Dedicato ad Alessandra,
che da sempre mi sostiene
PREMESSA
Benvenuto e grazie per aver acquistato questo eBook. Mi auguro che, una volta completata la lettura di questa guida pratica, ti sentirai soddisfatto della tua scelta e potrai dire di avere ricevuto utili suggerimenti per l'inizio o l'avanzamento della tua carriera nel mondo della musica.
Se hai deciso di leggere questo libro é perché forse sei interessato a capire qualcosa di più del "business" che va sotto il nome di "music licensing". Potresti forse essere interessato a guadagnare grazie alla tua creatività musicale.....cosa più che legittima e degna di lode.
Prima che tu ti possa realmente addentrare nella lettura di questo testo, tengo a precisare che il mio scopo é quello di condividere quanto appreso nei miei anni di produzione musicale, condividere la mia conoscenza e magari darti qualche dritta, più pratica possibile, relativa al "music licensing business".
Spendiamo qualche parola in più a tal riguardo, al fine di circoscrivere l'oggetto primario del libro. Una cosa importante da dire fin dall'inizio, infatti, é che questo libro non é dedicato a chi vuole in generale vendere musica ai propri fans o più genericamente ad un pubblico privato che acquista musica per mero ascolto personale (per capirsi meglio il mercato dei CD ed il mercato di iTunes, Amazon o qualsiasi altro sito di "digital "). Questo libro é invece dedicato a chi vuole “vendere la propria musica” tramite quelle compagnie o società che vendono licenze d'uso per la sincronizzazione tra musica ed immagini.
Normalmente grazie a queste licenze il compratore acquisisce il diritto di utilizzare determinate tracce musicali per uno scopo diverso dal mero ascolto a
casa propria. Spessissimo si tratta di musica per accompagnare immagini e video prodotti per i fini più disparati. Non è un caso infatti che si senta parlare di "sync licensing" o di "synchronization rights" (il diritto di usare un determinato brano musicale in sincrono con un video).
Facciamo due esempi che possano chiarirci le idee:
1. Sei un giovane film maker e hai appena ultimato le riprese del tuo primo cortometraggio. Hai montato il tuo film ed ora ti serve della musica per accompagnare le tue immagini. Ti serve in buona sostanza quello che comunemente si chiama colonna sonora. Se il tuo scopo é quello di proiettare ad un festival il tuo lavoro, pubblicarlo su Vimeo o su YouTube, condividerlo sui tuoi profili social o addirittura farlo proiettare in TV, di certo non potrai usare le musiche originali del tuo film preferito, composte dal tuo compositore preferito, perché non ne hai il diritto. Per poterle usare dovresti avere una licenza d'uso, ovverosia avere pagato una certa somma all'autore ed al suo editore per inserire quella musica nel tuo film. Dovresti avere anche un documento che ti autorizzi ad usare nel tuo cortometraggio le musiche che desideri.
2. Lavori in un un'agenzia pubblicitaria e ti hanno affidato la produzione di uno spot televisivo. Hai già fatto tutto. Belle le riprese, belle le parole dello speaker e la parte finale in cui il prodotto viene esposto in modo chiaro e memorabile. Ora devi inserire della musica di sottofondo che sia in grado di comunicare quelle sensazioni di gioia e soddisfazione, che il tuo prodotto promette di procurare al cliente. Hai cercato e ricercato online ed hai trovato un brano di un artista sconosciuto che ben si addice al tuo spot. Per usare quel brano devi avere una licenza d'uso, un documento che ti autorizzi ad usare nel tuo video quel brano specifico. Non basta averlo comprato su iTunes con pochi centesimi di euro. In quel caso avresti solo il diritto di ascoltarlo sul tuo iPod!
Ecco, il mondo del music licensing business é quello che abbiamo cercato di descrivere con questi due esempi. Un mondo fatto di tanti compositori, spesso
poco conosciuti al grande pubblico, che producono musica principalmente per fare da sfondo a video e immagini (come ad esempio programmi televisivi, spot pubblicitari, video aziendali con scopi promozionali). Quindi - in sintesi - se fai musica, hai una buona dose di creatività, se hai delle sufficienti competenze tecniche per produrre tracce musicali di buona qualità, ma soprattutto hai la volontà di proporti al mercato per guadagnare grazie alla vendita di licenze d'uso dei tuoi brani, allora questo eBook può aiutarti.
PERCHÉ INVESTIRE TEMPO E CREATIVITÀ IN QUESTO BUSINESS
Fare musica é una missione per chi la compone. Non é un lavoro ma un'esigenza, è principalmente una ione e non un impegno, prima di tutto un piacere, mai un dovere. Spesso questa ione é accompagnata da un sogno: diventare qualcuno, essere riconosciuto come artista, diventare famoso e guadagnare grazie alla propria musica.
Questi sogni sono legittimi e non dobbiamo vergognarci o sentirci infantili per il solo fatto di averli avuti. Purtroppo però il mondo della musica é cambiato radicalmente da quello che era in ato e quindi, per la grande maggioranza di noi produttori, è necessario un ripensamento ed una riformulazione del nostro sogno di diventare una “star”.
La forte contrazione di mercato a cui abbiamo assistito negli anni, ha molto ridimensionato sia le possibilità di fare carriera, sia le possibilità di guadagnare molto denaro grazie alla vendita di canzoni. Le stesse major labels, ovverosia le più grandi etichette discografiche del mondo, hanno vissuto forti momenti di crisi ed hanno ridisegnato e ridimensionato il proprio modello di business.
Mentre in ato i proventi di un artista derivavano prevalentemente dalla vendita di CD o dischi, e solo successivamente dai concerti e dalle licenze d'uso, oggi il fatturato di un artista - e così anche degli editori discrografici - ha cambiato “fisionomia” ed una voce di primaria importanza è data dalle licenze di sincronizzazione.
In questo decennio abbiamo peraltro assistito allo sviluppo di nuovissime tecnologie di produzione musicale che hanno rivoluzionato il mondo della musica e lo hanno reso “alla portata di tutti”. Oggi ciascuno di noi, con una
semplice DAW (digital audio workstation, ovverosia un computer sul quale è installato un programma come Pro Tools, Cubase o qualsiasi altro software di questa tipologia) può comporre, arrangiare, mixare e masterizzare un brano con la qualità di un CD audio professionale.
Nel mondo della produzione video abbiamo assistito ad un fenomeno analogo. La popolazione dei video makers é cresciuta in maniera esponenziale ed in modo direttamente proporzionale alla crescita e allo sviluppo di nuove tecnologie di produzione, più facili ed economiche rispetto al ato.
La proliferazione dei canali televisivi, sia tematici che generalisti, così come l'avvento della TV satellitare, hanno comportato un significativo aumento delle richieste di musica da sincronizzare con le immagini. Questa tendenza, unitamente al fatto che i costi per l'acquisto dei diritti di sincronizzazione di vere e proprie hit musicali possono raggiungere livelli esorbitanti, ha creato numerosissime opportunità per artisti indipendenti, poco noti o del tutto sconosciuti al pubblico.
Infine la tipologia di business in sé considerata non richiede nulla oltre al prodotto (il brano musicale). Che tu abbia 20 anni o 50, che sia italiano o americano, che tu sia di bella presenza o meno, che tu sia un “animale da palcoscenico” oppure una persona introversa, in questo business tu avrai le stesse possibilità di successo degli altri. L'unica cosa che conterà sarà il tuo catalogo musicale ed il modo in cui saprai muoverti online ed offline, promuovendo e pubblicando la tua musica. Questo eBook si prefigge lo scopo di aiutarti a conoscere questo interessante business, non solo dal punto di vista teorico, ma anche dal punto di vista pratico, offrendo suggerimenti concreti per massimizzare il tuo successo.
CHIARIMENTI TERMINOLOGICI
In queste prime pagine mi pare molto importante condividere e spiegare alcuni termini fondamentali per conoscere questo business. Quasi la totalità di questi termini é in inglese. Questo é un aspetto che non va sottovalutato. È infatti importante fin da ora sottolineare - se non persino stressare - questo concetto: chi fra di voi vorrà intraprendere la strada del compositore/produttore di musica per immagini, sarà chiamato ad una serie di attività collaterali alla musica che richiedono un sufficiente livello di conoscenza della lingua inglese.
Tra queste attività va sicuramente menzionata la prassi di descrivere le proprie tracce e di associarle ad alcune parole chiave, che permettano al cliente di una music library di poter rintracciare nel catalogo musicale i brani più allineati alle proprie esigenze.
Ad esempio, se il produttore di uno spot televisivo ha bisogno di una musica di sottofondo che esprima gioia e spensieratezza, sicuramente cercherà tracce musicali che abbiano le parole “gioia” e “spensieratezza” fra le proprie parole chiave. Se inoltre sta cercando una traccia musicale che duri trenta secondi (perchè il suo spot televisivo ha tale durata), non cercherà tracce musicali piú lunghe o molto più corte. Quindi, partendo dal presupposto che spesso le music libraries svolgono il proprio business online e si rivolgono ad un mercato globale di professionisti che operano in ogni parte del mondo, come potrete capire, sapere scrivere in inglese diventa una competenza fondamentale. Il mio consiglio é pertanto quello di imparare l'inglese o quanto meno acquisire un minimo di competenza in tal senso. In caso contrario purtroppo sarete destinati a faticare molto e probabilmente, senza nemmeno che ve ne accorgiate, a farvi sfuggire molte opportunità di guadagno.
Questo mio invito non deve essere preso con allarmismo o stimolarvi addirittura ad abbandonare a priori questa importante branca dell'industria musicale. Ci
sono infatti molti siti che possono aiutare a colmare eventuali “gap” (lacune) di competenza. Quello che posso consigliarvi (per me é diventato d'uso quotidiano) é WordReference, un sito dove potete trovare un traduttore online molto ben strutturato, che potrà darvi molti spunti utili. Questo è semplicemente uno fra tanti, per me finora il più utile, ma non è di certo l'unico. Un altro sito che potrei consigliarvi è Grammarly dal quale potrete scaricare un software gratuito che analizzerà le vostre descrizioni in inglese e le correggerà automaticamente, correggendo sia le parole che le espressioni grammaticalmente scorrette.
Un ulteriore consiglio pratico ed utile che posso darvi é quello di vedere che cosa fa la concorrenza. Andate ad esempio a verificare le tracce che vendono maggiormente sul sito dove state pubblicando. Verificate quali sono quelle che più assomigliano al vostro stile di produzione. Verificate quali sono le frasi che i compositori hanno usato per descrivere le proprie tracce, leggete le parole chiave. Cercate di capire quali sono i termini ricorrenti, gli utilizzi suggeriti, le immagini più richiamate nelle definizioni date alle tracce. Tutto può essere utile per raggiungere il vostro cliente potenziale. Purtroppo devo dirvelo: non basta fare una buona traccia musicale per vendere licenze di sincronizzazione. Dare un'efficace descrizione e scrivere le corrette parole chiave é un'attività di fondamentale importanza.
Veniamo ora al cuore di questo capitolo. Scopriamo insieme le parole che dobbiamo apprendere prima di iniziare a “capirci qualcosa”.
Exclusive/Non Exclusive: “esclusivo – non esclusivo”...con questi due termini si intende che un compositore può scegliere se pubblicare la propria musica in maniera esclusiva all'interno di una music library, oppure pubblicare la propria musica su una molteplicità di siti/music libraries, senza dare l'esclusiva a nessuno. Solitamente questa scelta ha un impatto a livello economico (in genere chi produce musica dandola in esclusiva ad una music library riceve, in caso di vendita, una commissione maggiore). Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse da parte delle music libraries ad avere musica in esclusiva, per differenziarsi dalla concorrenza e
per evitare il rischio che il cliente possa trovare la medesima traccia musicale su altri siti ad un prezzo diverso, spesso più basso.
Semi Exclusive: “semi-esclusivo”. Con ciò si intende una formula ibrida di esclusività che consente ad esempio al compositore di vendere licenze all'utilizzatore finale senza intermediazione, vendere la propria musica su iTunes per ascolto personale, oppure spedire a music supervisors la propria musica per la sincronizzazione con film o prodotti audiovisivi specifici (ad esempio uno spot pubblicitario). Ovviamente questi accordi semi-esclusivi non consentono di vendere licenze tramite siti di altri concorrenti. Queste formule vanno comprese nel dettaglio di volta in volta a seconda della library contraente.
Reversion Clause: “clausola di reversibilità”. Con tale espressione si intende quella specifica clausola contrattuale per cui, dato un certo accordo di distribuzione esclusiva di un brano o di un catalogo musicale, allo scadere di un determinato periodo (che può essere ad esempio tra uno e tre anni), il brano o il catalogo può tornare nella piena disponibilità dell'autore. In buona sostanza il compositore può riprendere pieno possesso di quel determinato brano o catalogo musicale e venderlo attraverso altre music libraries. Questo è ovviamente molto utile nel caso in cui la library che deteneva il diritto di distribuzione esclusiva non abbia “licenziato” del tutto o in maniera economicamente interessante il brano o catalogo di proprietà del compositore.
Re-titling: “ri-titolazione”, che in buona sostanza significa dare un titolo nuovo ad una traccia che originariamente ne aveva uno differente. Ci sono alcuni cataloghi o music libraries che per prassi acquisiscono la distribuzione non esclusiva di tracce che vengono re-titolate. L'autore delle tracce mantiene, secondo questi accordi di distribuzione, la proprietà dei brani e ne acquisisce le royalties in caso di placements. Ci sono molteplici aspetti da considerare in relazione a questo argomento, spesso negativi e che possono confondere. Ci sono vari articoli che consigliano di stare alla larga da libraries di questo tipo e mi
sento di consigliare la stessa cosa, per una serie di ragioni che posso riassumere di seguito:
Confusione del cliente che potenzialmente può trovarsi di fronte a tracce diverse nel titolo e nel prezzo, ma nella sostanza musicalmente identiche. Che cosa pensereste se foste nei panni del cliente? Music licensing companies in posizione di contrasto l'una con l'altra per la rivendicazione delle royalties in caso di placements di tali tracce “multi-titolo”. Scenario di business che va verso il modello esclusivo (il sistema di re-titling è decisamente all'opposto) “Fingerprints” identici da cui conseguano problemi legati alle royalties (l'argomento dei sistemi di “fingerprinting” costituirà l'oggetto di un capitolo a sè stante, quindi sarà trattato a parte; vi basti ricordare il richiamo di questo concetto collegato alle libraries che praticano il re-titling)
Keywords: “parole chiave”...questa espressione sta ad indicare quel processo di definizione e catalogazione della musica, che risulterà fondamentale per il cliente nella fase di ricerca della giusta colonna sonora per il proprio progetto. Con le parole chiave il compositore associa alla traccia alcuni termini, il cui scopo é quello di facilitare la ricerca online del brano musicale. Inutile dire che queste parole dovranno essere coerenti con la traccia. Un esercizio molto importante che ho appreso in questi anni é quello di riascoltare i miei brani ad occhi chiusi. Questo mi ha permesso di visualizzare tutta una serie di immagini, dei veri e propri video mentali, che si sono rivelati utili sia per dare una definizione ai miei brani, sia per trovare le giuste parole chiave da associare alla musica. Ovviamente questo stratagemma è del tutto personale e si sposa bene con le mie caratteristiche individuali. Ciascuno di voi potrà trovare un sistema diverso, ma lo scopo sarà sempre il medesimo: facilitare la visualizzazione di immagini e parole che possano rendere il vostro brano più facilmente rintracciabile all'interno di una music library.
