paghiamo le tasse mentre i soggetti a cui rapiniamo i quattrini devono farlo pena la galera. Che goduria infinita! Ah, dimenticavo la ciliegina sulla torta. In questo amorevole Meccanismo di
Stabilità Economica le decisioni si prendono con la maggioranza qualificata, vale a dire l'ottanta per cento delle quote partecipate. E sapete chi sono i due paesi che possiedono più del venti per cento? Francia e Germania. Quindi, senza di essi non si può decidere un tubo. Per darvi una corretta rappresentazione in merito all'Italia; il M.E.S. non è altro che un grande clistere tenuto costantemente dentro il grasso deretano della razza impura. Noi ci siamo riservati il diritto di gestire la regolazione del flusso tossico. Il popolo ignorante non può chiederci spiegazioni, non può entrare in merito a come utilizziamo il liquido che entra nel suo ventre; soltanto noi della razza elitaria possiamo decidere le modalità di inserimento, di regolazione e la stessa quantità del veleno. La razza inferiore sente dolore? Cosa ci importa? Tanto siamo noi a decidere il tempo di permanenza del clistere nell'ampio e rozzo solco. La razza inferiore subisce un danno irreversibile e, forse, anche mortale al suo intestino? Beh, qual'è il problema? Non possono denunciarci, non possono criticare il nostro operato, nessun magistrato può mettere il becco nella questione; in conclusione – e qui lasciatemi are la frase che da l'esatta idea sull'argomento – nessuno può fare un cazzo perché godiamo della licenza, approvata a larghissima maggioranza dal Parlamento Nazionale nel 2012, di fare ciò che vogliamo al culo degli Italiani.
Ragazzi, scusate; bevo un po' d'acqua. Nel raccontare queste eccitanti storie si è un po' seccata la lingua.
Bene, riprendiamo.
Quarto inganno: Il pareggio di bilancio, ossia il micidiale Fiscal Compact, il trattato di stabilità firmato a novembre del 2011.
In Italia questo atto internazionale fu ratificato dal parlamento italiano a luglio del 2012 con l'assenso di tutta la classe prezzolata del paese, fatta esclusione di pochi che intuirono la devastazione che un tale accordo avrebbe comportato. D'altronde, in quel momento storico, al vertice governativo avevamo uno dei nostri fratelli elitari che odiava il suo popolo ancor più di me. Un uomo di grande levatura intellettuale e morale che giunse ad affermare la necessità che un nuovo tipo di guerra fosse scatenata contro l'ignorante massa degli italiani al fine di accrescere il suo livello di subordinazione agli ordini dei veri uomini che guidavano l'Europa, cioè noi. Bene, come sicuramente saprete, questo fiscal compact prevedeva i punti salienti per la continuazione della nostra felicità. Primo punto: il così detto Stability Pact che imponeva un rapporto deficit/PIL dello zero virgola cinquanta per cento e quello relativo al debito/PIL del sessanta per cento. Secondo punto: immediata denuncia alla Commissione Europea ed alla Corte di Giustizia Europea (da noi sempre guidate) per il paese che non riusciva a rientrare in questa ben orchestrata tagliola. Conseguenze? Una grande e meravigliosa multa. Inoltre, io feci inserire una clausola capestro in cui l'amata Germania si riservava l'esclusivo diritto di denunciare chi cacchio voleva anche in assenza del parere della Commissione. Avete ben compreso, ragazzi miei? La Germania, con un semplice codicillo, aveva fottuto gli altri paesi europei e, soprattutto, l'Italia. E sapete perché? Poiché, per opporsi alla volontà tedesca, sarebbe stata necessaria una maggioranza qualificata. Ah! Ah! Ah! Di fatto avevamo vinto la guerra con un semplice tratto di penna. Terzo punto: in una parte importante del trattato veniva stabilito il metro di giudizio per valutare la competitività di una paese. E ricordate quale? Riduzione dei salari pubblici e privati con contemporaneo aumento del livello di produttività. Insomma, l'avvento di una nuova forma di sottomissione della gente al nostro potere economico. Da sbellicarsi dal ridere per via del fatto che allora
in Italia governava la sinistra. Ah! Ah! Ah! Quarto punto: la politica fiscale veniva valutata sulla base della spesa per la previdenza, sanità e servizi pubblici. In pratica, spendi troppo per aiutare la gente che ne ha bisogno? Bene, la scure di pesanti sanzioni. Quinto punto: questo l'ho scritto di mio pugno per non far comprendere l'esatto obiettivo. Revisione della contrattazione salariale e sindacale e delocalizzazione della contrattazione salariale. Capite la perfida funzione della nebulosità nelle parole? Insomma, o i lavoratori accettavano riduzioni dei propri salari oppure....ciao ciao in altri paesi. Sesto punto: Il più bello di tutti! Quello che ha generato un piacere irrefrenabile nel mio corpo. La richiesta all'Italia di inserire queste fameliche norme sul pareggio di bilancio direttamente nella Costituzione proprio per non consentire ripensamenti futuri; in sostanza un bel cappio avvolto intorno al collo di ciascun cittadino italiano. E così avvenne nel 2012, come ormai scritto in tutti i testi. E' ormai cronaca di questi giorni che l'Italia sta ancora pagando il prezzo di quell'atto. Come stabilito, per rientrare nel fatidico rapporto del sessanta per cento debito/PIL, sta riducendo anno dopo anno, per la durata di vent'anni, il debito pubblico di un ventesimo macellando i suoi cittadini per cifre nell'ordine di sessanta-settanta miliardi euro ogni anno. Servizi pubblici ridotti al minimo, assistenza sanitaria ormai interamente a pagamento, pesanti imposte patrimoniali, tasse e tasse ancora ed infine la ciliegina sulla torta; la totale svendita dell'intero patrimonio pubblico. Ah, che piacere osservare la razza impura che mangia pane e marmellata tutta in trepidante attesa di guardare in televisione l'ennesima puntata della nota telenovelas: il grande fottitore. Per il popolo italiano non potrà esserci un futuro di crescita e sviluppo perché con quest'ultima invenzione, dopo la perdita della sovranità monetaria, lo Stato non è in grado di spendere per loro più di quanto toglie con le tasse. Infatti, dal 2012, è anticostituzionale, cioè totalmente illegale, svolgere una politica sociale come negli anni precedenti, quelli che consentirono all'Italia di diventare la quinta potenza economica del Mondo, la prima per ricchezza privata in Europa e la seconda in assoluto. L'Italia non può più fare quello che tante altre nazioni fanno liberamente, ossia spendere per i servizi alla propria gente più soldi di quanto ne assorbe con le tasse.
Al nostro cospetto persino il genio sottile di Machiavelli sarebbe impallidito. Ah, dimenticavo di dirvi che, ovviamente, questo leggiadro fiscal compact mica ha consentito al Bel Paese di ridurre significativamente il rapporto debito/PIL. Forse si sono dimenticati che, visti i tassi di interesse che pagano ancora oggi sui titoli di debito e i bassi tassi di crescita del prodotto interno lordo, la cosa è matematicamente impossibile. Ah! Ah! Ah! Per non parlare delle diverse multe prese nel corso degli anni per aver violato le norme sull'austerità. Ve le ricordate? Io ho perso il conto, ma una cosa è certa, l'Italia ha pagato botte da decine di miliardi di euro, anche sulla semplice denuncia della Germania, spremendo come limoni i propri cittadini e sigillandoli in una vera e propria pietra tombale. La sovranità del popolo è stata da tempo seppellita, così come la stessa democrazia parlamentare.
Quinto Inganno: Gli otto paccotti (alias il “six pak” più il “two pack” in vigore dal 2011 e dal 2013)
Alla fine del quarto inganno vi ho parlato delle multe all'Italia per non aver rispettato le norme sull'austerity. Bene, tutto ebbe origine dalla nostra ferrea volontà di disciplinare e regolamentare tutta la vita dei popoli europei al fine di renderli quella massa di pecore che poi sono diventati. Ed è così che ideammo otto bei paccotti (tecnicamente denominati “six pak” e “two pack”), sei nel 2011 e due nel 2013 prendendo spunto da un film italiano di anni prima dal titolo “pacco, doppio pacco e contropaccotto”. Ah, gli Italiani, sempre loro; questa volta furono gli inconsapevoli ispiratori della nostra perfida mossa. Come sicuramente saprete questi otto accurati servizietti diedero alla luce una gran bella fregatura per l'antico popolo mediterraneo ponendo un sigillo sulla nostra conquista del potere. Infatti, da quel momento erano tenuti a dire signorsì alle direttive di controllo della Commissione Europea in tema di politiche del bilancio nazionale. L'Italia faceva una nuova finanziaria? La Commissione Europea controllava e se qualcosa non gli piaceva - ovviamente per i nostri interessi - scattava la scure del suo volere. Ancora una volta il Parlamento Italiano veniva completamente esautorato dalla propria funzione di indirizzo nella politica economica del paese a favore, giustamente, di noi oligarchi mai eletti. Di fatto la finanziaria veniva decisa all'esterno con la evidente perdita della sovranità nazionale. Ragazzi, che godimento! E fu grazie ad uno di questi paccotti che il Bel Paese dovette iniziare quel percorso infernale, ancora in corso, di riduzione del debito pubblico sino al sessanta per cento con manovre da decine di miliardi di euro l'anno che comportarono tagli alla spesa pubblica ed aumenti di tasse. Ovviamente a ciò si abbinò l'altro aspetto relativo al pareggio di bilancio che diede man forte al piano di sfruttamento selvaggio delle risorse degli Italiani. E la cosa ancor più bella quale fu? L'altro paccotto con le amate multe da noi stabilite nel caso di mancanze che regolarmente si verificarono. Cari ragazzi, la storia è storia, con il quinto inganno legammo l'Italia ad accettare le decisioni di quei pochi eletti sempre ai vertici della Commissione Europea e ad avere come succhia sangue una sorta di nuovo vampiro ben vestito con giacca
e cravatta e con l'incredibile capacità di agire a distanza, esattamente dalla città di Bruxelles. Non solo, demmo persino una sorta di salvacondotto alla classe prezzolata italiana, visto che per tutte le trasfusioni a danno del suo popolo ne sarebbe uscita indenne usando la semplice frase: “Così vuole l'Europa!” Ed è su questa frase che ora vi racconterò il contenuto di una intervista di molti anni fa che sicuramente non conoscete visto il tempo trascorso. Da un lato c'era il più famoso giornalista italiano e dall'altra il mio grande amico ed autorevole membro della nostra élite, Felice Strozzo, banchiere di chiara fama e il cui ultimo figlio vedo qui, pronto a seguirne la strada. Io ero presente e ricordo ancora con gioia le parole del mio fratello di cupidigia.