Meta Tagging: “catalogazione”...la traduzione di questa espressione non è delle più semplici. Tag significa etichetta; tagging pertanto identifica quel processo di definizione di tutta una serie di dati che servono per catalogare una traccia musicale. Fanno parte di questo processo la titolazione (ovverosia dare un titolo al brano), la descrizione (una definizione del che cosa contiene la traccia e a quale scopo potrebbe servire), le parole chiave (appena trattate), il genere (ad esempio musica easy listening, orchestrale, cinematica, elettronica e così via), in alcuni casi i BPM (battute per minuto e dunque la velocità del brano) e la c.d. "key" (la tonalità).
Metadata: "metadati"...con questa espressione indichiamo invece tutto l'insieme dei dati identificativi di un brano musicale che sono stati definiti durante il processo di Meta Tagging.
Permettetemi un consiglio pratico: create da subito una tabella che contenga questi metadati (per ragioni di comodità gestionale meglio se in Excel). Vi renderete conto negli anni di quanto possa essere noioso e quanto tempo possa sottrarre alla vostra creatività tutto il lavoro di meta tagging. Avere un metodo per gestire ed archiviare i Metadata gioca un ruolo di evidente rilevanza.
Ad esempio potreste creare un foglio excel con una colonna per riportare il titolo, una per inserire il genere, una i BPM (beats per minute), una per la tonalità, una per la descrizione ed infine una per le parole chiave.
In merito alle parole chiave, vi faccio presente che alcune libraries richiedono l'inserimento di virgole tra le singole parole; per altre invece bastano solo degli spazi. Per ragioni di comodità vi consiglio perciò di strutturare il file inserendo due colonne per le parole chiave, una che usa virgole di separazione tra le parole ed una che usa solo degli spazi. In tal modo potrete inserire i vostri tags con un semplice copia e incolla a seconda delle specificità del sistema di delle singole libraries.
Watermark: questa é una parola che faccio fatica a tradurre in italiano, ma direi che forse l'espressione più adatta é "marchio anti frode". La traduzione letterale sarebbe filigrana, ma temo che questa parola rischierebbe di creare confusione. Tralasciando pertanto gli aspetti di traduzione letterale, mi limiterò a dire che con il termine "watermark" si indica un segnale audio che si ripete durante la riproduzione del brano e che tutela lo stesso da illegali sprovvisti di licenza. Spesso si tratta del nome ripetuto della music library che ha in vendita il brano, altre volte di un più semplice "beep" che si ripete ogni 10-30 secondi. Lo scopo é sempre quello di tutelare i brani da illegittimi. A tal riguardo tengo a mettere in guardia tutti voi che pubblicate la vostra musica su siti "social" tipo Souncloud o ReverbNation. Sappiate che anche qualora non abbiate acconsentito al del vostro brano, esistono molti modi piuttosto semplici per scaricarlo senza il vostro consenso. Quindi, qualora vogliate intraprendere la strada del music licensing business, tenete a mente questo aspetto e correte ai ripari. La cosa più semplice che posso consigliare é quella di pubblicare sempre i propri brani provvisti di watermark. Questo consiglio vale anche nel caso in cui pubblichiate i vostri brani sul vostro sito internet personale.
Royalty Free: l'espressione “Royalty Free” è senza ombra di dubbio quella che genera il maggior livello di confusione in questo settore. Ho letto parecchio sul tema ed ho rintracciato parecchie definizioni, spesso differenti, spesso in contraddizione l'una con l'altra. Alcuni pensano che si tratti di musica completamente gratuita, cosa non vera. Altri confondono il concetto di royalty free con altre espressioni come “copyleft” o “copyright free”, che indicano tutta quella musica non tutelata dal diritto d'autore e quindi di per sé “copiabile” (quasi fosse musica di pubblico dominio). Questa cosa è altrettanto falsa. Altri sostengono che gli autori di musica royalty free non ricevono Performance Royalties per la pubblica performance della loro musica. Ma questa definizione risulta veritiera solo nel caso in cui l'opera sia venduta da un operatore che non agisce da editore e quindi non registra presso alcuna PRO (società di raccolta di diritti d'autore) le opere di cui vende licenze d'uso. In questo caso ovviamente, se l'opera non risulta registrata, risulta complicato assegnare le royalties che in teoria sarebbero dovute al compositore ed all'editore dell'opera. Ci sono del resto operatori che dicono di vendere musica royalty free e poi, agendo
da publisher (ovverosia da editore), in caso di placement in trasmissioni televisive o radiofoniche, registrano l'opera presso la PRO alla quale sono associati, e richiedono al cliente finale la compilazione di Cue Sheets da inviare alle loro PRO nazionali di riferimento, per la distribuzione delle Performance Royalties dovute per la trasmissione dei brani.
Dopo aver letto molto, questa è la definizione di sintesi che a mio avviso più di ogni altra, può chiarirvi le idee. La musica “royalty free” è tutta quella musica che, una volta acquistata pagando una certa somma per ottenere il diritto di sincronizzarla con un altro prodotto audiovisivo, non richiede più alcun tipo di esborso da parte dell'acquirente. Questa musica, per esplicita richiesta delle music libraries stesse (vedasi Audiojungle ad esempio), spesso non risulta registrata presso alcuna società di raccolta di diritti d'autore e pertanto il suo utilizzo per performance pubbliche (come ad esempio in TV) non comporta alcuna distribuzione di royalties al suo compositore.
Buyout: la traduzione di questo termine é "comprare fuori". In un italiano più appropriato e corretto significa cedere completamente i diritti di un brano ad un terzo. Spesso le music library fanno confusione con questa espressione e la utilizzano in maniera impropria, scambiandola invece con quella che più tipicamente sarebbe "Royalty free music". In realtà negoziare un Buyout significa cedere completamente i diritti di un brano e cancellarlo dal proprio catalogo, in quanto non più in possesso dei diritti per venderlo ad altri. Data la notevole confusione in materia, sinceratevi sempre del significato assegnato a questa espressione da parte dei gestori della music library con la quale state collaborando, al fine di comprendere al meglio non solo il significato, ma anche le implicazioni per quanto concerne i vostri interessi di copyright owner (autore).
PRO: spesso troverete questo acronimo che significa Performance Rights Organization. In poche parole trattasi di società di raccolta di royalties o diritti d'autore per l'utilizzo di brani registrati presso i loro archivi. La SIAE é una PRO. Senza velleità di essere esaustivo ed a titolo esemplificativo, negli Stati Uniti d'America ci sono BMI, ASCAP e SESAC, in Germania la GEMA, in
Inghilterra la PRS, ma la lista é molto lunga e potete divertirvi ad allungarla a piacimento con una semplice ricerca online.
Public Domain: questa espressione significa "di dominio pubblico". Per quanto sia abbastanza intuitiva, dobbiamo dire che questa espressione identifica tutte quelle opere che sono divenute di pubblico dominio e quindi non comportano l'attribuzione di royalties o diritti d'autore al compositore originario. Normalmente dopo un certo periodo trascorso dalla morte del compositore, le opere diventano di pubblico dominio. Se oggi ad esempio voleste registrare una vostra versione di un'Aria di Bach, potreste farlo e non dovreste pagare i diritti ai discendenti del grande compositore. Inoltre non dovreste chiedere alcun consenso per farlo. L'opera è di pubblico dominio, quindi questo significa che chiunque può, in poche parole, copiarla e riprodurla a piacimento senza problemi.
Di seguito troverete alcuni siti internet dove potrete maggiormente chiarirvi le idee e reperire maggiori informazioni sulle opere che rientrano in questa categoria:
www.pdinfo.com www.pdmusic.org www.freepd.com www.publicdomain4u.com
Creative Commons: con questa espressione si identificano vari modelli di licenza che costituiscono una via di mezzo tra la piena tutela tipica dei brani registrati presso le PRO ed il Public Domain. Le licenze Creative Commons si articolano in vari gradi e concessioni d'uso. É importante dire che con queste licenze l'autore (copyright owner) non rinuncia al proprio diritto
d'autore inteso come diritto morale, ma stabilisce i termini della licenza e le condizioni d'uso. Spesso le licenze Creative Commons richiedono in modo chiaro ed inequivocabile l'attribuzione della paternità dell'opera per il suo utilizzo, cosa spesso trascurabile in molte music libraries dove per ottenere una licenza l'acquirente paga una somma di denaro. Se prendiamo ad esempio il sito web di Wikimedia Commons, troveremo tutta una serie di opere, immagini, suoni e musiche, che possono essere utilizzate gratuitamente secondo le condizioni indicate dagli autori. Tutto questo semplicemente indicando l'autore e soprattutto senza pagare alcuna somma per il delle opere ed il loro utilizzo.
Blanket License: potremmo tradurre questa espressione con il termine "abbonamento". Di fatto con questa formula l'utilizzatore delle musiche paga una quota una tantum per utilizzare qualunque brano presente nella music library. La società che ha in gestione la music library poi a consuntivo pagherà le royalties agli autori dei brani utilizzati dall'acquirente.
Placement: direi che in questo caso la traduzione risulta agevole. Piazzamento significa inserimento di un brano in un progetto. Quando avrete venduto una licenza d'uso di un vostro brano in un video promozionale su YouTube (o qualsiasi altro progetto) avrete fatto un "placement".
Upfront fee: quando troverete questa espressione dovrete innanzitutto comprendere il contesto nel quale essa viene usata. In ogni caso si tratta di una somma pagata dall'acquirente per scaricare ed usare una traccia musicale in un progetto. Normalmente che cosa succede? In una music library l'acquirente trova un brano adatto al suo video, paga e scarica il brano ottenendone anche una licenza d'uso. Successivamente a questa transazione, in caso di riproduzione televisiva, é possibile che nulla di ulteriore sia dovuto al compositore oppure siano dovute le performance royalties, derivanti dalla pubblica riproduzione del brano. La Upfront fee quindi è la somma che l'acquirente paga per scaricare e sincronizzare il brano con il proprio progetto video.
Work for Hire: con questa espressione si identificano quelle opere o tracce musicali composte appositamente per un committente a fronte del pagamento di un dato prezzo prefissato e pre concordato (anche in questo caso si tratta di una Upfront fee). Normalmente il committente diventerà il proprietario unico della registrazione (master recording) ed il compositore conserverà il diritto d'autore su quell'opera. Tuttavia dato che stiamo parlando di negoziazioni tra due soggetti privati e liberi, é possibile che vi siano forme variabili di accordo che potranno lasciare al compositore una serie di diritti residui. In sintesi comunque work for hire significa comporre musica su un progetto specifico di un committente. Spesso in questi casi si parla anche di "Bespoke Music".
Pre-cleared Music: con questa espressione ci si riferisce a musica che viene venduta con formule di licenza anticipatamente esplicitate e chiarite, e per le quali esiste preliminarmente il consenso dell'autore. Normalmente quando un autore sottopone alla music library i propri brani, stipula un accordo scritto o contratto che chiarisce i termini e le condizioni di vendita. In questo contratto viene chiarito che l'autore garantisce all'acquirente una serie di usi differenti che comporteranno anche licensing fees (in poche parole....prezzi) differenti (ad esempio 30$ per un progetto con un'audience minima ed esclusivamente online, 300$ per un video promozionale che si prevede verrà proiettato e visualizzato da migliaia di persone in internet o persino visto in TV).
Stock Music Library: con tale termine viene identificata una numerosa famiglia di librerie e cataloghi musicali commerciali che contengono un ampio stock di tracce musicali “pre-cleared” e pronte per essere “licenziate”. Normalmente queste società usano siti web dove si possono ascoltare le tracce con watermark prima di acquistarne la licenza. Queste music library a volte sono immense, a volte più di nicchia. Inserire il proprio repertorio in una o più music libraries può costituire una fonte considerevole di guadagno.
Synchronization Rights: con questa espressione si identifica il diritto di inserire un determinato brano musicale in un film o in una qualsivoglia altra forma di comunicazione audiovisiva, intesa nel senso più ampio ed esaustivo del termine. Ovviamente questo si applica a quei casi in cui l'opera derivata dalla fusione tra immagini e musica diventi pubblica (ad esempio il mio filmino delle vacanze messo su YouTube, per quanto si possa pensare, diviene pubblico nel momento in cui viene caricato online e quindi diviene accessibile al mondo intero). Normalmente quando si acquista una "Sync License" si acquista il synchronization right o diritto di sincronizzazione.
Performance Rights: quando un film viene trasmesso al cinema o alla TV, il cinema o la stazione televisiva devono possedere il diritto di effettuare delle pubbliche riproduzioni di quel film con quelle musiche. Un negozio che accende una radio all'interno dei propri locali, così come quella radio che trasmette musica, devono possedere un medesimo diritto. Ovviamente non ci si può aspettare che la radio negozi l'acquisizione di questo diritto con i singoli "proprietari" delle singole opere. Sarebbe eccessivamente complesso. Normalmente queste strutture preposte all'intrattenimento o che comunque usano pubbliche riproduzioni audiovisive, pagano una quota annuale per tutti i brani o musiche che andranno a trasmettere. Saranno poi le singole PRO dei vari paesi, in cui le riproduzioni hanno luogo, a raccogliere le opportune informazioni per la distribuzione dei diritti d'autore (e queste informazioni saranno raccolte proprio grazie a quei form che sopra abbiamo definito “Cue Sheets”).
Writer's share: “quota dell'autore”. Con questa espressione si identifica la percentuale di Performance Royalties che spetta al compositore del brano. Normalmente, nel caso in cui il compositore sia uno solo, equivale al 50% del totale.
Publisher's share: “quota dell'editore”. Con questa espressione si identifica
la percentuale di Performance Royalties che spetta all'editore del brano. Normalmente equivale al 50% del totale.
Cue sheet: un cue sheet è un foglio sul quale vengono segnalate le tracce usate in una trasmissione radiotelevisiva o performance pubblica che comporta la maturazione di Performance Royalties. Su questo foglio vengono segnalati i titoli delle tracce, l'uso effettuato (tempi di riproduzione e nomi delle trasmissioni, nonché il posizionamento delle tracce nelle singole trasmissioni), i compositori , gli editori e le PRO di appartenenza.
Broadcast quality: la traduzione letterale di queste parole significa “qualità trasmissione”, che sta ad indicare il fatto che una traccia musicale per essere venduta deve avere una qualità tale per cui non risulterà necessaria alcuna forma di editing ulteriore (mixaggio e masterizzazione). Questa espressione pertanto coinvolge una serie di aspetti tecnici che, pur esulando dall'oggetto del libro, verranno sommariamente trattati nel corso dei prossimi paragrafi, allorchè avremo modo di trattare alcuni aspetti relativi alla qualità della musica per immagini.
Music Supervisor: un music supervisor é un consulente musicale per programmi TV e film che ha l'obiettivo di trovare brani musicali da utilizzare con i programmi TV e film di cui si occupa. É una figura molto importante in questo mondo, quanto meno per la fetta più prestigiosa ed importante di questo business. Dalle loro potenti mani a il futuro anche di band la cui notorietà può “esplodere” a livello globale.
Publisher: con questo termine si intende colui che pubblica un brano. Nella nostra lingua é l'editore o l'etichetta discografica. Nel mondo del music licensing le music libraries che agiscono anche a titolo di publisher, hanno stretti contatti con i music supervisor e, in caso di successo e placement di brani in programmi TV o film, trattengono il 50% delle performance royalties dovute al proprietario del brano.
Mechanical Royalties: queste royalties sono pagate al proprietario di un brano in relazione diretta con la vendita di i CD su cui é stato riprodotto quel determinato brano musicale.
Licensor: si tratta di colui che fornisce (e normalmente vende) una licenza per l'uso di un determinato brano.
Licensee: si tratta di colui che riceve (e normalmente acquista) una licenza per l'uso di un determinato brano.
Ecco questi sono alcuni dei termini inglesi maggiormente ricorrenti nel mercato del music licensing. Ovviamente é importante conoscerli perché quando avrete modo di relazionarvi con le varie music library con le quali vorrete e potrete lavorare, dovrete essere in grado di comprendere i termini e le condizioni contrattuali alle quali dare il vostro consenso. Purtroppo la lingua inglese non é un fattore facilitante. Dobbiamo pertanto trovare i giusti suggerimenti per evitare brutte sorprese o, peggio, vincoli troppo stringenti o in conflitto con i nostri desiderata. Spesso le music library ad esempio sottopongono tutta una serie di opzioni alle quali dare o negare il proprio consenso. Per fare le scelte più opportune dobbiamo essere in grado di comprendere ciò che viene detto e spesso anche ciò che viene sottinteso. L'unico suggerimento che mi sento di dare a tal riguardo é: non siate frettolosi e cercate aiuto. Ci sono molti forum o gruppi su Facebook di autori e compositori che spesso sono più esperti ed hanno una profonda conoscenza della materia. Personalmente posso consigliarvi di sottoscrivere un abbonamento a Music Library Report, un sito gestito da persone che hanno costruito una florida professione nel mondo del music licensing ed hanno costruito, attraverso questo sito web, un network grazie al quale condividere esperienze positive e negative con i vari operatori del settore. Ho avuto modo di constatare personalmente l'attenzione di questo gruppo nel dare o a compositori meno esperti. Trovo che anche questo tipo di social networking possa costituire un valido aiuto per chi vuole costruire una carriera nel mondo della musica per immagini. Sempre restando sullo stesso argomento, posso segnalarvi anche How To License Your Music, che contiene articoli molto interessanti e molti testi in lingua inglese.
Prima di terminare questo capitolo, credo sia importante analizzare un'altra serie di termini inglesi che spesso si incontrano in questo business. Mi riferisco alle parole utilizzate per definire le varie tipologie di tracce musicali che si possono trovare sul mercato. Senza dubbio avrete sentito la parola jingle, non foss'altro per la celeberrima canzone natalizia “Jingle Bells”. Ma vi siete mai chiesti che
cosa sia in realtà un jingle? Ecco, ora andremo ad analizzare con quali termini si possono definire i vari spezzoni di musica che si possono usare per accompagnare video o immagini. Normalmente infatti chi produce musica per tali finalità, ha la consuetudine di proporre varie versioni della medesima traccia, a volte più corta, a volte senza elementi ritmici, altre volte senza la melodia. Questo normalmente aumenta le possibilità di placement perché chi cerca una traccia ha più opzioni di utilizzo nel proprio progetto. Andremo pertanto ora ad analizzare quei termini che risultano meno intuitivi (escludendo pertanto le classiche versioni 30-60 sec, che ovviamente identificano le versioni lunghe 30 e 60 secondi).
Loop: questa é la parola più semplice da spiegare perché chi fa musica sa benissimo che cosa sia un loop. Ad ogni modo se dovessi spiegarlo ad una persona che non conosce il termine direi che un loop é una registrazione che può essere ripetuta all'infinito senza che si senta uno stacco. Esistono addirittura dei siti che vendono licenze di musica “loopable”, ovverosia che può essere ripetuta all'infinito. Uno di questi é ad esempio Melody Loops, che accetta tracce in loop da 15 a 120 secondi.
Stinger: breve traccia strumentale tipicamente contenuta intorno a 5 secondi di durata. Se avete avuto modo di vedere qualche serie TV avrete visto che spesso la transizione tra due scene differenti é facilitato da brevissimi aggi musicali, chiamati propriamente stinger.
Jingle: breve traccia musicale, generalmente allegra e accattivante, della durata tra 15 e 30 secondi, generalmente usata per accompagnare brevi spot pubblicitari sia in radio che in TV.
Ident: il termine é l'abbreviazione di "identification", e sta ad indicare brevi composizioni strumentali, tipicamente inferiori a 15 secondi, che nascono per identificare programmi radio o TV. Non si tratta di vere e proprie sigle, ma di brevi tracce che svolgono una funzione di identificazione.
Sweep: si tratta di un jingle più breve, tra i 5 ed i 15 secondi, che svolge una funzione di transizione similarmente allo stinger.
Bed: normalmente con questo termine (che significa letto) si identifica una traccia sonora dalla quale é stata rimossa la linea melodica. Queste versioni fungono da sottofondo musicale, ad esempio per video in cui una voce narrante deve trasmettere un certo messaggio, anche a carattere promozionale e pubblicitario. Spesso in questo caso si parla di “voice over”. Come è facilmente intuibile, in casi simili saranno necessarie tracce poco invadenti e adatte per fare da sfondo ad una voce che sia chiaramente udibile, mentre questo “letto” sonoro farà da sfondo alla voce narrante.
Logo: questo termine, usato in ambito musicale, identifica un suono o brevissima traccia musicale che risponde ad un funzione identificativa similare all'ident. Normalmente di durata tra i 3 ed i 10 secondi, utilizzato molto come suono identificativo di un marchio, prodotto o servizio. Se ci fate caso, normalmente in apertura di un film vedete alcuni video loghi animati che riportano il “brand” delle case cinematografiche che hanno partecipato alla produzione. In quel caso il breve spezzone di musica che li accompagna è un logo o un ident, a seconda della durata.
Impact: con una funzione simile allo stinger, questo termine identifica brevissime tracce spesso composte da un suono d'impatto, che si chiude tra 1 e 3 secondi, includendo anche la coda del suono dovuta al riverbero.
MUSIC LIBRARIES, UNA VISIONE GENERALE
Abbiamo parlato sinora di music libraries senza fare alcuna distinzione. Come avrete modo di informarvi con una semplice ricerca online però, ci sono music libraries molto diverse fra loro che si rivolgono anche a target di mercato differente.
Possiamo in generale distinguere le seguenti famiglie:
Librerie Discount: generalmente queste libraries vendono licenze d'uso a prezzi molto bassi (tra 1$-10$) e producono incassi molto bassi. Gli incassi dovuti da queste libraries possono divenire sostanziosi solo nell'ipotesi in cui i volumi di siano estremamente elevati. Generalmente queste libraries non attirano clienti importanti, ma quasi esclusivamente piccoli operatori che hanno bisogno di una musica di sottofondo senza spendere troppi soldi.
Librerie “Set Your Own Price”: in questa tipologia di libraries, l'autore che carica le proprie tracce ha la facoltà di definire un prezzo per la licenza dei propri brani. Queste librerie possono essere sia royalty free che non royalty free. Molto spesso queste librerie sono non esclusive.
Cataloghi Royalty Free: in questa famiglia di cataloghi musicali si trovano molti siti di successo, che però normalmente non danno luogo allo sviluppo di performance royalties dovute normalmente per la riproduzione dei brani in spot televisivi e o trasmissioni radiotelevisive. Gli introiti possono essere interessanti in quanto i prezzi oscillano tra i 20$ ed i 150$ per traccia, spesso con commissioni che possono arrivare al 50%. Vendere su questi siti può già di per sé dare luogo ad incassi annuali interessanti.
Buyout Libraries che sviluppano business con TV, Film e Spot pubblicitari: spesso queste società usano la formula del Buyout quindi al di là della commissione (spesso alta) dovuta inizialmente al compositore, successivamente il produttore del brano non acquisisce un ulteriore incasso dovuto a Performance Royalties maturabili in relazione alla riproduzione pubblica dei brani.
Trailer Libraries: music libraries di nicchia dove la qualità é estremamente alta e che si rivolgono al mondo cinematografico. Le commissioni per il placement di tali brani comporta forti guadagni per il compositore (da 2.000 $ fino a 30.000 $). Come potrete capire, l'asticella qualitativa é molto alta e non tutti possono essere in grado di produrre a questi livelli.
Fatta questa distinzione dobbiamo ulteriormente dire che in generale le prime tre tipologie di libraries (le altre - in generale - tenderei ad escluderle da questa annotazione perchè sono maggiormente di nicchia e presentano tracce non rintracciabili altrove) possono essere esclusive o non esclusive. Come già detto le music libraries non esclusive vendono licenze d'uso per brani che possono essere venduti anche su altri siti. Le music libraries esclusive invece no; vendono licenze d'uso di brani presenti unicamente nel loro catalogo online. A volte possono esistere music libraries che hanno un mix di brani, alcuni esclusivi ed altri non esclusivi, a seconda dell'opzione prescelta dall'autore o contributore che fornisce i propri brani (ad esempio Audiosparx).
Personalmente potrei consigliarvi di scegliere il modello non esclusivo per iniziare la vostra esperienza in questo mercato, per poi selezionare una o più music libraries esclusive dove vendere le vostre tracce in funzione della specializzazione del catalogo. Mi sento di darvi questo consiglio perchè personalmente io avevo iniziato con un accordo di distribuzione esclusiva. Dopo circa un anno e mezzo il volume di vendite ottenuto era troppo basso. Decisi pertanto di avvalermi della facoltà di modificare il mio accordo con la library con la quale avevo iniziato (da exclusive a non exclusive) e di distribuire la mia
musica su altre libraries in modo non esclusivo. Le vendite cominciarono ad aumentare in maniera piuttosto evidente. Aggiungo anche che cominciai a vendere maggiormente anche su quel sito dove avevo iniziato con un contratto in esclusiva.
Negli ultimi anni molte libraries hanno sposato il modello esclusivo per evitare l'imbarazzo di presentare a prezzi più alti brani rintracciabili anche su altri cataloghi. Gli stessi produttori e fruitori di queste libraries, come potrete capire, non trovano accettabile l'idea di spendere di più per un prodotto che in un altro "negozio" avrebbero potuto pagare di meno. In un certo senso concetti di fidelizzazione e customer retention sono entrati a far parte del mondo del music licensing, che, come avrete modo di scoprire, é estremamente competitivo.
Non esiste pertanto una regola da seguire. Si possono ascoltare i consigli di vari produttori, ma non è detto che la loro esperienza debba influenzare le vostre scelte. In generale tuttavia mi sento di sostenere l'opinione secondo cui avere un giusto mix di accordi non esclusivi ed esclusivi può avere senso. E ricordiamo il salvagente che ci può venire incontro con la “Reverse Clause”, la clausola di reversibilità di cui abbiamo già parlato nelle pagine addietro.
TIPOLOGIE ED ASPETTATIVE DI GUADAGNO
Dalla lettura del capitolo sui chiarimenti terminologici, in cui abbiamo spiegato il significato di alcuni termini inglesi usati in maniera ricorrente nel settore del music licensing, abbiamo appreso tre parole/espressioni che di fatto identificano le tipologie di guadagno che possiamo potenzialmente realizzare vendendo i nostri brani.
Queste tre tipologie sono:
Upfront Fees Performance Royalties Mechanical Royalties
Le prime sono le somme che incassiamo direttamente alla vendita di una licenza. In buona sostanza chi acquista paga per ottenere il diritto di usare il nostro brano nel suo progetto. Le seconde sono le somme dovute a titolo di diritto d'autore che incassiamo dalla nostra PRO, una volta che il brano “licenziato” sia stato riprodotto pubblicamente e ne sia stata data comunicazione agli organi preposti per raccogliere tali royalties. Le terze, come già detto, sono le somme che vengono incassate per la vendita di i fisici (ad es. CD) che riportano il nostro brano. Per guadagnare sia le Performance Royalties che le Mechanical Royalties dobbiamo essere iscritti ad una Performance Rights Organization.
iamo ora all'ulteriore tema di questo capitolo: le aspettative di guadagno. Come potrete intuire, la risposta a questa domanda non é univoca. Se avrete modo di leggere delle interviste ad operatori del settore oppure altri testi su
questo argomento (in lingua inglese), potrete scoprire che i placement che producono maggiori ricavi sono quelli per campagne pubblicitarie televisive (per cui le Upfront Fees possono arrivare a cifre esorbitanti tra 10.000 $ sino a 80.000 $) e solo successivamente quelli per film e programmi televisivi (ad esempio un artista poco conosciuto può incassare tra 1.500 $ e 5.000 $ per il placement di una traccia musicale). In generale però non esistono delle regole prestabilte e le possibilità di guadagno varieranno in funzione di una serie di elementi, che di seguito analizziamo:
Aspetti quantitativi relativi al catalogo musicale Aspetti qualitativi relativi al catalogo musicale Numero ed importanza dei siti dove si pubblica musica Tipologia dei progetti nei quali avvengono i placement Genere e stile delle tracce
Nei successivi capitoli analizzeremo nel dettaglio ciascuna delle voci appena elencate.