<E' stato un piacere; d'altronde il giornale per cui scrive, “la gazzetta degli idioti”, ha la maggiore diffusione nel paese e risulta di grande utilità per uomini della mia specie. >
<Mio caro, nella sua domanda c'è una piccola superficialità. Io creo moneta anche con un semplice click del mio computer; neanche mi sforzo di stampare materialmente i soldi.>
<E come potrei non indossare il simbolo della mia immensa generosità. Ho dato sollievo a tutti i sederi degli italiani dopo le costanti penetrazioni compiute dai membri della classe elitaria nel corso di questi ultimi anni. Anzi, penso che dovrò prevedere anche ad una loro futura manutenzione, visto che questi stupri anali continueranno nei prossimi anni. A proposito, lei lo usa?>
popolo doveva essere asservito alla volontà di pochi prescelti. Uomini che hanno lasciato una traccia indelebile nel loro cammino come, ad esempio, il professore austriaco premio nobel Mann Verletz, il se Cruel Esprit o il qui presente Grausam Wucherer, discendente della più illustre famiglia di banchieri.
Vede, mio caro giornalista, l'obiettivo dei grandi uomini di potere come noi è creare le condizioni affinché il popolo sia sempre e costantemente sopito, guidato nella formulazione del pensiero, distratto da amenità quali fiction televisive e continui frivoli programmi di intrattenimento; insomma, disattento a tal punto da non capire più cosa stia realmente succedendo. Il popolo è una vera seccatura, ma ugualmente dobbiamo dargli il minimo indispensabile per evitare atti di disperazione che possano scatenarsi contro la nostra classe di illuminati. Comprende? La massa deve stare sempre sotto schiaffo, incapace di capire come stanno realmente le cose, soddisfatta di quel poco che benevolmente ogni tanto diamo. D'altronde è grazie al popolo che noi prescelti possiamo aumentare le nostre ricchezze, prosperare e, soprattutto, comandare senza farcene accorgere.>
<Mirabile spiegazione, Presidente. Mi perdoni l'ardire, ma lei ha parlato di prescelti; non capisco, prescelti da chi?>
Dobbiamo concedere quel tanto sufficiente a generare l'illusione che il popolo viva in un autentico stato democratico. I grandi maestri del ato hanno espressamente enunciato il concetto che la democrazia in un paese deve essere portata ai minimi termini proprio per consentire ai pochi e giusti uomini superiori di imporre leggi, ovviamente sempre a loro favore, a quell'impiccio del popolo caprone ed ignorante; ma, badi bene, un benedetto impiccio per il conseguimento dei nostri interessi.>
<Solo in quelli dove siamo riusciti a distruggere la sovranità monetaria. In alcuni non ce l'abbiamo fatta, almeno per il momento, a causa proprio della sciagurata decisione dei governanti di far decidere direttamente ai loro popoli. Ascolti questa breve storia. Esisteva un piccolo paese dove non vi erano banche. Ad un certo momento la popolazione di quella nazione decise di realizzare alcune opere pubbliche e chiese l'intervento del governo; quest'ultimo stampò dal nulla il denaro necessario per effettuare gli investimenti richiesti dai cittadini. Appena la nuova moneta entrò nel circolo della comunità ebbe immediata accettazione dando un improvviso impulso a tutta l'economia. Lo stato previdentemente azionò la leva fiscale per controllare la massa monetaria ed impedire un'impennata dell'inflazione. Ma la crescita continuò con conseguente stampa e messa in circolazione di altra moneta per far fronte alle nuove opere pubbliche; l'inflazione veniva quasi riassorbita dallo sviluppo. In pratica per gli interi investimenti non si creò neanche una unità di debito pubblico. Ma poi venimmo noi banchieri; questo virus di autonomia, se si fosse propagato, avrebbe potuto causare gravi danni alla nostra categoria e così cercammo di convincere la
popolazione locale che lo sviluppo senza indebitarsi con noi era un grave pericolo. Tentammo in ogni modo di convincere questa gente troppo sveglia; cercammo in ogni modo di bloccare nuove iniezioni di denaro da parte dello stato e convertirlo in stupendi debiti e...alla fine ci riuscimmo. Sa cosa successe? Nel giro di poco tempo portammo giustamente l'economia di quella nazione sull'orlo del baratro, visto che l'avevamo riempita di debiti pubblici.>
Com'è bello essere banchieri! D'altronde “così vuole l'Europa!”>
<Stia attento, non lasci il prezioso cuscinetto sulla sedia! Le comunico una primizia; tra poco sentirà delle nuove e più intense penetrazioni anali.>
Cari ragazzi, ricordatevi sempre le parole del mio amato fratello di razza e insuperabile uomo caritatevole Felice Strozzo. Bene, continuiamo con la lezione.
Sesto inganno: La privatizzazioni dell'acqua.
Molti anni fa ebbi una illuminazione. Ormai la razza elitaria di fatto controllava le principali fonti di energia e di vita del Pianeta, tranne l'acqua. Necessaria alla vita dell'essere umano non aveva ancora un vero padrone; questa condizione non poteva perdurare a lungo. Essa era da considerare un eccellente investimento, un vero e proprio bene rifugio visto che il suo consumo mai avrebbe ricevuto una contrazione. Così decisi di partire con la conquista del dominio assoluto sulle riserve idriche nel mondo. Ne parlai diffusamente con altri membri della nostra élite ed alla fine si giunse alla decisione finale; noi esseri illuminati avremmo acquistato tutte le fonti di approvvigionamento dell'acqua. Non a caso le previsioni dei nostri esperti di alcune decine di anni fa indicavano chiaramente che ci sarebbe stato un aumento della domanda a fronte di un aumento del deficit nella gestione di questo bene primario. Insomma, l'acqua si sarebbe ridotta; pertanto, risultava indispensabile il suo controllo a livello commerciale da parte della classe superiore. I nostri studiosi avevano indicato come nei successivi trent'anni il vertiginoso aumento della popolazione mondiale e la forte industrializzazione dei paesi asiatici, con conseguente incremento dell'inquinamento, avrebbero causato una sensibile riduzione delle risorse idriche per ciascun essere umano. Anzi, si riteneva che possibili situazioni conflittuali sarebbero sorte dalla carenza di acqua, dal ben noto “oro blu”. Quindi, dovevamo muoverci nella consapevolezza che chi controllava le risorse idriche controllava il mondo. La nostra logica era del ricatto idrico; l'acqua non più considerata come un bene di proprietà dell'umanità, ma come merce sempre più rara da inserire nel principio basilare del libero mercato; scarsità uguale prezzo più alto. In conclusione, cari ragazzi, l'oro blu doveva essere privatizzato e commercializzato per il dio profitto; il prezzo dell'acqua doveva essere deciso da noi. Le bollette di consumo d'acqua sarebbero state sempre più care e con le nostre strutture internazionali come, per esempio, la Banca Mondiale, avremmo imposto per legge il monopolio da parte dei concessionari privati. Così generai le multinazionali dell'acqua; le strutture pubbliche non avrebbero avuto alcun controllo. E questa è la brevissima storia di ciò che poi realmente si è verificato. Come ben
sapete le privatizzazioni andarono a buon fine in Europa e tutto ciò, senza falsa modestia, è in larga parte merito mio. A dir la verità ci fu un popolo che all'inizio si oppose a questo processo, ma alla fine lo raggirammo alla grande. Indovinate un po' chi era? Dai vostri occhi intuisco che avete già compreso; ebbene sì, fu quello italiano che con un referendum di giugno del 2011 decise di mantenere pubblico il servizio idrico. Comprenderete, cari ragazzi, che questo rappresentava un precedente molto pericoloso oltre ad un affronto verso la nostra razza superiore. Non potevo sopportare l'idea che quella sudicia massa ignorante avesse bloccato il mio grandioso progetto. Ma come diavolo si erano permessi! Gli italiani in maniera plebiscitaria avevano alzato per un attimo la testa; giurai di fargliela pagare cara. La mia reazione fu immediata, diedi precise istruzione alla Deutsche Bank e agli istituti finanziari a noi legati di vendere in maniera massiccia tutti i titoli di Stato italiani sul mercato; a quel punto l'intero mercato internazionale scatenò l'inferno contro il “Bel Paese” causando l'aumento vertiginoso del famoso spread. Ovviamente, associai all'azione finanziaria un poderoso intervento di tipo mediatico che generò un autentico terrore nella massa ignorante e in quei politici che nulla avevano compreso sulla reale origine del male. Pensate che in quel periodo l'Italia aveva una situazione economica stabile, aveva un differenziale contenuto rispetti ai titoli di stato della nostra amata Germania, aveva un avanzo primario di bilancio e non presentava rischi di sorta. In più il suo governo ogni tanto si era permesso di romperci le scatole in Europa, anche se le nostre primarie istruzioni le aveva sempre rispettate. Anzi, con gli altri fratelli, decidemmo che era giunto il momento di far insediare in Italia un nuovo governo – ovviamente non eletto - con un nostro uomo al vertice. Come avrete certamente studiato dai libri di storia , il nostro attacco mediaticofinanziario si concluse con una lettera che diedi incarico di inviare dal mio commissario europeo per gli affari economici al ministro dell'economia italiano dove erano indicati ben trentanove domande-prescrizioni, tra cui quella che interessava di più. Ero talmente incazzato con gli italiani che non riuscii a trattenermi nel far scrivere queste memorabili parole; parole che se fossero state inviate ad una nazione decenni prima avrebbero causato come minimo la rottura delle relazioni diplomatiche. Ma, in quel caso e in quel tempo, l'Italia era ormai un paese privo di spina dorsale, con una classe prezzolata di rara qualità e con le
persone ormai troppo occupate ad interessarsi di fatti o problemi costruiti appositamente per intasare le loro povere menti ignoranti. Queste parole desidero ricordarle. “Posso sapere come diavolo intendete muovervi per risolvere il problema dell'oro blu, malgrado i risultati ottenuti all'ultimo referendum? Non mi frega nulla di quello che ha stabilito il popolo italiano, voi della razza prezzolata dovete muovere il culo per consentire la privatizzazione delle risorse idriche. Non mi interessa il rispetto per la decisione sovrana della massa zoticona, ciò che veramente interessa noi della razza elitaria è che l'acqua non sia più considerato un bene comune da gestire nell'interesse dei consumatori. Ve lo dico per l'ultima volta, questa operazione ha priorità assoluta; non più piagnistei per la drammatica situazione del lavoro, per i fallimenti delle aziende, per i suicidi delle persone disperate, per la condizione dei disabili, eccetera et eccetera. Ora attendo le soluzioni!” Ancora una volta ho insegnato a quei cani che i diritti del popolo, le loro prerogative ad essere tutelati dallo Stato valgono praticamente zero di fronte ai giusti interessi affaristici del gruppo elitario che governa tra l'altro anche l'Italia. L'intero contenuto della lettera era il frutto di un dettagliato e corposo rapporto denominato “come far crescere i guadagni attraverso le privatizzazioni” predisposto dall'ufficio studi dell'amata Deutsche Bank - il mio braccio destro - e consegnato alla Commissione Europea - il mio braccio sinistro -. Una vera e propria mandria di buoi questi italiani, non si accorgevano neanche che una delle nostre banche diceva cosa fare alla Commissione Europea stabilendo di fatto le politiche da attuare all'interno della unione. D'altronde, il filtro della razza prezzolata funzionava molto bene, anche se a volte si verificavano degli incidenti di percorso, tipo il referendum di cui ho parlato prima. Ma ormai erano completamente cotti e in nostro potere e dopo l'acqua riuscimmo a privatizzare anche l'aria.