ASPETTI QUANTITATIVI
Rispetto a questo tema possiamo dire una cosa che sembrerà a tutti ovvia...ed effettivamente lo é: più tracce avete e meglio é! L'assunto é quanto mai banale ed intuitivo, ma decisamente vero, sempre che la qualità sia di buon livello. Infatti se il vostro portafoglio, per quanto ampio, presenta tracce mal prodotte e/o che riportano suoni datati e desueti, arrangiamenti sconclusionati, mix e master di scarso livello professionale, come potrete immaginare risulterà poco interessante e commerciabile.
Quindi va aggiunto che qualora abbiate già un ampio portafoglio di tracce musicali, il consiglio che vi posso dare prima di agire é quello di valutare la qualità dei brani paragonandoli con la qualità media dei brani presenti sulle singole music library dove vorreste presentare il vostro catalogo. Verificate ad esempio i brani pubblicati di recente sul sito, analizzate quali generi o stili risultano maggiormente venduti, la durata media dei brani, le sonorità maggiormente prevalenti delle singole music libraries. Analizzate i singoli portafogli musicali degli artisti maggiormente rappresentativi, solitamente infatti ci sono degli artisti cosiddetti "featured", ai quali viene data maggiore evidenza nella home page del sito internet.
Qualora invece doveste cominciare a costruire il vostro catalogo da zero, valutate quali sono gli stili sui quali vi ritenete più capaci e producete una decina di tracce con relative versioni corte e variazioni, pubblicatele dopo averle correttamente intitolate e descritte, definite quante più parole chiave possibili coerenti con lo spirito e le emozioni comunicate dalla traccia. Siate creativi oltre che coerenti. Cominciate a costruire un file excel con i metadata individuati, in modo da essere più veloci ed efficaci nel caricamento delle vostre tracce sui siti internet delle società di music licensing con le quali collaborerete. Non sottovalutate questo aspetto metodologico, perché applicarlo vi farà risparmiare moltissimo tempo. Non importa se vi sembrerà di scarso rilievo ora che avete solo dieci tracce. In futuro aumenteranno ed aumenterà anche la complessità. Annotate su questo file anche i siti dove avete pubblicato i singoli brani.
Annotate anche se alcune di queste tracce sono state rifiutate da alcune music libraries. Potete creare anche un nuovo foglio di lavoro dove annotare che cosa avete venduto e dove, in modo da poter analizzare la vostra efficacia come produttore di musica per immagini, magari già a distanza di un anno. É importante capire cosa vendete, dove la vendete, quanto guadagnate. Grazie a queste informazioni saprete focalizzare la vostra attenzione dove effettivamente avrete ottenuto successo, evitando di perdere tempo prezioso e massimizzando i guadagni quanto più possibile.
Questo aspetto di carattere gestionale potrà apparire molto noioso. Purtroppo non é solo apparenza. É la realtà, ma una realtà necessaria in questo tipo di carriera. Valutate bene questo aspetto perché se questa attività di carattere amministrativo non rientra nelle vostre corde, molto difficilmente sarete in grado di resistere nel lungo termine e sarà inevitabile abbandonare la strada del music licensing business (a meno che non ci siano forti guadagni immediati che possano motivarvi oltremodo a continuare). Purtroppo però questa strada é fatta di piccoli mattoncini che, uno alla volta, portano nel lungo periodo a costruire una solida struttura capace di produrre un guadagno costante. Giorno per giorno, settimana per settimana seminerete le vostre tracce che piano piano produrranno i frutti sperati. Non aspettatevi forti guadagni fin sa subito, siate preparati ad attendere il successo e fate ogni giorno qualcosa per la costruzione dello stesso.
Cominciate da subito dunque...
ASPETTI QUALITATIVI
Come nel precedente capitolo, anche in questo caso vale l'ovvia osservazione secondo cui maggiore sarà la qualità dei brani presenti nel vostro catalogo e maggiori saranno le possibilità di guadagno. Tuttavia in questo caso ci sono molte precisazioni da aggiungere, che rendono questo assunto meno ovvio e prevedibile. Il concetto di qualità infatti richiama tutta una serie di aspetti tecnici - e non solo - relativi sia alle singole tracce, sia all'insieme dei brani contenuti nel vostro catalogo musicale.
Musica Strumentale e Canzoni
Innanzitutto un cenno va alla distinzione tra musica strumentale e vere e proprie canzoni. Come potrete intuire la musica che accompagna le immagini deve fungere da sottofondo sonoro ed amalgamarsi con le stesse in modo adeguato e coerente. Una canzone potrebbe anche ipoteticamente rispondere allo scopo, ma é altrettanto vero che risulta più complesso trovare questo tipo di amalgama in un brano con un testo cantato e composto precedentemente, a prescindere dal progetto in cui dovrebbe inserirsi. Per esperienza personale vi dico che la quasi totalità della musica che ho venduto nella mia carriera é stata di tipo strumentale. Ma questa è una osservazione che riguarda il mio portafoglio di tracce e quindi non voglio con ciò sostenere che questa sia la regola assoluta che governa questo settore. Tuttavia se avete una band e normalmente scrivete e cantate canzoni, ricordatevi sempre di produrre una versione strumentale del vostro brano per aumentarne la vendibilitá. Chi cerca della musica per un video, un film, uno spot pubblicitario, un filmato promozionale eccetera, solitamente ricerca un sottofondo sonoro che sappia riempire il silenzio, costituire uno sfondo che comunichi le giuste sensazioni allo spettatore e soprattutto che non sia mai invadente. Quando accendo la TV e guardo la pubblicità, la stragrande maggioranza delle tracce audio usate sono strumentali. Quando invece riscontro l'uso di canzoni, spesso si tratta di motivi piuttosto noti e datati oppure di hits del momento. Più raramente canzoni che sono state composte appositamente per quello spot pubblicitario.
In sintesi: non è che chi produce canzoni non possa pensare di fare affari nel mondo del music licensing, tuttavia la realtà di questo business è tale per cui sono maggiori le probabilità di guadagnare con la musica strumentale. Quindi non demoralizzatevi, fate vostra questa informazione e sappiate orientare i vostri sforzi e la vostra produzione musicale.
Una considerazione a parte merita il mondo dei film, in cui spesso si sentono delle canzoni, spesso in inglese in verità, che presentano liriche strettamente attinenti alla trama dei film. In questo caso quindi le canzoni vengono “licenziate” per progetti cinematografici che possono avere un'esposizione mediatica notevole e che a volte comportano per le band un riconoscimento a livello mondiale. In questo specifico settore del music licensing, come già detto nelle pagine addietro, riveste un ruolo importantissimo la figura del Music Supervisor. Ecco perchè per una band diventa importante coltivare relazioni costruttive con chi svolge questo ruolo nel mondo del music licensing (congiunto a quella dell'industria cinematografica) piuttosto che inserire i propri brani in una o più music libraries.
Varietà di Stili
Se dedicherete del tempo allo studio dei vari siti di music licensing che si possono trovare online, vi accorgerete che essi generalmente presentano una pluralità di generi musicali. Questo al fine di accontentare diverse esigenze e diverse utenze. A seconda del progetto da "sonorizzare" infatti, si potrà cercare musica elettronica, un brano easy listening con vari strumenti acustici, musica di impatto con uso di strumentazione classica e maestosa, musica rock strumentale, un assolo di pianoforte e così via.
Ovviamente voi avrete le vostre preferenze ed il vostro talento musicale potrà
essere più o meno eclettico e polivalente. Tuttavia in generale si può dire che, a lungo termine, maggiore sarà la varietà di stili musicali presenti nel vostro catalogo, maggiore sarà la sua appetibilità ed il livello di successo dello stesso. Questo non é un assioma, né una certezza tuttavia; alcuni artisti di grande successo nel business della musica per immagini hanno, infatti, un portafoglio musicale composto quasi esclusivamente da tracce corporate (per l'analisi degli stili vi rimando ad un capitolo successivo). Ad ogni modo ripeto, in via generale, maggiore sarà la varietà di stile del nostro catalogo, maggiore sarà il numero di clienti che ci potranno conoscere ed apprezzare.
Inoltre, partendo dal presupposto che le music libraries si rivolgono ad operatori del settore TV, radio, pubblicità ed intrattenimento, l'aspetto commerciale delle tracce é fondamentale. Con ciò intendo dire che più un brano risulterà commerciale, più avrà potenzialità di vendita. Più ampio sarà lo spettro potenziale di utilizzo di un brano, maggiori saranno le possibilità di placement dello stesso. Spesso i siti di music licensing enfatizzano il concetto di "commercial viability" dei brani che vengono loro sottoposti ed é proprio quello il motivo. Quindi tenetevi sempre aggiornati sugli stili prevalenti, le mode musicali, adeguate le vostre competenze per risultare moderni ed avere brani sempre aggiornati.
Aspetti tecnici di produzione
Un richiamo alla qualità del suono ed all'arrangiamento dei brani era quanto di più facile si potesse immaginare in questo capitolo. Sebbene non sia questo l'argomento centrale dell'eBook, credo che alcune riflessioni siano meritevoli di spazio.
Come avrete modo di notare, i brani di una music library non sono molto lunghi. Ovviamente questo connotato può variare tra i vari generi o stili presentati, ma in genere il consiglio é quello di stare nei 4 minuti di durata massima. Spesso i
brani che vendo hanno una lunghezza di poco superiore ai 2 minuti, e comunque raramente oltre i 4. Come potrete capire, dovrete fare i conti con i vostri gusti personali, tipici di un produttore/ascoltatore di musica, ma ricordate sempre chi é il vostro cliente e cercate di ragionare con la sua testa, non solamente con la vostra. Il vostro obiettivo é vendere licenze d'uso dei vostri brani, non solamente avere dei fans che vi apprezzino.
Quando producete un brano evitate delle introduzioni eccessivamente lunghe. Spesso chi produce un video, dopo una breve introduzione, va "dritto al punto". Qualora vogliate, potrete produrre una versione con una introduzione più lunga, mettendola a disposizione del cliente come variazione del brano principale. Tenete anche in considerazione che spesso i clienti possono avere un approccio frettoloso durante l'ascolto e quindi, se non sono da subito rapiti dal vostro brano, potrebbero are oltre.
Cercate nel vostro arrangiamento di mantenere una struttura coesiva ed unita. Cercate di evitare pause o interruzioni che poco si concilierebbero con il fluire delle immagini. Evitate anche improvvisi cambi di stile e/o di tempo. Anche in questo caso si potrebbe creare un conflitto con le immagini e quindi rendere il vostro brano meno fruibile, e quindi meno vendibile.
Privilegiate la semplicità alla complessità. Ogni strumento dovrà avere un posto riconoscibile nel vostro brano, dovrà sentirsi e non dovrà essere coperto da altro. Per ottenere questo curate bene il vostro mix e lavorate sulle frequenze dei singoli strumenti per evitare sovrapposizioni o picchi di frequenza tra gli elementi del vostro brano. L'aspetto del mixaggio é certamente uno dei più complessi, ma certamente un buon mix farà la differenza e renderà il vostro prodotto molto più professionale e più vendibile. Se non avete forti competenze in questi aspetti tecnici, cercate i giusti tutorial online. Ce ne sono tantissimi e gratuiti. Personalmente io ho trovato molto utile nella mia crescita professionale l'uso dei video formativi venduti dal sito web di The Recording Revolution. Questo tema é veramente ampio e non può essere trattato in questo eBook. In questo paragrafo ad ogni modo mi propongo di lasciarvi alcune riflessioni
relative a questo argomento.
Quando producete evitate di inserire effetti ambientali (ad esempio acqua, onde, vento eccetera) e/o un numero eccessivo di samples vocali. Potrebbero rendere meno utilizzabile il vostro brano. Tenete anche in considerazione che un elemento di troppo (o comunque percepibile come tale dal cliente per ragioni legate al proprio video) non potrà essere rimosso dal vostro brano, mentre un elemento mancante potrà sempre all'occorrenza essere aggiunto. Ad ogni modo, qualora non vogliate sentire castrata la vostra creatività e mantenere intatta la vostra versione preferita con tutti quegli elementi che ad un cliente potrebbero non servire, tenete anche in considerazione che potrete produrre una versione più semplice a cui togliere quegli elementi che potrebbero risultare poco utili o addirittura fastidiosi per l'utilizzatore finale.
Ricordatevi sempre di produrre una versione strumentale che si aggiri intorno ai 30 secondi, una che duri intorno a 60 secondi, una versione che possa essere riprodotta in loop senza ulteriori azioni di editing. Qualora possibile cercate di estrapolare una versione che possa rientrare nei canoni di un ident o un logo, riprendendo il tema principale. Questo aumenterà il valore del vostro brano e lo renderà vendibile ad un più vasto numero di clienti.
Quando terminate le vostre tracce evitate di chiudere con un semplice fadeout (il classico abbassamento del master volume tanto per intenderci), ma sforzatevi di produrre una fine compiuta, chiudendo con la nota prevalente che ha dato la tonalità al brano. Evitate chiusure brutali o che appaiano tali perché poco logiche rispetto all'arrangiamento. Ragionate da produttore e riascoltate le vostre produzioni con filtro critico, non solo con l'orecchio dell'ascoltatore medio. Lasciate il naturale release dello strumento che suona l'ultima nota del vostro brano, che sia questo un pianoforte, una chitarra, un basso o qualsiasi altro strumento che emette l'ultima nota del vostro brano.
Sempre ricordando che stiamo producendo musica per immagini, evitate di
produrre assoli eccessivamente elaborati. Questo potrebbe creare un problema per chi vuole un sottofondo musicale sul quale far parlare uno speaker.