Settimo inganno: La privatizzazione dell'aria.
Beh, questo rappresenta il fiore all'occhiello di tutta la nostra politica elitaria. Ricordo che era il mese di agosto del 2029, mi trovavo ad Ischia per trascorrere le mie consuete vacanze estive nella splendida villa posta in cima alla collina che sovrastava la baia di San Montano e alle cui spalle svettava la sagoma massiccia del monte Epomeo, il luogo più affascinante dell'intera isola. Stavo cenando nell'ampio patio della residenza insieme alla mia famiglia e ad alcuni fratelli della razza elitaria; il cielo era limpido, la temperatura ideale, il panorama assolutamente incantevole. La conversazione viaggiava felice e tranquilla quando di colpo io e gli altri avvertimmo un olezzo proveniente dalla stradina posta in basso e che rappresentava l'unico accesso per quella zona riservata. Mi alzai, in pochi i arrivai alla terrazza e cercai di capire la fonte di quello spiacevole ed inopportuno contrattempo; ciò che vidi mi disgustò e nello stesso tempo mi illuminò. Alcuni isolani stavano ando con alcuni cavalli carichi di masserizie, forse per giungere all'abitazione di campagna posta ad alcune centinaia di metri dalla mia casa. Quello che mi fece storcere il naso non fu l'odore degli animali, bensì quello fetido degli italiani. Io stavo respirando la stessa aria che in quel preciso istante stavano inalando quegli esseri inferiori. In me nacque immediato un rigetto; com'era possibile che io e la mia famiglia dovevamo respirare la stessa aria del popolo, con quale diritto si permetteva di consumare un bene comune senza alcun permesso, senza il pagamento di alcuna tassa? Ecco dov'era l'inghippo, l'aria rappresentava un bene comune; io ed altre poche migliaia di eletti dovevano dividerlo con miliardi di esseri inferiori. La consapevolezza di una tale iniquità mi fece stare male; non potevo sopportare più una situazione del genere anche perché tutta quella gente consumava il bene più prezioso senza alcun guadagno da parte mia e dei miei fratelli. E così nacque l'incredibile idea di monetizzare l'aria attraverso uno speciale processo di privatizzazione che arrivò sino alla quotazione nelle principali borse valori del mondo. Cari ragazzi, avrete certamente studiato come a fine del 2029 costituimmo la più grande società del mondo, la “Compagnia Negriera” con un capitale di tremila miliardi di euro; tutti quattrini che negli anni ci avevano gentilmente fornito le
varie popolazioni del mondo attraverso le nostre azioni di costante spoliazione delle loro riserve naturali, economiche e finanziarie. In essa facemmo confluire tutti i nostri interessi già consolidati nel settore dell'acqua, del cibo, del petrolio, del nucleare, del vento, del carbone, del sole e delle altre forme di energia o di merci necessarie alla vita sulla Terra. In pratica divenne la più enorme conglomerata di potere perfettamente sincronizzata con le altre già in nostro possesso nel settore bancario, farmaceutico e in quello della produzione delle armi. Ebbene, nel giro di pochi anni il business dell'aria ha raggiunto livelli di fatturato superiori a quello di tutti gli altri settori messi insieme. D'altronde era un po' come l'uovo di Colombo, eppure nessuno prima ci aveva seriamente pensato. Io stesso progettai tutta la normativa utile a disciplinare le regole di sfruttamento e le conseguenti modalità di natura commerciale e distributiva. Fu un lavoro alquanto faticoso, ma, visti i risultati, ne è proprio valsa la pena. Con la potenza di quattrini della “Compagnia Negriera” convinsi i governi di tutti gli Stati, non guidati dai fratelli della razza elitaria, ad emanare disposizioni di legge che rendevano l'aria non più un bene comune, bensì una merce sfruttabile al pari di qualsiasi altra esistente sul pianeta; quindi, privatizzabile attraverso concessioni della durata di mille anni. E chi acquistò tutte le concessioni? Ovviamente noi illuminati attraverso la nuova società. La classe prezzolata risultò indispensabile per la realizzazione di questo grandioso progetto e, a conti fatti, neanche tanto costosa. Eppure, ancora una volta, sorse un problema in un dannato paese che, per alcuni mesi, mise a repentaglio il progetto, visto il rischio di possibile contagio tra le ignoranti masse popolari; l'Italia. In questa circostanza usai tutta la forza distruttiva nelle mani della classe elitaria per divorare quella nazione tanto odiata e disprezzata per via del suo popolo capace, a volte, di alzare la testa più di tutti gli altri. Preparai un piano che prevedeva l'intervento massiccio in due settori precisi; soldi e televisione. Con i quattrini acquistammo tutte le principali testate giornalistiche e le reti televisive ancora indipendenti, corrompemmo la quasi totalità dei politici, dei professori universitari, degli alti dirigenti governativi, dei magistrati, degli
opinionisti più seguiti e persino delle organizzazioni criminali. Per queste ultime fu semplicissimo, visto che, per noi, rappresentavano e tuttora rappresentano dei fratelli anche se con diverso padre. L'arma che si dimostrò più efficace fu proprio la televisione; inondammo quelle menti inferiori di tutti i programmi idonei a drogare quelle già povere zucche vuote. Li ubriacammo di fiction, di telenovelas, di spettacoli frivoli, di programmi informativi totalmente fuorvianti; insomma, di tutto ciò utile a distrarre ed assopire i pochi lampi di intelligenza ancora rimasta. Solo alcuni coraggiosi tentarono attraverso un referendum popolare di sconfiggere il nostro piano; ma, in questa occasione, l'esito fu per noi favorevole visto che riuscimmo a non far andare a votare quasi il novanta per cento degli elettori. E pensare che quel dieci per cento votò -per il cento per cento - contro la privatizzazione dell'aria. Per l'Italia il costo dell'operazione fu particolarmente pesante in quanto il popolo pagò il doppio rispetto agli altri e il triplo se avesse varcato i confini per respirare l'aria riservata ad altri paesi. Ed ora il mio godimento è massimo perché so perfettamente che i più infelici al mondo sono proprio gli italiani, quelli che hanno ricevuto il giusto castigo per aver tentato di metterci i bastoni tra le ruote. Ragazzi miei, voi rappresentate la nuova generazione della classe elitaria e sono certo che le parole pronunciate sino ad ora consolideranno il principio su cui si basa tutto il nostro immenso potere; il popolo dovrà sempre trovarsi nella condizione di inferiorità sia materiale che psicologica, perché soltanto così eviteremo che si svegli e prenda coscienza delle ragioni vere della sua infelicità.
Ed ora berrò un altro bicchiere d'acqua prima di parlarvi dell'ottavo inganno, la mia perla nera.
Ottavo Inganno: Il salvataggio della Deutsche Bank.