Le ripetizioni armoniche e melodiche sono un aspetto importante della musica, ma un uso eccessivo di basi ripetitive potrebbe diminuire il valore dei vostri brani. Quindi sappiate essere intelligenti nelle vostre produzioni ed evitate di scadere nella monotonia. Cercate al contrario un fluido sviluppo della vostra idea musicale. Nel fare questo evitate l'uso di loop o pattern ritmici sempre uguali, favorendo invece - grazie all'uso di fills e variazioni - un'interessante ed accattivante progressione ritmica coerente con gli altri elementi del brano.
Se usate strumenti virtuali nella vostra DAW, nella fase di editing delle vostre esecuzioni, fate attenzione all'uso eccessivo della quantizzazione delle note e la omogeneizzazione della velocity delle stesse; questo potrebbe rendere i vostri brani poco naturali e renderli troppo meccanici e artificiali.
Compatibilmente con il vostro budget, qualora usiate suoni virtuali che simulano strumenti reali, sinceratevi che i suoni siano realistici. Nessuno é interessato a sapere che cosa viene usato, tuttavia tutti sono interessati ad avere un prodotto che sia o sembri suonato con strumenti veri. Quindi mantenetevi aggiornati ed imparate ad utilizzare bene i vari parametri midi che possono rendere il suono più realistico possibile.
Se usate invece strumenti veri, sinceratevi della buona qualità delle registrazioni, verificando che non ci siano rumori di fondo o un eccessivo riverbero dovuto alla stanza dove é avvenuta la performance registrata.
In merito agli effetti, un eccessivo uso di riverbero o di delay nel vostro mix potrebbe rendere meno vendibile il vostro brano. Verificate pertanto anche questo aspetto valutando la vostra musica in relazione ai produttori di maggior
successo che potrete reperire nella music library.
Anche l'uso eccessivo del panning può comportare problemi nel vostro mix. Usatelo con buon senso senza compromettere l'equo bilanciamento dei canali nel vostro mix.
Il volume é un altro aspetto importante da considerare. Evitate picchi eccessivi e forti sbalzi di volume nel vostro brano; questo potrebbe infatti costituire un problema per chi vuole usare la vostra musica in un progetto video. I due consigli principali che posso darvi sono i seguenti:
Usate con moderazione il compressore in modo da contenere i picchi di volume, riducendo adeguatamente gli sbalzi di volume senza compromettere la naturale "dynamic range" (l'ampiezza naturale della forma d'onda del vostro brano che rappresenta i decibel per unità di tempo considerata) della traccia.
Non usate un volume eccessivo di esportazione per evitare effetti distorsivi e successivamente normalizzate a - 0.3 db la traccia audio, in modo da avere il massimo volume possibile conservando la massima qualità audio possibile.
Fate attenzione alla complessiva dynamic range del brano e contenetela in 12 db. Questo significa che tra il picco di volume più alto e quello più basso non ci devono essere più di 12 decibel.
Controllate che il vostro file audio abbia un pò di silenzio sia all'inizio che alla fine del brano (tra 0,2 e 0,25 secondi).
NUMERO ED IMPORTANZA DEI SITI
Una delle scelte che possono direttamente influenzare le vostre potenzialità di guadagno é quella tra l'esclusività e la non esclusività del vostro catalogo. Come abbiamo già detto esistono molte music libraries che propongono musica non esclusiva, alcune che hanno solo tracce esclusive, altre che hanno un insieme spurio di tracce di entrambi i tipi.
La scelta di concedere l'esclusiva dei vostri brani ad una music library comporterà per voi una limitazione. Perché ciò abbia un senso, il corrispettivo di questa limitazione dovrebbe essere costituito da un buon numero di placement con una più alta commissione a vostro favore.
A questo punto é necessario un chiarimento: in generale, salvo possibili eccezioni che vanno comprese leggendo attentamente il contratto con il singolo publisher, l'esclusiva di cui stiamo parlando é un connotato applicabile unicamente ai brani che voi andrete a sottoporre alla music library, non a tutto quello che voi producete, avete prodotto o produrrete, né tanto meno al vostro progetto artistico. Siete voi e solo voi a scegliere cosa inserire nella music library in completa libertà. Potrete pertanto, dopo un'attenta valutazione, decidere di produrre sia tracce esclusive per una library, sia tracce non esclusive da vendere su più siti. A voi la scelta.
Quello che vi consiglio all'inizio é di optare per più music libraries con contratti "non-exclusive", al fine di conoscere più operatori senza il rischio di legarsi in modo non proficuo ad una library in via esclusiva. Una volta che avrete acquisito una maggiore consapevolezza del settore ed avrete le idee più chiare, potrete scegliere a chi dare l'esclusiva, minimizzando il rischio di scelte inopportune.
TIPOLOGIA DEI PLACEMENT
Probabilmente ricorderete le tipologie di guadagni che abbiamo elencato in uno dei paragrafi precedenti (Upfront Fees, Performance Royalties e Mechanical Royalties). Ecco, queste forme di guadagno dipendono molto dalla tipologia di placement che avrete modo di fare vendendo le vostre tracce. Normalmente i siti che vendono licenze d'uso di tracce Royalty Free sviluppano guadagni composti unicamente da Upfront Fees. Una volta venduta la licenza l'acquirente non avrà più alcun onere.
Questo peraltro è anche il caso delle Buyout Libraries, come ben ricorderete.
In altri casi (ad esempio il placement di una traccia in un film) la vendita di una licenza produrrà anche delle Performance Royalties. Ovviamente i tempi di maturazione di queste Royalties non saranno immediati ed il loro pagamento dipenderà dai tempi tecnici di elaborazione della vostra PRO di appartenenza.
Trovo sia il caso di sottolineare ancora che l'industria del music licensing è piuttosto lenta, ed i guadagni possono arrivare parecchio tempo dopo il placement fisico di un brano in una produzione audiovisiva. Questo non va mai dimenticato per non cadere nell'illusorio desiderio di raggiungere facili e veloci guadagni grazie ai nostri placement.
Detto ciò, aggiungiamo anche che alcune libraries (non royalty free) non generano Upfront Fees ma solo Performance Royalties a placement avvenuto.
Potrete pertanto ben capire come questo discorso legato alla lentezza
dell'industria appaia ancor più gravoso per un artista che si dedica al business del music licensing.
GENERE E STILE DELLE TRACCE
Se producete musica folk strumentale usando strumenti acustici oppure producete musica strumentale con un forte connotato pop-rock, capirete a cosa mi riferisco nel titolo di questo sottoparagrafo. É del tutto comprensibile che generi più popolari vendano di più di una musica maggiormente di nicchia. Quindi, ferma restando la vostra attitudine personale ed il piacere nel fare musica (che giustamente un musicista e produttore deve ricercare nella propria espressione artistica), tenete in considerazione questo aspetto nel momento in cui vi accingete ad intraprendere questa strada nel settore della musica. Ogni music library presenta una molteplicità di generi e spesso si ricercano tracce appartenenti a generi meno rappresentati nel proprio catalogo. Questo ha lo scopo di offrire ai propri clienti maggiori possibilità di scelta e quindi comporta per voi e per le stesse music libraries maggiori possibilità di placement. Ma certamente generi più popolari sono destinati a vendere di più. La concorrenza sarà però maggiore. Quindi diciamolo pure: un giusto mix di generi nel vostro portafoglio artistico costituirà un vantaggio, perché vi renderà più completi ed aumenterà la vostra visibilità in un mercato estremamente concorrenziale.
Nel corso delle prossime pagine andremo ad identificare i più comuni stili musicali con cui vengono catalogate le tracce che fanno parte di una music library. L'argomento é molto vasto e le modalità scelte dalle singole music libraries non sempre sono univoche. La musica che possiamo sentire in un film, in una serie TV, in uno spot pubblicitario, in un documentario oppure in un reality show possono e sono spesso differenti, per non dire drammaticamente differenti le une dalle altre. Si va dalla musica classica barocca sino alla musica elettronica più sperimentale.
Nella vostra personale ricerca delle music libraries con le quali collaborare, tenete in considerazione questi aspetti collegati allo stile musicale prevalente o di maggior successo per una music library. Voi conoscete i vostri punti di forza, intendendo con ciò fare riferimento allo stile musicale nel quale vi esprimete meglio. Spedite dunque le vostre submissions verso quelle società che
normalmente offrono maggiori opportunità di placement coerenti con i vostri stili musicali preferiti.
Per ragioni di sintesi cercheremo di selezionare poche macro famiglie in cui inserire una molteplicità di generi musicali similari o quanto meno assimilabili. Spesso noterete che in una music library si applica questo metodo: si deve scegliere obbligatoriamente un genere ed eventualmente vi verrà chiesto di specificare un sub-genere, scegliendo una definizione di maggior dettaglio. Qualora non abbiate piena consapevolezza dello specifico sottogenere di appartenenza (oppure banalmente questo non sia presente nel menu a scelta multipla che il sito vi presenta), vi consiglio di limitarvi a segnalare la macro famiglia di appartenenza, al fine di farvi trovare dal maggior numero di utenti possibili.
Andiamo dunque ad analizzare praticamente questi generi o stili musicali.
Corporate
La Corporate Music é un insieme di generi musicali nati per accompagnare video aziendali, promozionali e non, che hanno lo scopo di motivare e generare sensazioni di gioia, appagamento, motivazione o in genere stati d'animo di grande positività. In questa famiglia si possono trovare brani del genere easy listening, pop strumentale, rock strumentale. Nella presentazione di queste tracce è importante descrivere il possibile uso che se ne può fare, ad esempio presentazioni aziendali, spot pubblicitari, video promozionali, video motivazionali interni all'azienda e così via. Questo genere è di gran lunga il più venduto sulle cosidette “stock music libraries”.
Dramatic
Con questo termine si indica tutta una serie di brani che hanno lo scopo di fare da sfondo a scene di film, videogiochi, spettacoli teatrali e similari che necessitano di musica d'azione, musica tensiva, horror e thriller, science fiction, ma anche a volte musica per scene comiche o "leggere" e altro ancora. Le sonorità presenti in questa famiglia sono molto diverse. Spesso in questa famiglia sono presenti brani di natura ibrida, che presentano suoni di tipo classico, mescolati ed arrangiati insieme a suoni decisamente più elettronici e moderni. Anche in questo caso è importante dedicare molta attenzione alla fase di Meta Tagging. Sia la descrizione che le parole chiave dovranno essere coerenti con l'emozione prevalente nel brano. Un brano lento, molto espressivo ed intimistico suonato con pianoforte e archi appena accennati, sarà molto diverso da un brano più pieno e potente suonato in piena magnificenza da un'intera orchestra. Come già detto, ma lo ripeto perchè “repetita iuvant”, prima di caricare un brano, cercate di vedere cosa hanno fatto gli altri. Non necessariamente gli altri avranno fatto la cosa giusta, ma se i brani avranno venduto licenze o saranno stati scaricati, già questo di per sé questo costituirà un elemento da considerare. Quindi vedete soprattutto che cosa scrivono gli artisti di maggior successo. Noi vogliamo avere successo allo stesso modo e non ritrovarci nella massa.
Rock
In questa famiglia si trovano brani che fanno parte di un genere che non ha bisogno di presentazioni. Uso di chitarra elettrica e basso elettrico, batteria e tutto il necessario per dare vita ad un suono che tutti noi conosciamo. Fanno parte del rock anche i generi hard rock ed heavy metal, punk ed altri sottogeneri che fanno uso delle medesime sonorità. Queste tracce ben si prestano per immagini e video dinamici. Pensate ad esempio ad alcune trasmissioni sportive. Spesso si sente musica elettronica e moderna, altre volte (ad esempio per gli sport estremi) si sentono tracce rock molto potenti e coinvolgenti. Il segreto per capire che cosa scrivere nelle vostre descrizioni è quello di ascoltare i vostri brani ad occhi chiusi, facendosi trasportare fin dove il suono vi porta.
Per quanto non inerente alla musica rock, voglio raccontarvi un aneddoto che ben si collega invece all'esercizio di sognare ad occhi aperti mentre riascoltate le vostre produzioni.
Una traccia che composi alcuni anni fa si intitola “Antarctic Echoes”. È un brano ambient, molto etereo, ma non per questo non dinamico e coinvolgente. Nella descrizione della traccia avevo citato, fra le immagini che avrebbe potuto ben accompagnare, gli sport invernali ed anche le corse con i cani da slitta. Del resto il brano era nato per un'ispirazione derivante dalla visione di “Antarctica”, un film poco noto ai più, ma con una bellissima colonna sonora elettronica di Vangelis (compositore che io adoro). Bene, non ci crederete, ma tra le varie volte in cui vendetti quel brano, ci fu una volta in cui venne proprio utilizzato per accompagnare le immagini di una competizione internazionale di sleg-dog racing (corsa con i cani da slitta). Il piacere di vedere che ciò che avevo composto e immaginato era stato acquistato per quel medesimo uso che avevo in mente, fu per me motivo di grande soddisfazione.
Pop
Anche questa famiglia non ha bisogno di molte definizioni, sia che contenga suoni acustici sia che presenti suoni più moderni ed elettronici. Pop classico e Synth-Pop, Pop Rock e molto altro ancora. In questa famiglia possono confluire brani che sono riconducibili anche ad usi più tipicamente corporate. Del resto é facilmente intuibile la correlazione tra la musica pop (popolare) e gli usi di tipo promozionale e commerciale che si possono immaginare per questa tipologia di musica. Anche in questo caso è importante dedicare attenzione alla fase di descrizione e di definizione delle parole chiave. Questa osservazione vale in genere per qualsiasi traccia musicale; a maggior ragione per i generi più popolari, perchè troverete in questi una maggiore concorrenza. Ricordatevi (non lo dirò mai abbastanza!): non basta saper produrre tracce di buona qualità, bisogna imparare a venderle con le giuste descrizioni e parole chiave.
Electronic
In questa famiglia facciamo confluire tutta quella musica prodotta con sintetizzatori, VST, campionatori e chi più ne ha più ne metta, con o senza un connotato ritmico evidente e ripetitivo tipico della musica dance. Spesso nelle music libraries questo genere é però tenuto separato dalla musica dance ed allora, guardando più nel dettaglio i sub-generi citati, in questa famiglia si possono trovare tracce di musica ambient, musica elettronica sperimentale, tracce lounge più rilassanti, new age elettronica e così via. É pertanto centrale comprendere l'organizzazione dei generi in ciascuna delle music library con cui collaborate. Capire il metodo utilizzato vi permetterà di essere rintracciati più facilmente da parte dei clienti.