Circa vent'anni fa, tra le mie diverse cariche, c'era quella di presidente dell'amata Deutsche Bank, la più grande banca europea. Rappresentava il braccio armato, insieme ad altre, della nostra razza elitaria; scorrazzava in lungo ed in largo nelle praterie della finanza mondiale, contribuiva a rovesciare governi a noi ostili con semplici aggressioni di natura valutaria, era la consigliera non occulta della Commissione Europea, manipolava i tassi che regolavano i prestiti tra banche e quelli sui mutui e clientela privata, si adoperava per fare in modo che fosse la Germania a vincere la terza guerra mondiale, cioè quella combattuta non sui campi di battaglia, ma sulle soffici e comode poltrone dirigenziali. Qualche volta le autorità di controllo di altre nazioni la multavano per queste operazioni di killeraggio finanziario, ma a noi non interessava proprio niente pur di andare avanti per la strada intrapresa da tempo; eravamo tronfi del potere acquisito, del fatto che potevamo violentare interi popoli protetti dallo scudo di completa immunità, mentre un singolo individuo se ne andava dritto in carcere per aver rubato, spennato e mangiato una nutriente gallina. Insomma, La banca incarnava la punta di diamante del nostro volere di autentici tedeschi. Volere che si concretizzava nell'aver fatto applicare i più bassi salari del vecchio continente e favorire, di conseguenza, l'export selvaggio con conseguente accumulo di una enorme ricchezza a scapito degli altri paesi, in particolare quelli mediterranei. Aveva persino superato i severi esami voluti dalla cara Banca Centrale Europea grazie allo stretto legame con la Germania che aveva consentito una bella iniezione di quattrini; di fatto la banca e il governo tedesco erano degli inseparabili amanti uniti dal sacro vincolo del potere. Però esisteva un grosso problema, ma veramente grosso; l'esposizione della Deutsche Bank nei derivati. Per aumentare a dismisura i profitti avevo già da tempo dato istruzioni di investire gran parte delle risorse a disposizione nell'attività di banca d'affari e sui prodotti finanziari più rischiosi, totalmente incomprensibili alla gente ignorante. Questo aveva, purtroppo, condotto l'istituto ad avere una bomba atomica sotto il sedere. Pensate, si era arrivati ad una esposizione di oltre cinquantamila miliardi di euro, cioè molto di più dell'intero prodotto interno lordo di tutte le nazioni europee; certo, si disponeva di adeguate coperture con gli altri istituti creditizi, ma ugualmente il rischio di un fallimento
era concreto. E la caduta della Deutsche Bank avrebbe significato il crollo della Germania, dell'intero sistema della moneta unica europea. Ovviamente un simile evento io e gli altri fratelli della classe elitaria non potevamo permetterlo; così ideai il piano che non solo ci consentì di salvarci, ma – addirittura - di far aumentare esponenzialmente la nostra ricchezza, il nostro potere. Ed indovinate chi salvò dal baratro la nostra adorata creatura e la grande Germania? I vostri sorrisi, cari ragazzi, lasciano trapelare la giusta risposta. L'Italia! In pratica fu realizzato, in scala molto più grande, ciò che avevamo fatto per la Grecia. Ve lo ricordate? Ah, la Grecia, l'altro paese profondamente odiato. Già, Italia e Grecia, le culle della moderna civiltà, la fucina dei più grandi artisti, pensatori, filosofi, principali bersagli ed ormai schiavizzate e cosparse di letame. Dicevo, la Grecia, come aperitivo. Spostammo tutto il loro attivo, quindi i quattrini dei greci, direttamente in Germania per sostenere i servizi e garantire le stesse pensioni future; ci prendemmo i loro principali aeroporti, facemmo aumentare a dismisura le tasse creando dissesti, disoccupazione. I cittadini greci non potendo pagare l'enorme quantità di imposte videro pignorate e messe all'asta le loro proprietà immobiliari. E chi acquistò all'incanto a prezzi stracciati? Ah! Ah! Ah! Noi della classe elitaria. Certo che noi tedeschi non perderemo mai il talento di mettere in mutande gli altri popoli europei per godere del nostro illimitato senso di superiorità e stare meglio dal punto di vista economico. Fatto sta che la Grecia fu la prova generale per quello che sarebbe successo all'Italia. Bene, stavo parlando del piano che mi consentì di salvare la Deutsche Bank e ,quindi, la stessa Germania. L'idea era molto semplice, spostare la bomba da sotto il sedere della mia amata succhia soldi a quello del popolo italiano. Come fare? Ora lo spiego.
In quel periodo storico ebbi questo incontro segreto con la Cancelliera della Repubblica Federale, mia carissima amica. “Caro Grausam, come hai pensato di risolvere il nostro problema? Ben sai che utilizzeremo tutti i mezzi a nostra disposizione per evitare la crisi della nostra prima banca.” “Mia amata Cancelliera, non devi preoccuparti. Ho già un piano.” “Lo so, tu sei la nostra punta di diamante; ma conosci le voci pericolose che circolano negli ambienti finanziari ancora a noi ostili. Abbiamo necessità di altri dieci anni per consolidare i nostri piani e fare in modo che la classe elitaria sia inattaccabile su ogni fronte. Siamo ad un o dal colonizzare in via definitiva gli altri paesi europei e non possiamo permetterci un o falso; sarebbe la fine del nostro dominio.” “Mia cara, ripeto, puoi continuare a fare sonni tranquilli. Il nostro progetto di conquistare l'egemonia si sta avviando alla sua felice conclusione e la bomba Deutsche Bank sarà spostata dalla Germania all'Italia.” “Che godimento sarebbe! Ma spiegati meglio, Grausam.” “Ecco, come già ho avuto modo di dirti ho deciso di spostare gran parte del rischio derivati su un altro mercato, in un paese più malleabile e meglio disposto nei confronti delle gravi crisi bancarie. Come avrai intuito quel paese è l'Italia, dove tra l'altro abbiamo il controllo di una classe prezzolata ormai collaudata, prona ed obbediente ai nostri ordini. In più quella nazione è già avvezza a ricevere perdite sui derivati ponendo addirittura il segreto di stato. E come ben sai i suoi cittadini detengono una enorme ricchezza privata; pertanto, la loro spremitura è ancora ben lungi dall'essere terminata. Possiamo succhiare il sangue per ancora diversi decenni, arricchirci alle loro spalle senza particolari rischi, visto che ormai si sono assuefatti a tutte le malefatte possibili. Toglieremo i quattrini dal popolo italiano mentre sarà drogato a vedere e sentire le fuorvianti informazioni che noi gli faremo entrare nella sua ignorante mente. Con quello che farò nei prossimi mesi l'Italia diventerà il maggiore produttore di derivati, delle operazioni finanziarie più rischiose. La Deutsche Bank prima si è arricchita enormemente speculando su questi prodotti e poi le enormi perdite accumulate sugli stessi ricadranno inesorabilmente sulla testa dei nostri odiati vicini europei.”
“Ma in concreto come farai?” “Sarà di una semplicità diabolica. Trasleremo il rischio di gran parte dei contratti sui derivati prima in sussidiarie poste in aree off-shore ed istituti compiacenti e poi nella nostra controllata in Italia Deutsche Bank spa. Nel contempo avremo cambiato l'intero management e messo al vertice operativo solo amministratori italiani. Faremo in modo che mai risulti il nostro abuso di potere in relazione alla direzione ed al coordinamento della controllata; infatti, secondo il diritto societario italiano, la fonte di responsabilità nasce quando ci sia una evidente violazione dei principi di corretta gestione societaria ed imprenditoriale. E poi ci sarà la ciliegina sulla torta.” “Sarebbe, mio amato Grausam?” “Faremo acquistare da una banca italiana una importante quota di minoranza della Deutsche Bank Italia spa e daremo ad essa, per contratto para-sociale, la facoltà di gestire - attraverso suo personale dirigente - tutte le operazioni nel settore titoli ed annessi, compresi quindi i derivati.” “Ora inizio a comprendere. Il tuo obiettivo è che la maggior parte dei derivati in corpo della nostra grande banca si trasferisca presso la consociata italiana e che tutta la responsabilità del loro incauto acquisto ricada su personale italiano di nomina di una banca italiana.” “Esatto, mia cara.” “Ma come farai a convincere questi dirigenti esterni?” “Ah! Ah! Ah! Mio tesoro, ora stai sottovalutando le mie malefiche doti. La classe prezzolata non è sola composta da politici, accademici e burocrati. Maschereremo il tutto, anche con le compiacenze delle autorità di controllo italiane. In più, influenzando una buona parte dei media, sarà facile allontanare l'attenzione da noi in Germania. D'altronde, non dimenticare che il nostro ramo italiano già copre una delle più importanti fette del mercato finanziario europeo.” “Sei geniale, Grausam. Però ancora mi sfugge come farai a coprire il buco che in ogni caso si verrà a creare con l'esplosione dei derivati. Sempre ci saranno conseguenze per noi.” “Ah! Ah! Ah! Ancora mi sottovaluti, mia bella cancelliera. Dimentichi il nuovo
organismo creato ad hoc per mantenere la stabilità nel vecchio continente?” “Stai pensando al M.E.S., al Meccanismo di Stabilità Economica?” “Bravissima! In pratica quando la bomba esploderà, l'intera responsabilità cadrà sugli italiani che – diremo - neanche ci mise al corrente delle spericolate operazioni compiute sui prodotti derivati. La deflagrazione sarà così potente che il governo del Bel Paese sarà indotto a chiedere l'intervento dell'Europa per salvarsi dalla voragine creata. E L'Europa ,cioè noi, saremo...costretti ad intervenire per salvare la stabilità economica del continente dai soliti incapaci italiani. Il M.E.S. interverrà massicciamente nel capitale della consociata Deutsche Bank spa per coprire le gigantesche perdite e chiederà al governo italiano, come contropartita, misure eccezionali per la riparazione dei danni compiuti. Tagli salariali, licenziamenti nel settore pubblico, privatizzazioni selvagge, pesanti tasse di natura patrimoniale inclusi prelievi forzosi sui conti correnti della razza impura. Alla fine della fiera la Deutsche Bank in Germania sarà salva ed esente da ogni responsabilità. La Deutsche Bank spa in Italia si salverà ed avrà pagato le perdite sui derivati con i soldi spremuti in larga parte alle decine di milioni di sudici italiani; non solo, ma avrà in pancia una imponente residua liquidità che poco alla volta trasferirà alla casa madre, cioè a noi. Ciliegina sulla torta, l'intera responsabilità del casino ricadrà sui nostri eterni avversari e l'intero merito per il salvataggio alla grande Germania. Allora, che ne pensi del mio piano?” “Grausam, mai vorrei averti come nemico, sei di una eccitante crudeltà; ecco perché sei e sarai sempre il mio preferito. Adesso mi sento decisamente più tranquilla. Quando pensi di agire?” “Ieri!”
Nono Inganno: La cancellazione della moneta contante.
E siamo giunti all'ultimo inganno perpetrato contro il Popolo Italiano e non solo ad esso. Rappresenta il capitolo finale che ha dato il sigillo alla conquista definitiva del potere globale da parte della razza elitaria. In esso si racchiude tutto il nostro malefico genio; la cancellazione del denaro contante mediante la sua trasformazione in pura moneta virtuale. Ciò è avvenuto in via definitiva soltanto l'anno scorso, ma ancora sento la profonda emozione per un evento di tale portata. Che immensa gioia constatare che il nostro antico progetto di controllare la massa consumatrice ha visto la sua piena concretizzazione; ormai gli Italiani continueranno in eterno a generare ricchezza per noi esseri superiori mediante il loro lavoro forzato, sottopagato e senza più tutele reali. Ma andiamo con ordine, cari ragazzi. Dovete sapere che in Italia, così come nel resto del mondo, solo poche persone hanno attivato il cervello al punto da porsi le più elementari domande. Uno di questi, un ingegnoso e testardo imprenditore agricolo, lo incontrai in un dibattito televisivo molti anni fa ed in tutta la mia vita è stato l'unico che ha avuto il coraggio di dire in faccia ciò che pensava di me e della razza superiore. Naturalmente questo comportamento gli procurò sin dal giorno dopo una serie di pilotate disgrazie quali la chiusura di tutti i fidi bancari, l'emarginazione sociale ed economica, il boicottaggio dei beni prodotti, il fallimento della sua azienda agricola, il sequestro dei beni personali, l'arrivo della finanza, l'arresto, lo smembramento del nucleo familiare, la condanna con una lunga detenzione carceraria e, infine, il giusto suicidio mediante impiccagione su una vecchia ed arrugginita grata di ferro. Ricordo quel dibattito come se fosse ieri e desidero raccontarvelo nel dettaglio proprio per farvi comprendere la differenza tra un membro della classe elitaria ed uno di quella impura. Il luogo era quello di uno studio televisivo di Milano dove, in diretta, si svolgeva un importante dibattito inerente la perenne crisi economica del paese; io ero stato invitato quale autorevolissimo tecnocrate dell'Unione Europea e quale prestigioso banchiere. Ricordo il nome del programma trasmesso sulla principale rete nazionale in prima serata; “avanti il prossimo idiota!”
Eliminerò gli interventi che non interessano per concentrare l'intera attenzione sul contenuto del confronto tra me, illustre discendente della più famosa dinastia di banchieri, e un contadino.
<Signor Wucherer, visto che lei è uno di quelli che ci governa dall'alto della burocrazia europea, un famoso banchiere, ho una domanda che mi frulla in testa da parecchio ed approfitto per fargliela subito. Ma si può sapere di chi diavolo sono veramente i soldi che noi italiani abbiamo sui nostri conti bancari, nelle nostre tasche, nei nostri bei portafogli? Perché sinceramente non l'ho ancora capito.>
<Eccellenza, mi scusi; quindi i soldi che io deposito, per esempio, nella sua banca, diventano di proprietà dell'istituto sino al momento in cui non vengo io a riprenderli. Giusto?> <Esatto.>
<Eccellenza, interessante.>
<Ma io veramente non dispongo di quella cifra.>
<Eccellenza, mi scusi, ma non capisco. Cosa ci guadagna con questa operazione?>
<Eccellenza; dice sul serio? Cioè con i miei centomila euro di deposito iniziale la sua banca può concedere prestiti sino a nove milioni e novecentomila euro?> <Esatto! Così ho permesso di aumentare in sequenza l'attivo della banca di ben nove milioni e novecentomila euro come prestito ed il ivo dello stesso importo per via del deposito conseguente all'accredito dei fondi erogati. Di fatto ho creato dal nulla, con un semplice click del computer, una nuova moneta virtuale che il nuovo debitore potrà utilizzare per le sue normali operazioni. La mia banca ha generato un aumento contabile del novantanove per cento dell'intero stato patrimoniale nel pieno rispetto della riserva obbligatoria. Quindi, caro agricoltore, al contrario di quello che normalmente si insegna all'università
ogni banca commerciale crea moneta dal nulla quando concede un prestito.> <Eccellenza, sono sbalordito da quello che ha raccontato adesso. Sinceramente non arrivo a capire da dove arrivano questi nove milioni e novecentomila euro? Forse sono stati prelevati da altri conti? Provengono da qualche altra parte? Insomma da dove caspita arrivano visto che ha parlato persino dell'apertura di un nuovo deposito a chi ha ricevuto il denaro?>
<Ma è pazzesco! Com'è possibile questo novello miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci?>
<Eccellenza, questo concetto non l'avevo mai sentito prima. Quindi quello che ha spiegato è una specie di norma.>
<Ma chi ha potuto pensare ad una cosa del genere?>
<Ma è una truffa! L'opinione pubblica viene tragicamente ingannata! Con i miei centomila euro la banca di fatto ne ha prodotti dal nulla circa cento volte di più. Ora capisco perché poi esplodono le gravi crisi finanziarie con le devastanti conseguenze per il popolo. La banca così facendo non ha più il classico ruolo di intermediario tra il risparmio ed il credito, non concede più i prestiti sulla base dei soldi reali a disposizione, ma su quelli inventati, su quelli nati da semplici impulsi elettronici, da depositi immaginari.> <E cosa credeva, mio povero contadino? Persino la banca centrale inglese ha confermato quanto ho io detto poco fa. D'altronde lei, come l'intera rozza massa popolare, non potrà mai arrivare a comprendere la straordinaria grandezza di questa sacra verità. Ormai le banche private possono creare dal nulla il denaro, così come le stesse banche centrali; anzi ne producono molto, ma molto di più. Ah! Ah! Ah! E voi tutti che vi siete da tempo bevuti la favoletta dell'inflazione quale male terribile da curare con la privazione della sovranità monetaria. Voi Popolo Italiano siete veramente una massa di inguaribili creduloni. Ah! Ah! Ah!>
<Ma allora chi è il reale proprietario dei soldi?>
<Ed allora il debito verso la banca perché bisogna pagarlo?>
<Sa cosa disse molti anni fa un grande industriale americano?>
<E io penso che farebbe molto bene.>
causa delle gravi crisi che periodicamente affliggono i vari popoli della Terra. Infelicità, povertà, disoccupazione, tasse infinite sono prodotte da esseri avidi e senza scrupoli come lei.>
<Ma per quale ragione l'Italia deve avvalersi della Banca Centrale e non generare essa stessa i quattrini necessari per i propri cittadini?>
E questo cosa significa? Che il vero limite dei soldi in circolazione non è basato su quanti la Banca Centrale è disponibile a prestare, ma quanti il governo italiano e i suoi cittadini sono disposti a prendere in prestito. E qual'è il catalizzatore di tutto questo appena detto? La spesa pubblica. Quindi, cosa se ne deduce? Che i banchieri privati come me ardono dal desiderio di far indebitare l'Italia e i suoi assonnati cittadini. Ed ora, mio spalatore di letame, dopo tutta questa spiegazione le faccio una bella domanda. Perché la Banca Centrale Europea quando lo Stato Italiano ha bisogno di quattrini non presta ad esso direttamente i fondi necessari?>
<Esatto! Ma il problema è proprio quello; per dare l'idea prendo in prestito una celebre frase detta in un noto film da un vostro grande attore: “io sono io, così come ogni singolo illuminato della razza elitaria; e voi del popolo non siete un cazzo!”> <Eppure qualcuno ci sarà che vi metterà all'angolo.> <E dove lo vede? A dir la verità anni fa ci furono dei tentativi proprio da parte di alcuni suoi concittadini, ma finirono come al solito nel dimenticatoio.>
<Ma è assurdo. Se uno è il proprietario di quel denaro come fa ad essere contemporaneamente debitore dello stesso quando, per giunta, prima ancora dell'emissione esso è stato creato dal nulla? Insomma, male che vale quei soldi andrebbero restituiti al nulla. E poi adesso chi cavolo è questo Eurosistema?>
<Ma sempre voi state di mezzo?> <E che si credeva? Noi siamo i più intelligenti, i più belli, i più bravi.>
per il suo, godono di totale autonomia e dipendono unicamente dalla volontà dei grandi oligarchi come me.>
<Semplice, perché è un nostro sacrosanto diritto.>
<Sì. Dopo quello che ho sentito io penso che un prestito con relativi interessi fatto da una banca con denaro creato dal nulla ed inserito, per esempio, sul mio conto corrente è di mia proprietà, così come persino confermato dalla Commissione Europea. Quindi quei soldi sono i miei e non della banca. Per quale ragione quest'ultima pretende la restituzione del capitale che mai è stato suo e addirittura richiede gli interessi? Ed io so per certo che tutte le leggi di ogni paese affermano chiaramente il principio che se uno non è proprietario di un bene non può certamente prestarlo.> <Ed allora mio perspicace contadino?> <Sono giunto alla conclusione che i banchieri sono esseri senza morale e principi.>
<E bravo il mio agricoltore. E' arrivato all'ultimo nostro punto debole. La produzione materiale di denaro per soddisfare una tale eventualità caebbe il nostro rovinoso fallimento, ecco perché stiamo correndo ai ripari.>
<Semplice; già da tempo, soprattutto in Italia, con il pretesto di fare una lotta senza quartiere agli evasori fiscali abbiamo avviato il processo di vietare l'uso del contante nelle transazioni. In questa maniera andremo ad eliminare l'ultima chance per il popolo di far valere le sue istanze di proprietà su un qualcosa di reale, di materiale. Trasformeremo il denaro da fisico a virtuale.> <Ed allora?>
<Mi sta minacciando? Io sono un semplice agricoltore, ma non ho paura di uno squalo come lei.>
Bene, cari ragazzi. Da questo confronto sono ati tanti anni, ma l'ho raccontato affinché rimanga sempre fermo nella vostra mente di quanto siamo riusciti a realizzare inculcando concetti totalmente fuorvianti dalla realtà, proprio come quelli relativi al contante. Come un martello pneumatico abbiamo, al fine, convinto che il denaro fisico rappresenta l'arma principale con cui gli evasori fiscali vengono meno al loro obbligo di contribuire alla crescita economica e sociale dell'Italia. In realtà l'evasione fiscale ha sempre avuto straordinarie capacità di adattamento alle mutevoli condizioni della società e la sua essenza sta nel modo di interpretare il suo rapporto con uno Stato più o meno vessatorio. Il contante non c'entra proprio nulla perché il vero furbacchione troverà sempre la maniera per non pagare le tasse anche se di entità giusta. Ma noi della razza elitaria siamo riusciti nell'intento di convincere l'intera massa del popolo che tutti gli evasori fiscali sono dei ladri; d'altronde questo indottrinamento si era reso necessario a seguito delle continue manovre di macelleria sociale e fiscale che noi da Bruxelles imponevamo al governo italiano di turno. La solfa era sempre la stessa: “Voi italiani siete una massa di evasori fiscali, di spendaccioni, di ignoranti, di incompetenti; ecco perché siete in una situazione di crisi perenne, ecco perché mettete a rischio la sicurezza del sistema Europa, ecco perché risulta necessaria una severa politica di austerity in nome della stabilità.” Tanto abbiamo insistito che alla fine si sono auto convinti di questa enorme sciocchezza. Voi ben sapete, cari ragazzi, che questa è una delle tante falsità inoculate nei piccoli cervelli della gente di questo popolo. Noi abbiamo favorito, con l'indicazione di specifiche norme, la creazione in Italia di un vero e proprio stato di polizia fiscale, non certamente equo, non trasparente, non certo finalizzato ad un rapporto amichevole con i cittadini. Questo è stato voluto per portare alla disperazione le persone e stordirle al punto da non consentire di vedere la subdola manovra da noi messa in atto: controllare la vita di ognuno in ogni dettaglio, spiare le loro spese, i loro gusti, la loro stessa capacità di consumo mediante attività di tracciatura di tutti i movimenti. Il aggio logicamente successivo per una tale diabolica azione è stata l'eliminazione, per legge, di tutte le operazioni effettuate in contanti. E finalmente, ora, non solo abbiamo eliminato qualsiasi rischio di fallimento per le banche, ma siamo riusciti nella grandiosa impresa di aver scritto per ogni
persona un dossier in cui sono memorizzati tutti i suoi orientamenti, i suoi gusti, i suoi consumi, le sue tendenze sessuali, i suoi orientamenti politici, l'intera sua vita privata. E questa eliminazione della moneta contante è stata, appunto, l'arma esiziale per raggiungere l'effettiva dittatura elitaria sull'intera massa della razza impura, non più costituita da singoli cittadini, ma solo ed esclusivamente da consumatori utili a generare ricchezza per le nostre sempre capienti tasche.