Dance
Direi che qui confluisce tutta la musica con forte connotato ritmico come ad esempio la house ed i suoi vari stili, la musica trance o techno più commerciale e comunque tutti quegli stili che nel tempo si sono evoluti nel panorama della musica da discoteca. Questa musica ben si presta ad usi in campo promozionale, usi legati al mondo dello sport, della moda e delle ultime tendenze, per un pubblico o “audience” giovanile. Essendo questa una musica sempre in evoluzione, è importante essere aggiornati sulle ultime mode musicali, sulle hit del momento ed ovviamente sugli aspetti tecnici di produzione legati a queste hit. Dovrete cercare di prendere spunto dalle hit mondiali che ascoltate in radio e cercare di produrre tracce simili. Pensate ad esempio all'uso del sidechain nelle hit di musica dance commerciale prodotte da David Guetta, oppure alle sonorità di Calvin Harris; ancora alla Dubstep esplosa con il fenomeno Skrillex, oppure alla più moderna Trap, alla Tropical House e tutti quegli stili che ancora non hanno conquistato le radio ma che ciclicamente appaiono nelle playlist dei network radiofonici e diventano così “popolari” e quindi - se mi consentite una
punta di cinismo tipica di chi bada al vil denaro sebbene si stia parlando d'arte da “emulare” nelle vostre produzioni dance.
Hip hop
Con questo termine si identifica un fenomeno musicale nato sulle strade degli Stati Uniti animate da giovani afroamericani, caratterizzati da ritmi lenti ma al contempo potenti ed incalzanti, spesso accompagnati da testi parlati sul ritmo della musica (rap). La musica hip hop in tutte le sue specie ben si addice a scenari urbani e giovanili. Come tale ben si presta ad accompagnare immagini rivolte a questo tipo di audience. Sappiate anche in questo caso tenere le orecchie sempre aperte e aggiornare le vostre produzioni.
Jazz
La famiglia musicale del Jazz è veramente ampia ed abbraccia tutta una serie di forme musicali che vanno dagli anni 30 sino ai giorni nostri. Questa categoria abbraccia molteplici stili dal dixieland sino all'acid jazz e quindi risulta essere un agglomerato molto vario, che spesso risulta parecchio disomogeneo dal punto di vista stilistico. Ne consegue che la musica presentata in questa famiglia si può anche rivolgere ad utenti molto diversi fra loro. È fondamentale capire che il lavoro di Meta Tagging in questo caso richiede forse uno sforzo creativo maggiore, dove il focus va posto sulle emozioni che la traccia può evocare nell'ascoltatore . Spesso la musica jazz è usata nei film per sottolineare emozioni di tanti tipi. Cercate di crearvi delle immagini mentali chiare e poi dedicatevi alla fase di Meta Tagging.
Come abbiamo già avuto modo di dire, la categorizzazione dei generi musicali è un esercizio difficile, che può facilmente risultare impreciso e non esaustivo. Le
music libraries non sempre forniscono termini adeguati e quindi dovrete fare i conti spesso con la difficoltà di mettere un'etichetta alla vostra musica. Non abbattetevi. Fate la scelta più corretta, anche se vi sembrerà imprecisa e inadeguata. Detto questo però, consci di questo difetto di associazione di genere, trovate delle definizioni perfette e producete tante parole chiave per farvi trovare online più facilmente. Le idee chiare le dovete avere voi in primo luogo. Giocate bene le vostre carte.
COME CONTATTARE LE MUSIC LIBRARIES
Fra i suggerimenti pratici per orientarsi al meglio nel mondo del music licensing, una categoria a parte merita l'argomento di questo capitolo: come contattare le music libraries.
Analogamente a quanto già detto in fase di premessa, anche in questo caso fa la differenza conoscere l'inglese o non conoscerlo affatto. La stragrande maggioranza dei siti che si occupano di musica per immagini a livello mondiale presentano i propri contenuti in inglese. È pertanto consigliabile scrivere o in generale rivolgersi a questi operatori usando la loro lingua.
La prima cosa da considerare prima di contattare una library é il livello di "fit" stilistico (adeguatezza) del vostro portfolio. É del tutto inutile mandare demo folk ad una library che vende quasi esclusivamente musica Hip Hop o musica elettronica. Quindi prima ancora di cominciare a scrivere ad una music library, sinceratevi dei generi specifici che quella library promuove e vende. Solo allora agite e contattateli. Perfetto, a questo punto scopriamo cosa fare ora.
Spesso sui siti internet c'è la pagina dei contatti ed in quello spazio normalmente ci sono indicazioni destinate ai compositori (spesso chiamati anche contributors). Seguitele e attenetevi scrupolosamente alle istruzioni. Dico questo perché le music libraries ricevono centinaia e centinaia di “submissions” e quindi il rischio nel non seguire le istruzioni di contatto é l'essere cestinati senza nemmeno che le vostre demo vengano ascoltate. Quindi fate davvero vostro questo suggerimento.
Qualora la pagina contatti non riporti istruzioni per i compositori che vogliono sottoporre le proprie demo, scrivete una mail. Non siate prolissi, presentatevi brevemente, senza perdervi in dettagli che in questo momento sarebbero inutili.
Scrivete chiaramente che siete un produttore e volete collaborare sottoponendo la vostra musica. Se avete già avuto qualche placement interessante, menzionatelo. Inviate al massimo tre demo inviando dei link dai quali si possano scaricare o ascoltare online. Ovviamente scegliete i vostri brani migliori, ovverosia quelli che rappresentano al meglio – nell'ottica della production music - le vostre capacità tecniche ed il vostro talento come compositore ed arrangiatore. Non intasate la posta di chi state contattando allegando degli mp3. É una cosa molto fastidiosa, quindi non fatelo.
Non aspettatevi di ricevere una risposta in pochi giorni. Potrà anche capitare che non riceviate affatto una risposta. Questo non significa che la vostra musica non sia adeguata o qualitativamente interessante. Non fatevi abbattere dai rifiuti o dal silenzio. Non permettete alle porte chiuse di minare la vostra autoconsapevolezza artistica e la vostra autostima. Ricordatevi sempre che é proprio grazie a tutti i produttori come voi che le music libraries vivono e fanno business. Quindi proseguite nel proporre la vostra musica alle music libraries che più si sposano con il vostro o i vostri stili. Se c'è una cosa che ho imparato più di altre in questi anni é che la persistenza e la tenacia pagano. Queste doti vi permetteranno di continuare a produrre e crescere. Vi permetteranno di lasciarvi alle spalle le sensazioni negative che umanamente proverete di fronte ad un rifiuto. Ci saranno, ma se investite davvero nel vostro talento, i successi non mancheranno.
E adesso vi riporto qualcosa di pratico che potrete eventualmente modificare e riutilizzare. Si tratta di un facsimile di lettera/mail che uso per contattare nuove music libraries che non hanno una chiara "Submission policy".
Dear (nome della music library),
I'm a production music composer and I would like to submit my music to your library. My music have been licensed by clients like Hyundai, Janssen Pharma, Saxo Bank, Credit Suisse, Alpro, Rituals to name a few.
Attached here (soundcloud link) you can find a playlist that I believe demonstrate my skills and versatility. In case you would need to listen to more demos, please me and I will be more than happy to provide more links to my music.
If you have any questions, please me via e-mail to:
Thanks in advance for your time and kind attention.
Best regards,
Andrea Bellina
Analizziamo questa lettera per trarne delle regole pratiche. Per prima cosa avete notato che mi sono introdotto dicendo cosa faccio, benchè non abbia iniziato con “my name is....” (che è una cosa che personalmente non apprezzo molto, ma è ammissibilissima!). Successivamente ho chiaramente detto qual è lo scopo della mia comunicazione. Subito dopo ho menzionato alcuni dei clienti per cui la mia musica è stata “licenziata”. Più avanti ho introdotto delle demo da ascoltare tramite un link sul mio profilo soundcloud (non ho qui inserito il link vero perchè risulterebbe difficile mantenere questo eBook aggiornato). Alla fine della mia mail, prima del classico cordiale saluto, ho manifestato la mia disponibilità a fornire ulteriori link per ascoltare la mia musica.
A proposito di Soundcloud, ritengo molto utile usare i suoi link perchè il sito in sé è molto conosciuto, ha una grafica accattivante e sua la navigabilità è fra le
migliori . Il sistema di riproduzione è molto bello ed anche semplice da usare. Ovviamente ci possono essere anche altri sistemi (tra cui ad esempio un link al proprio sito internet). Ribadisco però che va del tutto esclusa l'ipotesi di spedire degli mp3 in allegato alle email, perchè queste verrebbero con buona probabilità cestinate ancora prima di essere aperte, per problemi di spazio/memoria delle caselle di posta elettronica riceventi.
Potrete in alternativa usare servizi di file sharing che facilmente si trovano online; questi servizi vi permettono di caricare mp3 su server sicuri e vi rilasciano contestualmente dei link per permetterne un successivo (quello che uso maggiormente è WeTransfer).
Altre alternative possibili sono DropBox e GoogleDrive, veri e propri servizi di “file storage” che vi permettono di creare un link per qualsiasi file presente nelle vostre cartelle.
Insomma, per chiudere l'argomento, spedite le vostre demo usando dei link dai quali poter ascoltare direttamente la musica o poterla scaricare, ma non allegate mai mp3 in una mail.
Infine, per terminare questo importante capitolo, non dimenticate che in caso di assenza di risposta, potrete sempre riscrivere e chiedere un , fare cioè quello che in inglese si chiama “follow up”. Teniamo infatti in considerazione la possibilità che A&R Managers (Artist & Repertoire) e Music Supervisors, ai quali avete scritto, non abbiano avuto il tempo di rispondervi. Magari hanno apprezzato la vostra musica ma non l'hanno ritenuta utile in quel momento per i progetti che stanno seguendo. Non abbiate timore nel chiedere un .
YOUTUBE CONTENT ID SYSTEM
Ora dedichiamo un po' di tempo ad un argomento decisamente molto particolare e che per molti potrebbe essere sconosciuto: i sistemi di identificazione dei contenuti di YouTube.
Innanzitutto potete trovare una fonte di informazione ufficiale cliccando questo link.
Spesso troverete l'espressione inglese “digital fingerprinting”, che sta ad indicare l'impronta digitale che la nostra musica lascia online, fatta dalla sua forma d'onda graficamente rappresentata in modo univoco (come si può vedere dall'immagine riportata qui sopra).
I sistemi di fingerprinting effettuano una scansione digitale dei video pubblicati su YouTube e verificano se le tracce audio presentano forme d'onda uguali a quelle nei propri database. In buona sostanza vanno a fare una sovrapposizione delle forme d'onda. Qualora ci fosse una corrispondenza, il soggetto che ha pubblicato quel determinato video riceve una comunicazione via mail (un cosiddetto “Content ID Claim” o “Copyright Notice”), che lo invita a fornire gli estremi della sua licenza d'uso. Nel caso in cui la persona che ha pubblicato il video incriminato non fornisse tali estremi, la società che gestisce il sistema di YouTube Content ID provvederà ad inserire - in sovrimpressione - dei banner pubblicitari sul video, ogni volta che questo verrà riprodotto; le commissioni derivanti dalla pubblicità (legate al numero di visualizzazioni del video) andranno in parte nelle tasche del produttore/compositore della traccia musicale identificata dal sistema.
Una cosa importante da dire è che, qualora il produttore del video abbia aderito ai sistemi di monetizzazione di YouTube, non potrebbe ricevere le quote a lui dovute per la visualizzazione del video se non dopo aver risolto la pendenza con la società di “digital fingerprinting”.
Come potrete capire questi sistemi tutelano le opere da usi potenzialmente illeciti e permettono al compositore di guadagnare “royalties” tramite il posizionamento di banner pubblicitari.
In realtà il compositore dell'opera musicale usata su YouTube ha, in caso di violazione del copyright, anche la possibilità di far bloccare il video o di bloccare l'audio contenente la sua traccia musicale. Capite bene che questa azione non procura alcun beneficio economico né al compositore né, soprattutto, alle società che invece fanno di questo sistema di “audio detection” un modello di business che si sorregge proprio grazie alla pubblicità online.
Faccio un esempio che mi è effettivamente capitato. Una volta trovai un video (grazie a questo sistema di scansione online) nel quale era stata usata una mia traccia. Questa traccia era stata scaricata con il “watermark” e così inserita nel video. Era stata evidentemente scaricata senza pagare alcuna upfront fee ed usata con watermark. Scrissi sia alla music library (il watermark pronunciava proprio il nome della stessa), sia al produttore del video per fare in modo di ottenere il pagamento della licenza d'uso oppure, in alternativa, la cancellazione del video o quanto meno la rimozione della mia traccia da quel video.
Negli ultimi tempi si è evidenziata una certa contrarietà da parte di alcune music libraries nei confronti di questi sistemi e dei compositori che ne fanno uso per difendere la propria musica. I motivi di tale contrarietà sono legati alle numerose proteste ricevute da quei clienti che, avendo pubblicato video su YouTube, hanno dovuto successivamente attivarsi per “sbloccare” i propri contenuti video sul proprio canale.
Per quanto possa apparire comprensibile il senso di fastidio di questi clienti, è bene sottolineare come questi meccanismi di scansione nascano principalmente con lo scopo di tutelare il diritto d'autore e combattare le frodi, garantendo ai produttori di ricevere quanto meno delle commissioni pubblicitarie in assenza di una legittima licenza d'uso per l'uso della propria musica.
Per concludere l'argomento, qualora foste interessati a difendere i vostri brani,
cercate online società come AdRev, Audiam, Tunecore ed Adshare. Lì troverete molte informazioni utili per farvi un'idea più precisa e decidere di aderire o meno a questi sistemi di protezione del copyright.
TUNESAT
In modo del tutto similare ai sistemi di CONTENT ID usati su YouTube, TuneSat ed altre società simili propongono un servizio di digital audio scanning che verifica l'uso di contenuti digital audio su uno svariato numero di canali televisivi.
TuneSat ad esempio propone dei modelli di abbonamento con prezzi differenti, che oscilanno a seconda del numero di tracce da tenere sotto controllo e del territorio da controllare (solo Stati Uniti, solo Europa, solo Italia e così via).