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A questo punto della lezione sono certo che tutti voi vorrete farmi la stessa domanda. Esiste una qualche possibilità che il popolo italiano si risvegli dandoci filo da torcere? La risposta è molto semplice. Non più! Ormai è troppo tardi! E' imbrigliato, incatenato, addormentato, drogato, abituato ad avere una classe politica piegata al nostro esclusivo volere, assolutamente incapace di elaborare un qualsiasi piano di riscatto. L'Italia è diventata una colonia della Germania. Forse, molti anni fa avrebbe potuto ancora farcela, ma adesso ha perso il treno. Anzi, ora vi descriverò l'ipotesi puramente accademica di cosa avrei fatto io se fossi stato al comando del governo di quel paese una ventina di anni fa per salvare il popolo dalla famelica cupidigia della classe superiore. Ascoltatemi bene, cari ragazzi. Il titolo della mia relazione sarà: “Un primo ministro italiano con le palle.” E' il racconto immaginario di un impossibile primo ministro italiano che si rivolge al suo popolo in televisione a reti unificate.
Un primo ministro italiano con le palle.
Miei cari concittadini, Ho deciso di seguire la strada della comunicazione diretta al fine di evitare qualsiasi tipo di inquinamento mediatico. Quello che sto per dire è di vitale importanza per voi e le prossime generazioni, pertanto chiedo la completa attenzione. Vado subito al nocciolo della questione. L'Europa con le sue strutture burocratiche, con le sue istituzioni dirette da soggetti mai eletti da nessuno, fatta eccezione per il parlamento che, comunque, conta quanto il due di coppe, ha rotto i coglioni! E' giunto il momento che noi Italiani ci svegliamo dal virus del rimbambimento sapientemente inoculato per anni da una classe di potere composta da spietati uomini d'affari, da politici traditori, da arroganti accademici, da pseudo-tecnici del cavolo e da tutti coloro in qualche modo legati ad essi per ragioni di interesse o per evidente incapacità mentale o caratteriale. Ma vi rendete conto di ciò che hanno fatto e che stanno facendo? Avete anche una pur minima idea della rapina continua a vostro danno? Se la risposta è no, ora cercherò di spiegarlo in parole semplici affinché vi svegliate e siate la forza primaria per consentirmi di prendere a calci nel sedere i vostri aguzzini. Prima che fosse costruita la più potente arma di distruzione di massa, l'Euro, l'Italia era la quinta potenza economica del mondo, l'industria manifatturiera lottava ad armi pari con quella tedesca, le nostre famiglie detenevano il primato mondiale del risparmio, la piccola e media impresa rappresentava un modello da esportare nel mondo, il commercio tirava, i consumi tiravano, i lavoratori - se pur tra diverse difficoltà - avevano un buon livello di protezione, la stessa classe politica - anche se lontanissima dall'ideale di limpidezza morale e comportamentale - aveva continuato a rispettare il vecchio principio dello StatoSovrano necessario a sostenere le fasce più deboli della popolazione attraverso la spesa sociale. Persino le ben note ed interessate agenzie di rating internazionale ci indicavano come economia esemplare. Poi è iniziato il martellamento di chi vedeva nella globalizzazione e nel
famigerato neoliberismo una panacea per incrementare di botto il proprio potere e la propria ricchezza. Di fatto una schiera di avidi squali in sembianze umane ha concretizzato alcune teorie di fanatici economisti che vedevano il male assoluto nell'intervento dello Stato nell'economia, che affermavano il principio secondo cui le aziende private fossero più efficienti di quelle pubbliche. Tutto ciò per arrivare, in soldoni, a far perdere la sovranità monetaria al nostro paese in favore di una banca privata e a consentire la più grande operazione di spoliazione del patrimonio pubblico attraverso le privatizzazioni. Conclusione rapida, mie cari fratelli e sorelle, con l'introduzione dell'euro il nostro amato Paese ha perso di competitività, è stato superato da paese emergenti, come Brasile, India e Corea, raggiunto dalla Francia, ormai lontanissimo dalla Germania, ha visto chiudere un nugolo di imprese con la conseguente drammatica riduzione dei posti di lavoro e l'abbassamento dei salari, ha visto l'incremento dei suicidi per ragioni economiche, ha – soprattutto visto aumentare in maniera esponenziale l'infelicità. E chi ne ha guadagnato? Oh, che strana coincidenza, la Germania! Proprio la nazione che più di tutte temeva la concorrenza italiana e che, prima dell'avvento dell'euro, rappresentava la malata d'Europa a seguito anche della riunificazione tra Est ed Ovest. Non lo ricordate? Ve lo ricordo io in quattro parole. Chi ha spinto all'inizio per creare l'Europa Unita soltanto sotto l'aspetto monetario? L'élite della Francia. Chi ha sostenuto la riunificazione della Germania chiedendo in cambio il suo ingresso nella moneta unica? L'élite della Francia. E l'élite della Germania cosa ha chiesto a quella se? Che l'Italia entrasse ad ogni costo nell'accordo e venisse privata della sua sovranità monetaria. E ci ha visto bene. Non a caso, con l'euro, la Germania nel corso di questi anni ha incrementato le proprie esportazioni risanando le sue finanze ed accumulando un surplus nelle partite correnti di centinaia di miliardi di dollari. Insomma, la Germania si è riempita la pancia dissanguando altri paesi europei, in particolare il nostro. Ah, la Germania! Sembra quasi un postulato quello che da decenni si dice su questa nazione. Economicamente e politicamente solida, socialmente sviluppata, degna quindi di svolgere , per la gioia e la felicità di tutti, il ruolo di prima donna nell'Unione Europea. Dimenticata la costante storia di questo paese in fatto di capacità di generare distruzione e sofferenza come nelle due guerre mondiali, come nell'orribile esperienza del nazismo; ormai tutti affermano che la sua
democrazia non teme confronti con quelle ancor più antiche dell'Occidente. Stabilità, ricchezza, equità, giustizia sono i termini imperanti per rappresentare il mito di questa nuova grande nazione. E la maggioranza degli esperti, dei politici, dei commentatori, dei media chiedono che l'Italia segua l'esempio della Germania e i consigli della sua leadership. Io dico no a questo oceano di ipocrisie e di menzogne! Ma ci rendiamo conto che stiamo parlando di un paese dove regna imperante il concetto più estremo del neo-capitalismo, dove emerge nella vita sociale, in quella politica ed economica il desiderio di una rinnovata grandezza e di predominio. Ma vogliamo aprire gli occhi e comprendere che il tanto decantato benessere di questa nazione si è fondato e si fonda su un sistema di largo sfruttamento ed emarginazione della massa popolare, soprattutto di quella proveniente dagli storici processi di emigrazione. Il vero volto della Germania è ben diverso, è rappresentato dalla voglia ancestrale di sottomettere gli altri popoli, di renderli proni ed ubbidienti al suo comando. Ma già ci siamo scordati la discriminazione, la precarietà, l'emarginazione e la ghettizzazione che hanno subito milioni e milioni di lavoratori stranieri in quel paese? Ci siamo dimenticati che grazie a politiche forzate di bassi salari la Germania continua ad essere sempre più ricca e in grado, quindi, di incidere pesantemente sulle strutture economiche degli altri paesi europei? Il solito vizietto il nostro grande vicino non l'ha ancora perso; vizietto che perdura da troppi decenni. Quindi, perché ci troviamo in questa perenne situazione di difficoltà? Perché l'Italia si serve di una moneta – l'euro - di cui non è sovrana! L'euro, l'arma di distruzione di massa voluta fortemente da alcuni esponenti della nomenclatura se e tedesca. Ma arma per cosa? Per quale fine? Come teorizzato dagli ideologi del neoliberismo la nuova moneta doveva servire a creare un nuovo ordine sociale in cui lo Stato perdeva la sua fondamentale capacità di essere “Sovrano” a favore di entità private, di una élite capitalista, tecnocrate e totalitaria. Lo Stato bisognava privarlo di qualsiasi capacità di intervento sulla moneta. Questo era ed è tutto il succo del discorso. I soldi! Ah, volete conoscere le parole pronunciate da alcuni dei teorici si del satanico neoliberismo? Bene, ascoltate attentamente e poi fate salire in voi la
rabbia che servirà per quello che bisognerà attuare per liberarsi da questa schiavitù. Iniziamo da questa. “La crisi dovuta all'euro era stata concertata perché volevamo raggiungere l'obiettivo di un controllo sui bilanci degli stati europei. Tutti quelli che, come me, hanno avuto il privilegio di scrivere il noto trattato di Maastricht hanno fatto in modo che l'uscita dall'euro fosse quasi impossibile. Una nebulosa utile per il nostro scopo. Certo, non è stata una cosa democratica, ma che ce frega? A noi interessava che le cose così come impostate rimanessero tali. Insomma, una vera prigione con sbarre intinte nell'inchiostro delle penne con cui fu firmato il trattato.” Avete capito, cari Italiani? Non solo, sentite quest'altra chicca dello stesso personaggio. “Quando si superano i sessanta-sessantacinque anni l'uomo vive più a lungo di quanto non produca, quindi rappresenta un costo ed una gran seccatura. Come lo si può risolvere? Beh, io direi di favorire, attraverso una capillare azione educativa, lo sviluppo dell'eutanasia mediante la creazione di apposite macchine che favoriscano i processi di eliminazione quando la vita inizia a diventare troppo onerosa dal punto di vista economico. Insomma, gli anziani della massa popolare devono capire che si devono togliere dai coglioni. Ecco, quindi, la necessità che l'intervento pubblico nella sanità sia ridotto all'osso; solo chi può pagarsi le cure sopravvive, gli altri sono pregati di levarsi dalle scatole. Si potrebbe anche sponsorizzare la vendita di una pistola monouso ad un colpo solo, questa sì prescrivibile ed interamente a carico del servizio pubblico, con specifiche istruzioni per l'uso. Il vecchio appartenente alla classe impura del popolo non farebbe altro che introdurre la piccola canna della pistola in bocca e premere il grilletto. Il risultato, assicurano gli esperti, sarebbe miracoloso; il vecchio si leverebbe dai piedi ad un costo modico e senza eccessiva sofferenza. L'unica controindicazione riguarderebbe il rischio che eventuali parte del cervello si diffondano nell'ambiente esterno provocando un serio inquinamento da sozza materia grigia. Va beh, ma questa eventualità avrebbe un impatto minimo per noi della classe superiore.” E sentite anche questa.
“Non ci dovrà essere alcun limite alla riduzione di stipendi e salari poiché quello che vogliamo è la riduzione dei consumi. I lavoratori devono capire che devono sgobbare di più e incassare meno.” Ed ancora. “L'obiettivo della politica è fare in modo che non ci sia alcun potere per la plebe, cioè per tutti quelli che non hanno diritto a nulla poiché non sanno proprio niente. Il popolo è soltanto una razza inferiore che deve essere soggetta alla sacra legge sulla schiavitù.” Ed infine. “Il nostro scopo è la riduzione della domanda interna, l'annientamento dello Stato-Sociale, la privazione della sovranità al popolo, la forte contrazione della popolazione europea in favore di una massiccia ondata di emigrati da far lavorare sotto costo; e tutto ciò ad esclusivo vantaggio della classe elitaria, dei pochi che hanno realmente diritto a detenere il potere e la ricchezza.” Siete ora incazzati? Lo spero proprio! E tutta questo per fare in modo che lo stato, privato della sua indispensabile sovranità monetaria, non possa emettere i propri bei quattrini per le sue spese bensì indebitarsi con le banche commerciali a cui pagare gli interessi. Quindi, il nostro Stato non può intervenire creando moneta per lo sviluppo del paese, ma deve necessariamente prenderli a prestito e pagarci pure gli interessi. Non esiste più la possibilità di creare moneta a credito, ma solo a debito. E quando abbiamo bisogno di soldi che facciamo? Le grandi conglomerate bancarie gentilmente ce li prestano facendoci pagare interessi con cui gonfiano di profitti i loro bilanci. Ah, dimenticavo, la nostra generosa Banca Centrale Europea, ormai anch'essa indipendente dagli stati ma non dalla élite di potere, interviene in questo meccanismo per prestare i soldi alle banche private. Capito?
In sintesi, l'Italia ha bisogno di quattrini; li chiede alla sua Banca Centrale per esempio al tasso dell'un per cento? Col cavolo! La Banca Centrale li presta al tasso dell'un per cento alle banche private che , a loro volta, li concedono al tasso -per esempio - del tre per cento; lucrando la differenza.
Ma porca puttana! Che diabolico meccanismo di arricchimento per le banche private e di aumento del debito pubblico, aumento che poi i burocrati europei dicono essere il nostro tallone d'Achille e ci costringono a violentare la gente imponendo tasse su tasse o tagliando la spesa sociale. Non era più semplice e lineare che fosse stata la Banca Centrale a darci i quattrini, facendoci risparmiare una montagna di interessi ivi? No, bisognava far guadagnare le grandi banche legate alla élite dittatoriale che ci tiene con il coltello perennemente puntato alla gola. E la cosa assurda che siamo stati noi italiani a privarci del potere di stampare i nostri quattrini, castrando la nostra amata Costituzione e privandoci della sovranità monetaria. Adesso il sovrano è una banca diretta da persone che non sono state elette, che non devono rispondere a nessuno e se ne fottono del popolo. Ma per quale incredibile ragione dobbiamo prendere in prestito dei soldi quando possiamo essere noi stessi proprietari della moneta? Eppure lo eravamo; poi la subdola forza dei grandi squali elegantemente vestiti e con denti affilatissimi ci ha gradatamente privato del midollo spinale. Ma fatevi finalmente una semplice domanda. Chi controlla oggi nel mondo il denaro e il suo afflusso nei sistemi economici dei vari Stati? La risposta è drammatica per i popoli; non gli Stati-Sovrani, bensì un sistema organizzato di Banche Centrali. Sono queste ultime entità a decidere come e quando prestare quattrini agli Stati per le loro necessità. Conclusione, i soldi sono di proprietà delle Banche Centrali e non dei singoli Stati-Sovrani. In Europa abbiamo la Banca Centrale Europea, negli Stati Uniti d'America la Federal Reserve e così via per le altre nazioni. Non solo, queste specie di istituzioni organizzate dal diavolo in persona hanno consentito alle banche ordinarie di generare altri soldi dal nulla attraverso il perverso meccanismo della riserva frazionaria. I banchieri sono diventati i nuovi Dei dell'Olimpo! Tutto possono con la pretesa di essere invidiati, ammirati e temuti. E non vi fate prendere per il culo da chi, e sono tantissimi, per interesse afferma che in fin dei conti queste divine entità sono di fatto pubbliche perché controllate dai vari paesi. E' una gigantesca balla!
La stessa Banca Centrale Europea ha, per legge, una totale autonomia dai governi continentali, i suoi azionisti sono le varie banche centrali come la Bundesbank per la Germania, la Banque de per la Francia, la Banca d'Italia per l'Italia. E chi sono i soci o gli effettivi detentori del controllo di queste ultime? I grandi banchieri d'affari e commerciali che guadagnano un fottio di soldi con gli interessi che noi tutti paghiamo per via dei debiti che siamo costretti a fare solo con loro. Concittadini, Svegliatevi! Sono le banche private a detenere il potere finale di decidere la politica monetaria della Banca Centrale Europea, quindi, in definitiva quelle che ci tengono il cappio al collo. E' Assurdo! Ci siamo tolti la sovranità monetaria, quindi di essere i reali proprietari dei nostri soldi e l'abbiamo ceduta ad una Banca Centrale di fatto controllata da pochi principi; e per far funzionare l'intero apparato statale ora dobbiamo inchinarci, chiedere in prestito i soldi, pagarci gli interessi e sentirci anche dire che siamo una manica di spendaccioni. Eh, già; loro sono i belli, bravi, puliti, onesti, capaci; noi del popolo i brutti, asini, sporchi, disonesti e perenni ignoranti. Per questi illustri signori siamo una massa di stupidi non idonea a prendere le decisioni importanti per la vita; ecco la necessità di avere mega strutture burocratiche in grado di operare fregandosene di tutti i processi democratici. Controlli? Trasparenza? Corretta informazione? Lavorare per il popolo? Andati a farsi benedire. Insomma, siamo veramente giunti al rincoglionimento totale! Ricordatevi bene, cari Italiani, di questa frase. “Datemi il controllo sulla moneta di una nazione e non mi preoccuperò di chi ne fa le leggi.” L'avete memorizzata? Avete capito la sua portata distruttiva per una nazione e le sue leggi democratiche? Sono parole di secoli fa dette dal capostipite dei banchieri moderni, il papà -di fatto- della finanza internazionale. Dal tedesco Grausam Wucherer Primo. Ci
voltiamo, ci giriamo e sempre la Germania troviamo. E allora, banca che aiuta banche, Stati che aiutano banche in crisi, banche che guadagnano grazie alle regole fissate da pochi nell'interesse di pochi. E cosa dire della tanto decantata Unione Europea? Bene, sappiate che con l'imposto pareggio di bilancio, per giunta inserito assurdamente nella costituzione, la crescita futura nel nostro paese sarà impossibile. Anzi, ogni anno ci saranno tolti quattrini in quantità industriale per stare dentro questi dannati parametri imposti da pochi oligarchi mai eletti. Aspettiamoci ancora tasse, tasse ed ancora tasse fino all'implosione finale. Quale destino avranno gli amati figli? Uno pieno di problemi, di incertezze e di disagi se non dovessimo agire con tempestività. Sono stanco di ascoltare noti politici, grandi professori, nobili tecnici e giornalisti che con i loro sermoni hanno offuscato le nostre menti facendoci credere che soluzioni alternative all'Europa e all'euro non esistano. Si sono dimenticati il primo naturale obiettivo dei delegati a servire il popolo: lavorare sodo per consentire il raggiungimento della felicità. Questa è la parola magica che da tempo si è dimenticata. Il popolo italiano ha il sacrosanto diritto di essere felice.