Per quanto si usino sistemi simili di “detection” (individuazione), a differenza del YouTube Content ID fingerprinting, lo scopo del servizio offerto da Tunesat è quello di dare una chiara evidenza ai propri abbonati dell'uso televisivo delle loro produzioni musicali, così da poterne reclamare i diritti d'autore (royalties).
I costi di abbonamento a Tunesat sono piuttosto alti (ad esempio solo per controllare il mercato italiano e le sei reti televisive principali che fanno capo a RAI e MEDIASET, il costo è di 9$ al mese per un massimo di 50 tracce).
L'utilità di un simile sistema sta nella constatazione che, secondo le stime fornite da TuneSat, oltre l'80% delle tracce audio utilizzate in programmi televisivi non viene riportata sui Cue Sheets utili al pagamento delle Performance Royalties e quindi gli autori di tali opere non percepiscono tutte le royalties a loro dovute.
Qualora quindi vi capitasse di vendere licenze dei vostri brani per l'uso in programmi televisivi, il consiglio è quello di valutare un abbonamento con
TuneSat o società simili per verificarne l'uso in televisione e incassare tutte le Performance Royalties a voi dovute.
STRATEGIA ED AZIONE
Spero che a questo punto del libro l'apparente complessità di questo business non vi abbia eccessivamente spaventato. In realtà il livello di complessità non è così elevato. Qualcuno ha anche detto - forse in maniera semplicistica ma condivisibile - che per avere successo in questo business basta semplicemente fare buona musica e metterla nelle giuste mani. Pensandoci attentamente, questa affermazione è decisamente corretta. Se la vostra musica è ben fatta, seguendo i canoni che abbiamo già avuto modo di descrivere, avrete già fatto metà di quanto necessario per il vostro successo. Il o successivo sarà quello di mettere il vostro prodotto nelle giuste mani, ovverosia nelle mani di chi saprà fargli produrre dei frutti, ovverosia dei placement. E lo farà non per farvi un favore, ma per fare un favore a sé stesso, visto che spesso si tratterrà il 50% delle upfront fees pagate dal cliente nel momento in cui comprerà una licenza d'uso, più il 50% delle Performance Royalties nel caso in cui la musica venduta venga usata in trasmissioni radiotelevisive (qualora agisca anche da publisher, come abbiamo avuto già modo di dire).
Ecco perchè non dovrete mai provare timidezza, o persino timore, nel prendere contatto con le music libraries e con chi le gestisce. Voi, noi, SIAMO la MATERIA PRIMA! LA NOSTRA MUSICA è LA MERCE CHE LI FARA' GUADAGNARE! Questo rapporto deve essere ed è un rapporto simbiotico. La simbiosi (nel mondo animale) si basa su un presupposto molto semplice quanto geniale: l'utilità reciproca nello stare uniti. Le libraries hanno bisogno di musica, sempre nuova e di qualità. Noi musicisti e produttori abbiamo bisogno delle libraries per avere una vetrina adeguata, un bel negozio dove i clienti vengono per cercare la merce che noi produciamo. Certo, potremmo farlo da soli. Ma abbiamo il giusto network per farlo? Abbiamo tutte le conoscenze necessarie per vendere licenze d'uso della nostra musica da soli? Se la risposta è sì, allora il consiglio è di sviluppare anche un vostro canale diretto perchè guadagnerete di più e non dovrete pagare commissioni a nessun intermediario.
Il riporre la vostra musica nelle giuste mani sarà molto importante per il vostro
successo. È importante quindi capire a chi consegnare il proprio portafoglio brani e non perdere tempo con chi invece non gestisce la vostra musica in maniera efficace. Ora chiediamoci: come è possibile capire chi vi farà fare business e chi invece vi farà perdere tempo? La risposta non è semplice. Personalmente ho fatto molti accordi di distribuzione, ma non tutti hanno comportato dei placement. Ho preso atto di ciò ed ho proseguito il mio lavoro selezionando le libraries che per me sono risultate efficaci. Non si può sapere a priori se una library sarà per voi adeguata e potrà farvi guadagnare dei soldi. Sicuramente il consiglio che posso darvi è di osservare con curiosità i siti dove queste library svolgono il proprio business, notare quanta e quale musica nuova viene presentata, quali clienti ha, chi sono i compositori listati (se c'è una lista). Cercate di capire se gli artisti presenti sono artisti di successo. Se lo sono, probabilmente anche la library potrebbe rappresentare per voi un bel negozio dove esporre la vostra merce.
Nell'approcciare questo settore potremmo provare una sensazione di smarrimento o perfino di timore - per me è stato così - dato dalla consapevolezza dell'immenso lavoro di contatti da affrontare, unitamente alla gestione amministrativa connessa con il nostro portafoglio brani. Ci saranno contratti da leggere, all'inizio faticosi da comprendere; in alcuni casi dovremo firmarli fisicamente e rispedirli al mittente. Dovremo tra le altre cose, con buona probabilità, aprire un Paypal perchè i pagamenti verranno spesso effettuati tramite questo sistema. Insomma, senza volervi spaventare prima ancora di iniziare, ci saranno molte cose che dovrete fare e apprendere giorno per giorno. Bisognerà dedicare il giusto tempo anche a queste cose. Quindi, non siate frettolosi e non attendetevi un successo immediato. Armatevi al contrario di pazienza e sposate una politica dei piccoli i.
La cosa giusta da fare, per non sentirsi persi e confusi al punto da abbandonare i nostri sogni, è COSTRUIRE UNA PROPRIA STRATEGIA, una vostra personalissima ROAD MAP. Pianificare è un'attitudine importante. Pianificare significa darsi degli obiettivi, definire una strada da percorrere per raggiungerli, verificare in corso d'opera se stiamo agendo correttamente in relazione alle nostre aspettative, eventualmente porre in essere azioni correttive affinchè gli obiettivi prefissati possano essere realizzati. Questo “mindset” è fondamentale e
vi permetterà di agire in maniera efficace. E' vero, siamo artisti, ma in un certo senso dobbiamo essere anche manager, manager di noi stessi.
Una volta lessi una cosa in cui credo fermamente. Per avere successo nel mondo del “music licensing” sono importanti due cose:
Migliorare continuamente le proprie capacità in campo musicale Promuovere quotidianamente la propria musica
Per migliorarsi come musicisti e produttori teniamo sempre in adeguata considerazione i seguenti aspetti:
Pratica quotidiana
Ovviamente l'esercizio quotidiano è importante per migliorare la vostra tecnica esecutiva. Aggiungo che la pratica quotidiana vi permetterà di trovare sempre nuova ispirazione per i vostri progetti futuri.
Corsi di formazione
Per aumentare le vostre competenze e la qualità delle vostre produzioni potete eventualmente frequentare alcuni corsi di formazione. Ce ne sono moltissimi e su tantissimi argomenti collegati al mondo della produzione musicale. Per esperienza ho trovato molto utili ed interessanti alcuni corsi relativi al mixaggio ed alla masterizzazione, ed in generale a tutti quegli aspetti legati al mondo dei sound engineer. Spesso il musicista e l'apionato di musica che vuole
trasformare la propria ione per la produzione musicale in una fonte di guadagno, può sottovalutare l'importanza di alcuni aspetti tecnici correlati alle fasi di mixaggio e masterizzazione dei brani. Purtroppo però la nostra musica deve avere quella che abbiamo definito nelle pagine addietro “broadcast quality”, ovverosia deve essere di una qualità tale da non richiedere alcun edit ulteriore, quindi non deve essere mixata o masterizzata ma deve già avere la qualità di un CD audio professionale. Per raggiungere questi livelli spesso può essere utile seguire dei corsi di formazione che possano dotarvi di strumenti e metodi utili allo scopo.....a meno che non abbiate un sound engineer che si occupa di mixing e mastering a livello professionale come maestro.
Networking specifico
Ed ecco che parlando di miglioramento delle nostre competenze musicali, introduciamo l'argomento del networking specifico. Chi di voi ha facebook o qualsiasi altro social network conosce le infinite possibilità che la rete internet ha messo a disposizione degli apionati di musica. Siti come soundcloud, reverbnation, facebook e via dicendo, non sono solo ottimi sistemi di promozione a costi contenuti, ma anche sistemi per incontrare persone che hanno le nostre medesime ioni e grazie alle quali possiamo eventualmente apprendere una varietà infinita di cose utili al nostro successo come produttori musicali. Spesso si incontrano persone con cui collaborare, con cui scambiare informazioni ed esperienze, tramite le quali aumentare le nostre conoscenze anche tecniche - e quindi accrescere la qualità delle nostre produzioni audio. Il mondo della rete è talmente grande ed in continua espansione che non avrebbe senso fare un elenco delle community musicali presenti online. Qui però è importante dire che questi aspetti di social networking non vanno dimenticati, soprattutto da parte di chi vuole iniziare a vendere licenze d'uso della propria musica.
Per promuovere la nostra musica quotidianamente o comunque in generale con una certa assiduità potremo valutare differenti canali di comunicazione, dal classico facebook che mette a disposizione dei gruppi tematici dedicati alla
musica per immagini, al contatto diretto con film makers o agenzie di pubblicità, al contatto con music supervisors e così via. Ovviamente questo tipo di attività richiede parecchio tempo e può essere particolarmente frustrante soprattutto per chi non ha sufficienti informazioni e contatti. Quindi è consigliabile cominciare con il pubblicare la propria musica su una serie di music libraries. Queste infatti hanno i giusti contatti ed i giusti canali per veicolare musica ai professionisti del settore. Certamente però la vostra musica sarà in competizione con decine di migliaia di alternative. La vostra qualità musicale sarà il primo fattore discriminante di successo. Quindi prima di pensare alla promozione è necessario dedicare tempo ed attenzione alla qualità della vostra musica. Questa è decisamente un'osservazione ovvia, ma è del resto altresì ovvio che la pubblicità è l'anima del commercio, quindi essere un bravo produttore non significa automaticamente vendere. Gli altri non potranno essere a conoscenza della vostra esistenza se non darete cenni di vita, cioè se non farete nulla affinchè gli altri possano conoscervi.
Quindi, tenete gli occhi aperti, siate curiosi sia in termini musicali che in termini di networking. Quest'ultimo è un mondo sempre di più in espansione. Come in ogni settore commerciale, esistono siti specifici che si propongono di far incontrare l'offerta con la domanda. Ad esempio esistono siti che pubblicano quotidianamente annunci relativi ad opportunità di licensing (ad esempio Tracks and Fields).
Iscriversi a siti come questi (spesso l'iscrizione non è gratuita) vi darà accesso ad una serie di informazioni potenzialmente utili per generare placements della vostra musica. A questo riguardo però devo aggiungere che esistono anche siti sui quali vengono pubblicizzate opportunità di placement in film e/o campagne pubblicitarie che richiedono il pagamento di una quota per la submission di singole tracce musicali. Personalmente diffido di questi siti, perchè è molto elevata la possibilità che si tratti di annunci creati ad arte al solo scopo di racimolare denaro dagli artisti. Quello segnalato qui sopra invece richiede una quota di iscrizione annuale che valuto equa.
Detto ciò, ricordatevi sempre i due capisaldi del successo nel settore del music licensing:
Produrre buona musica Metterla nelle giuste mani
Ogni mezzo utile a questi due scopi, che sia gratuito o a pagamento (purchè sia ovviamente serio e professionale), deve divenire parte del vostro bagaglio di competenze per accrescere il vostro successo come produttore.
IL RUOLO CENTRALE DELL'AUTOMOTIVAZIONE
In questo capitolo tratteremo il ruolo centrale che riveste la nostra capacità di restare motivati ed evitare quei naturali momenti di scarsa spinta creativa e pigrizia artistica. Innanzitutto va detto che è del tutto naturale avere momenti di questo tipo.
Il “lavoro” dell'artista non è un lavoro da intendere in senso routinario. Al contrario è un lavoro che nasce da una ione, una spinta creativa intrinseca. È un connotato molto profondo e radicato nella nostra essenza.
Come tutte le ioni va alimentata e nutrita, in un certo qual modo educata ed infine mantenuta con cura.
Le ragioni che possono condurci ad un senso di demotivazione possono essere molte. Le più importanti credo siano riconducibili alle seguenti:
Scarsi risultati Attività amministrativa molto noiosa e “time consuming” Calo di ispirazione
Cerchiamo di capire come difendere la nostra motivazione da questi tre “nemici”.
Scarsi risultati
Al riguardo teniamo presente quanto abbiamo già detto nel capitolo circa le tipologie e le aspettative di guadagno e cerchiamo di fare veramente nostri i consigli in esso contenuti. In sintesi: più produciamo e maggiore sarà la qualità delle nostre produzioni, maggiori saranno le possibilità di guadagno.
Cercate sempre di produrre qualcosa di commerciale, utile allo scopo di chi compra musica per i propri progetti. VENDERE AUMENTERA' LA VOSTRA MOTIVAZIONE! Quindi...se non è eccessivamente faticoso, scendete a compromessi con voi stessi e mettete il vostro talento al servizio del cliente. Lo stile, la qualità e la tipologia dei vostri brani (comprendendo anche i vari edit) faranno la differenza.
Cercate di applicare i consigli presenti nel lungo capitolo sugli aspetti qualitativi della produzione. Ne trarranno beneficio le vostre vendite e di conseguenza anche la vostra motivazione a produrre.
Ricordatevi inoltre che i risultati non arriveranno subito. Se non basta questa convinzione personale, createvi dei contatti con artisti che lavorano in questo settore e fatevi un'idea della loro esperienza. Cercate nelle storie degli altri i giusti input che possano alimentare la vostra motivazione.
Celebrate i successi personali, annotate i vostri placements, cercate online l'uso che viene fatto della vostra musica. Anche questo rinforzerà la vostra motivazione.
Attività amministrativa molto noiosa e “time consuming”
Queste attività hanno poco a che fare con l'aspetto creativo e piacevole della produzione musicale, ma come già detto sono oltremodo necessarie per vendere. Teniamo sempre presente questo concetto quando dobbiamo svolgere questo genere di attività. È abbastanza normale che questi "tasks" siano percepiti come fastidiosi - per non dire peggio - da noi artisti. Cerchiamo pertanto di renderli meno gravosi.