E allora cosa dobbiamo fare? Ve lo dico io, con la speranza che mi seguirete e darete la forza necessaria a mandare a quel paese questi famelici vampiri. Per come si sono messe le cose cambiarle attraverso il confronto ed il dialogo all'interno delle istituzioni europee è come voler far are un bisonte attraverso la cruna di un ago. Troveremmo ostacoli insormontabili in coloro che questa diabolica architettura hanno voluto e costruito con sapiente cinismo. Perderemmo una marea di tempo per trovare le adesioni su modifiche strutturali ai trattati europei, il tutto a scapito del popolo già in evidente affanno. Non possiamo permetterci di cadere nelle ragnatele vischiose dei burocrati ben allenati a questi tipi di guerriglia psicologica. Dobbiamo agire, invece, con estrema determinazione e coraggio, ben consapevoli del fatto che l'Italia è un grande paese. Noi non possiamo più stare nell'euro, continuare a farlo significherebbe sabotare il futuro ai nostri figli ed impedire una vita più serena alle persone adulte. Continuare così porterà il nostro amato paese ad essere una vera e propria
colonia della Germania e della Francia. Io non intendo scendere a patti con chi ha costruito un meccanismo micidiale per fottere gli Italiani. Io non intendo ancora trattare con chi ha stabilito da tempo di fagocitare la nostra economia. Io non intendo attuare alcuna politica di uscita dalla moneta unica morbida od elegante, così da dare il tempo ai nemici della nostra nazione di trovare possibili contro misure. Io voglio far uscire l'Italia rumorosamente dall'unione monetaria europea facendo valere il sacro principio della sicurezza nazionale. Miei cari concittadini, l'aiuto che vi chiedo è che mi sosteniate per riprendere, insieme, la nostra Sovranità, cancellando con un atto unilaterale tutte le leggi interne e comunitarie che ci vincolano a questa lenta e dolorosa agonia. Non sarà facile; ma di una cosa sono certo, con la nostra azione dirompente l'intera costruzione dell'euro cadrà in mille pezzi facendo naufragare miseramente i sogni di conquista del potere e di sconfinata ricchezza della élite che da tempo ci avvelena. Anzi, vedrete che faranno di tutto per evitare il terremoto, poiché questo è l'unico scenario che vedono pericoloso per i loro sudici interessi. Allora, cari fratelli e sorelle, il piano in estrema sintesi è il seguente; stracciare il trattato di Maastricht e tutte le leggi successive ad esso legate, compresa ovviamente quella dell'introduzione dell'Euro. Lo Stato Italiano si riprende la Sovranità Monetaria e decide che tutte le spese e le tasse saranno definite nella nuova valuta nazionale: la “Lira”. La conseguenza immediata sarà la fine dell'unione monetaria in Europa e, quindi, dell'euro. La Banca Centrale Europea, non avendo più la gestione del suo giocattolino, cadrebbe come una pera matura e le altre nazioni seguirebbero l'esempio dell'Italia nell'adottare una nuova moneta nazionale. L'euro perderebbe di valore a causa di questo scenario di rottura e ciò comporterebbe conseguenze su tutti i contratti definiti in quella valuta. Noi agiremo con prontezza rimodulando quei contratti nella nuova moneta, cioè la lira. L'Italia si deve riappropriare della sovranità finanziaria poiché solo così il debito pubblico ritorna ad essere una vera ricchezza per le famiglie ed imprese. Lo Stato, infatti, potendo emettere liberamente moneta ha delle capacità quasi illimitate di finanziamento dovendo tenere conto solo di alcuni parametri quali la
sua reale capacità produttiva e il saldo import-export. La stessa inflazione che potrebbe nascere dalla maggiore quantità di moneta messa in circolazione sarebbe un problema secondario. Prima si raggiunge l'obiettivo primario, cioè la maggiore tranquillità e felicità del popolo e dopo controlleremo il livello dell'inflazione riducendo, appunto, la quantità dei soldi. Come? Con la leva fiscale; troppi quattrini in giro? Bene, aumento delle tasse per distruggere moneta. Poi continueremo nazionalizzando la Banca d'Italia. Tutto deve ritornare alla condizione precedente al famoso divorzio con il Tesoro avvenuto nel 1981. In pratica il nuovo Ministero del Tesoro avrà la concreta possibilità di finanziare la spesa pubblica mediante i soldi creati dal nulla dalla propria nuova Agenzia Governativa, cioè appunto la Banca d'Italia. Perché di questo si tratta, il potere monetario ritornerà nelle mani pubbliche del Tesoro che a sua volta risponderà al Governo, al Parlamento eletto dal popolo e alla stessa Magistratura; il tutto secondo i criteri di controllo di uno Stato realmente democratico, pur con i suoi limiti. Non più l'enorme potere monetario in mano a persone mai elette, che non devono rispondere a nessuno, totalmente intoccabili, le cui riunioni sono segrete, che pensano a far aumentare i profitti alle banche commerciali e che se ne infischiano di quello che desidera il popolo. Basta con questa ridicola e controproducente autonomia. La banca d'Italia deve essere di proprietà dello Stato Italiano. Peraltro l'articolo 1 dello statuto indica chiaramente che la banca è un istituto di diritto pubblico, eppure gli azionisti sono tutte banche private. Questo è proprio una presa per i fondelli; il patrimonio della banca centrale è della collettività, invece assistiamo all'incredibile paradosso che i soliti potentati ne controllano le quote incassando anche un bel po' di utili. E non vengano a raccontarci la favoletta che gli istituti privati rappresentano una fonte di garanzia ed indipendenza per la banca centrale. Chi ci crede più dopo gli innumerevoli scandali bancari nazionali ed internazionali costati enormi quantità di denari a noi poveri mortali. E' imperativo che la Banca d'Italia sia nazionalizzata, ma senza che tale operazione porti soldi reali ai già ricchi banchieri. Sarà una sorta di esproprio per pubblica utilità. Alle banche private non farà poi tanto male una cura dimagrante
di potere. Amati concittadini, vi chiederete a questo punto cosa ne sarà del debito pubblico con l'introduzione della lira come moneta. Bene, questo sarà più un aspetto politico che finanziario. Lo sapevate che il debito pubblico italiano è cresciuto in questi anni quasi esclusivamente per gli interessi che ogni anno si sono pappati in larga parte le banche? Non lasciatevi ingannare da chi ha sempre diffuso la falsa idea che questa situazione sia scaturita dalle eccessive spese nel settore pubblico. E' una balla! Il debito è drammaticamente cresciuto proprio dal 1981, cioè da quando il Tesoro italiano si auto castrò facendo in modo che i tassi di interesse fossero fissati dal mercato finanziario e non più autonomamente determinati. Noi abbiamo pagato a sufficienza l'incompetenza, gli intrighi, il servilismo della nostra classe politica e la sfrenata avidità di una classe elitaria il cui unico scopo è schiavizzare i popoli per succhiarne la linfa vitale e ingrassare a dismisura di potere e ricchezza. L'Italia, se volesse, potrebbe modificare in ogni tempo la propria posizione sul debito pubblico in maniera del tutto legittima e legale. La domanda fondamentale da farsi è quale parte del debito serve al popolo, quale parte serve realmente per il bene comune? Questa è l'unica domanda da porsi. Per il resto l'Italia potrebbe alzare il dito medio alle banche e pseudo istituzioni estere succhia sangue ed affermare, prendendo in prestito il titolo di una famosa commedia di Eduardo de Filippo: “Non ti Pago!” Non penserete mica che le banche tedesche, si, americane, inglesi, i fondi speculativi internazionali e quant'altro vogliate metterci organizzino un corpo di spedizione militare per invadere la nostra terra o per prendere con la forza il nostro parlamento? Questi famelici carnivori hanno divorato abbastanza le nostre carni, che vadano a farsi fottere. Ciò di cui veramente dovremo preoccuparci è soltanto determinare quella parte del debito che andrà protetto, tutelato per l'esclusivo interesse del popolo italiano. Questo deve essere e sarà il mio compito, difendere e servire l'interesse degli Italiani affinché possano raggiungere ciò che da molto tempo ormai hanno perso, la felicità. Ecco perché assumeremo le decisioni migliori; per fare in
modo che il debito pubblico acquisisca finalmente la funzione di assistenza ed aiuto per tutti voi, miei cari concittadini. Ammortizzeremo l'impatto della situazione critica che verrebbe a crearsi mediante una nuova strategia pubblica che incentivi e favorisca l'obiettivo della piena occupazione. Mettetevelo bene in testa una volta per tutte, fino a quando ognuno di voi riuscirà ad avere un lavoro vi entreranno quattrini che consentiranno di vivere, di spendere, favorendo logicamente lo sviluppo dell'economia; ed è avendo il potere sulla nostra moneta che potremo arrivare a questo, cioè alla programmata piena occupazione. Credetemi, il segreto è tutto qui; gestire i nostri soldi al fine di favorire la piena occupazione. E poi non fatevi abbindolare dai soliti grandi e ben pagati professori, tecnici, opinionisti che sicuramente inizierebbero a vomitare previsioni catastrofiche. La catastrofe è già avvenuta, ed è stata la perdita della sovranità monetaria, della devastazione alla nostra carta costituzionale, della privatizzazione selvaggia, dell'inondazione di regole assurde imposte da questa falsa unione europea, della disoccupazione soprattutto giovanile che ha raggiunto livelli inaccettabili alla faccia dell'articolo numero uno della Costituzione, della perdita di potere d'acquisto di salari e stipendi, dell'aumento spropositato dell'imposizione fiscale facendo arrivare l'Italia ad essere spremuta come un limone. A proposito delle tasse. Basta! L'Italia non ce la fa più; è il paese oberato dal più alto carico fiscale al mondo. E' ora di finirla con questa continua vessazione che altera lo stesso equilibrio sociale. Ricordiamoci sempre che con il ritorno alla sovranità monetaria, la leva fiscale assumerà il suo vero significato, quello di equilibrio nella quantità di moneta in circolazione.
Insomma, è giunto il momento di dire basta mostrando le palle a chi ha pensato che gli italiani fossero quei tipi molli, accondiscendenti e senza spina dorsale visti sino ad oggi nei consessi internazionali.
E comunque, volete sapere la mia previsione quando farò quanto detto? Prima l'élite cercherà di riempirmi d'oro, successivamente - quando vedrà la mia incorruttibilità - minaccerà me ed il nostro amato Paese, poi - vedendo le palle fumanti - avrà una sola alternativa per proteggere i propri sterminati interessi.
Eliminarmi! Concittadini, finisco rammentando una vecchia citazione di un lungimirante anonimo. “Facciamo in modo che l'Italia non faccia la fine di quel topo che, in un istituto di ricerche, esclamò: Sono riuscito ad addestrare lo scienziato; ogni volta che percorro il labirinto mi da qualcosa da mangiare.”
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Cari ragazzi, ovviamente questo era solo un esperimento accademico, visto che mai l'Italia avrà al governo un uomo con tale forza e chiarezza di idee.
Bene, la mia lezione magistrale è terminata. Vi ringrazio per l'attenzione mostrata e come ultima raccomandazione vi dico: non fate mai svegliare il popolo, altrimenti sarebbero guai seri per la nostra razza. Auguri per il vostro brillante futuro e quando andrete in visita al Colosseo fatevi una grassa risata al pensiero che quel monumento di forza, potere e grandezza adesso è di nostra proprietà.
“Lezione Magistrale del Banchiere Grausam Wucherer” - come ho divorato il Popolo Italiano Novella di Alfred B. Revenge (pseudonimo letterario di Alfredo Bonvino) 2016