Innanzitutto cerchiamo di rendere tali attività più agevoli gestendo i nostri metadata con saggezza, in un file semplice dal quale estrapolare all'occorrenza ciò che ci serve. Quando dobbiamo caricare un grande numero di tracce cerchiamo di capire se la library che deve ricevere il nostro materiale è attrezzata per caricare in automatico i nostri brani con i relativi tags.
A volte è possibile che la library si prenda carico di un “mass ” che per voi comporterà semplicemente l'invio dei vostri brani insieme al file dei metadata. Se invece, come può spesso accadere, dobbiamo caricare personalmente il nostro materiale, pianifichiamo le azioni e diamoci degli obiettivi parziali da raggiungere.
Quando ci si accinge a scalare una montagna molto alta è bene pianificare delle tappe di sosta. Percepire un obiettivo come raggiungibile rende infatti le cose più facili. Quindi spezzettiamo il nostro lavoro, diamoci delle scadenze, stabiliamo un piano e definiamo dei momenti di controllo per capire se stiamo andando nella giusta direzione.
Cerchiamo di definire degli obiettivi alti, ma separiamoli in micro obiettivi raggiungibili. Il rischio è di rimanere immobili e non agire di fronte ad una massa enorme di tasks amministrativi e noiosi. L'umana reazione sarebbe quella di dire: “ok da domani ci penso”. Darsi invece dei piccoli obiettivi quotidiani vi consentirà di arrivare, ciascuno con i suoi tempi, in cima alla montagna.
Calo di ispirazione
L'arte richiede ispirazione. Gli aspetti routinari di questo business possono minare la vena creativa ed è normale vivere momenti di scarsa ispirazione. Dobbiamo conviverci; è una cosa abbastanza ovvia da pensare e da dire. Tuttavia possiamo seguire una serie di suggerimenti che ci possono aiutare a mantenerla viva e produttiva, o quanto meno ci aiuteranno a risvegliarla.
Ecco di seguito alcuni di questi suggerimenti utili:
Non incaponirsi con un brano se non si riesce a terminarlo in modo convincente Prendersi una pausa e fare cose differenti dalla musica che danno soddisfazione e fanno stare bene Ascoltare musica differente e trarre da essa nuova ispirazione Studiare un nuovo software o VST o un nuovo strumento che vogliamo imparare a suonare Riprendere progetti lasciati inconclusi che possono ora far nascere in voi una nuova ispirazione
Ci potrebbero essere molti altri suggerimenti da dare, ma in fondo il vero e unico consiglio è quello di fare ciò che vi fa stare bene e vi appaga. L'ispirazione spesso si spegne se siamo stressati. Il primo obiettivo quindi deve essere quello di eliminare questo stato. I modi per “guarire” dallo stress li conoscete voi, dato che nessuno vi può conoscere meglio di voi stessi.
Rintanarsi in studio a suonare non sempre è la soluzione per ritrovare l'ispirazione. Ricordatelo quando vivrete anche voi questi momenti.
INTERVISTE
Nelle prossime pagine avrò il piacere di proporre alcune interviste con artisti di differenti provenienze geografiche e diversi livelli di esperienza.
Ho infatti ritenuto interessante l'idea di sottoporre un questionario che potesse permetterci di comprendere quale sia la visione di questo business da parte di music producers che, probabilmente come ciascuno di noi vorrebbe fare, ha costruito oppure sta costruendo una solida fonte di guadagno grazie al music licensing.
Bene, cominciamo a leggere che cosa hanno risposto gli intervistati alle domande che ho loro sottoposto.
Faccio presente che, per precisione e rispetto verso tutti gli artisti che hanno accettato di rispondere alle mie domande, ho ritenuto doveroso riportare in primis le risposte in lingua inglese ricevute dagli artisti stranieri, riportando successivamente la traduzione in italiano.
Buona lettura.
INTERVISTA A:
Nome/Cognome (oppure Artist Name):
Andrea Quarin (artist name: Andrea Supernova) (www.andreaquarin.com)
Anni di esperienza (nel music licensing business): 4 anni Dicci qualcosa di te in sintesi per inquadrare il tuo profilo di musicista e/o produttore. Vengo da una famiglia di musicisti ed all'età di 8 anni cominciai a prendere lezioni di piano. Dopo un po' di mesi mi ero stufato. A 10 anni ricominciai però a riprendere lezioni dopo aver approcciato la chitarra elettrica. Da lì continuai a studiare e poi all'età di 21 anni decisi di andare in Inghilterra con l'idea di fare il chitarrista turnista. Dopo un paio di anni facendo altri lavori ed imparando l'inglese, ho avuto l'opportunità di frequentare l'Università, studiando Sound Engineering and Design a Manchester. Un paio di mesi prima di finire gli studi trovai un lavoro presso uno studio di registrazione che avevano appena aperto. Lì lavorai circa 6 anni e mezzo arrivando al ruolo di Studio Manager, trascorrendo l'ultimo anno e mezzo da libero professionista. Attualmente, dopo 11 anni in Inghilterra, sono ritornato in Italia per dedicarmi nello specifico al mondo del music licensing e alla mia musica, mantenendo i miei contatti in UK tramite la rete internet. Come hai cominciato ad interessarti al Music Licensing business? Un giorno stavo navigando su internet e trovai un sito che trattava l'argomento del music licensing, di cui onestamente sapevo poco. Avevo già una ventina di spezzoni di canzoni e pensai che avrei potuto farci qualcosa pubblicandole su quel sito. Del resto ero già impiegato full time nel mondo della musica ed avevo
già anche avuto l'occasione di comporre musica per dei film e dei video. Da quel sito ricordo che ricevetti anche delle mail che contenevano delle richieste di musiche specifiche da inserire nel loro catalogo e ricordo di aver fatto una canzone proprio partendo da una delle loro email. Quali sono state le difficoltà iniziali che hai dovuto affrontare? All'inizio ci capivo poco. Quando inizi ad affrontare il mondo del music licensing e del publishing, tutto sembra molto complicato. Peraltro non c'erano molte informazioni. Devo dire però di avere avuto la fortuna di conoscere l'inglese, dato che quelle poche informazioni che si trovavano erano solo in inglese. Quando senti parlare di exclusive, non exclusive, re-titling, contratti, termini del contratto.....purtroppo non esiste un documento dove queste cose ti vengono spiegate chiaramente. Conoscere l'inglese per me è una competenza fondamentale a livello professionale, soprattutto per chi si occupa di musica per film o pubblicità e deve collaborare con professionisti che vivono negli Stati Uniti, in Inghilterra e così via. Se invece restiamo all'inizio ad un livello più amatoriale e consideriamo il mondo delle libraries, allora ci si può arrangiare con Google Translator. Più si va avanti però e più diventa importante avere una buona conoscenza dell'inglese o quanto meno masticarlo quel tanto che basta per avere delle relazioni a livello internazionale. Quali sono a tuo avviso le competenze necessarie per avere successo in questo settore? Al numero uno metterei “avere uno stile personale”. Ci sono tanti compositori che sono in grado di fare la “musichetta”, quella “horror” oppure quella per un jingle televisivo. Se si riesce ad avere una voce propria, uno stile proprio, unico e riconoscibile, allora si può avere molto successo. Ad esempio, per via indiretta, conosco la storia di un giovane compositore che grazie ad uno stile molto personale è riuscito ad entrare in una grande library in UK (Audio Network) a soli vent'anni e in poco tempo è riuscito a far diventare questo il suo lavoro full time. Detto questo direi che anche in questa industria ci vogliono quelle che in inglese si chiamano “soft skills”: ad esempio saper comunicare, saper approcciare le persone, essere puntuale e professionale.
Direi inoltre che bisogna saper lavorare da soli ed avere tanta forza di volontà. Ti svegli la mattina e sai che ti devi mettere in studio per fare un pezzo. Magari non viene da sé ed hai bisogno di insistere e lavorare più del previsto. Senza forza di volontà non sarebbe possibile avere successo. Ed infine non posso dimenticare l'esperienza tecnica, il “know how” tecnico. Come fare un mix, come mettere un microfono e così via; però direi che queste sono le cose basilari. Una certa padronanza tecnica è ovviamente necessaria. Quali sono le tue riflessioni circa gli aspetti collaterali alla produzione musicale (mi riferisco alle attività di carattere amministrativo/gestionale e di "networking" collegate alle music libraries)? Parto dal presupposto che nella mia visione l'artista vorrebbe sempre suonare e quindi tutto ciò che lo distoglie dalla musica in senso stretto, rischia di essere noioso. Il networking può essere interessante e piacevole, ma anche questo toglie tempo e spazio alla musica. Se poi pensiamo alle attività amministrative, queste decisamente sono le più noiose. E nel music licensing ce ne sono molte da fare. Ad esempio quando vieni selezionato da una library ci sono molte cose da fare, a partire dall'impostazione del ; alcune chiedono molti dettagli. Altre librerie richiedono un foglio di excel con molte informazioni relative alle tracce (titolo, bpm, descrizioni e via dicendo). Devi fare poi l' e devi aspettare. Devi essere anche bravo nell'archiviare le email ed organizzare il tuo lavoro di contatto, perchè ad esempio non sempre hai subito una risposta, magari a un mese o più e quindi devi tenere traccia di quello che fai. Insomma devi essere organizzato. Ci sono anche gli aspetti legati ai contratti; vanno letti e non credo che chiunque si possa permettere un avvocato per questo tipo di attività. Uno degli aspetti più noiosi è anche quello degli edits. A volte quando stai facendo un pezzo, già pensi a quello che dovrai fare nell'ottica della pubblicazione in una library. E gli edits fanno parte di questo processo. Quali consigli daresti ad una produttore interessato ad entrare in questo settore e guadagnare con le licenze di sincronizzazione? Come prima cosa il consiglio che posso dare è di avere fiducia in sé stessi. Spesso può succedere che il compositore stesso non abbia fiducia nel pezzo e non creda che sia sufficientemente bello per essere venduto. Anche io stesso ammetto di aver avuto gli stessi pensieri circa la ventina di spezzoni di musica
con cui ho iniziato la mia attività nel music licensing. Con l'esperienza ora dico che qualsiasi pezzo di musica, messo nelle mani giuste, può essere usato e monetizzato. Nella prima esperienza, avuta con Melody Loops, ho messo online le mie venti canzoni ed una di queste è stata venduta (licenziata) più di mille volte. Quindi, in sintesi, bisogna credere nelle proprie idee e svilupparle nella maniera più professionale possibile. Un altro consiglio che potrei dare è legato al fatto che questa è un'industria lenta. Spesso io faccio dei lavori e vengo pagato sei mesi dopo. Quindi bisogna essere tranquilli e non frettolosi. Bisogna essere consapevoli di questo e sapere che ci vogliono alcuni anni prima di consolidare questo lavoro. Un'altra cosa che vorrei sottolineare è la necessità di non essere troppo affezionati alla propria musica. Ad esempio se ci viene richiesto di cambiare il riff di una chitarra su un ritornello, il consiglio è quello di non fare la “prima donna” e rifiutare il cambiamento. Se si lavora in questa industria si deve sapere che prima o poi ci verrà richiesto di cambiare qualcosa. Se non vogliamo accettare questo aspetto, allora è meglio fare gli artisti e vendere la propria musica così come piace a noi e basta. Personalmente, quando mi capita di avere un lavoro per un programma televisivo, ho l'usanza di spedire più di un'idea, magari due o addirittura tre. Così facendo, in primo luogo dimostro di voler portare a termine quel progetto, in secondo luogo – per uno strano meccanismo psicologico - ci sono buone probabilità che una delle alternative proposte piaccia. Dare più alternative aumenta le possibilità di successo. E poi voglio svelare una cosa che mi è stata detta da un professionista che ha già avuto molti successi nel mondo del music licensing: quando si sta lavorando ad un progetto e stiamo mandando la traccia finale ai produttori del progetto, lasciamo nel brano qualcosa che manca (ad esempio un piatto o una parte finale di chitarra). Anche in questa pratica bizzarra c'è qualcosa di psicologico evidentemente, ma fa la differenza. Come fai a mantenere alta la tua motivazione? A mio avviso la prima fonte di motivazione sta proprio nel fare musica e nella ione che ciascun musicista ha normalmente verso questo lavoro. Direi che per tenersi motivati è poi necessario variare, ad esempio alternando momenti di
musica a momenti più gestionali legati al music licensing, oppure a momenti di apprendimento o approfondimento tecnico. Se ripenso al periodo in cui ero Studio Manager in Inghilterra, credo anche che per mantenere alta la motivazione sia importante non esagerare. Dopo 3 anni ati suonando e registrando in continuazione ad esempio, ricordo che avevo perso un po' il sorriso, mentre all'inizio are anche dodici ore in studio a suonare non mi pesava affatto, anzi lo trovavo entusiasmante ed eccitante. Un'altra cosa importante per tenersi motivati è vedere quello che io chiamo “The Big Picture”, ovverosia lo scenario più ampio, gli obiettivi da raggiungere più in là nel tempo. Questo ti permette di avere una programmazione che ti proietta dai sei ai dodici mesi più avanti. E' importantissimo questo aspetto per mantenersi motivati. Ad esempio io ho composto la musica per un programma di Eurosport circa 4 anni fa e per molto tempo ammetto di non aver percepito royalties. Diciamo che la grande ruota del music licensing gira in questo modo e bisogna essere preparati a ciò per non perdere motivazione. Quali credi siano i valori personali fondamentali per avere successo in questo business? Direi motivazione, cercare la propria voce ed avere le soft skills adeguate. E poi credo che bisogna essere allegri. In primo luogo perchè facciamo musica e già per questo dobbiamo essere felici. In secondo luogo perchè a volte possono capitare eventi che possono creare disagio o problemi e perdite di tempo (ad esempio una richiesta che presuppone il rifacimento di un lavoro o la correzione radicale di un lavoro già svolto). In quel caso essere allegri di fondo significa avere la giusta energia e le idee per affrontare con successo anche questi momenti. Questo discorso vale anche in riferimento ai contatti che possiamo avere con una library. Essere contenti significa anche essere cordiali e normalmente chi interagisce con noi è più propenso a ricordarsi di noi e ad assumere un atteggiamento collaborativo o di o. Quindi essere allegri aiuta ad avere più successo. Se ne hai avuti, in quale modo hai accolto e superato i rifiuti? Ho letto molte biografie di persone famose che hanno avuto successo nella loro professione. Spesso questi personaggi sostengono che prima di raggiungere il successo hanno avuto molti rifiuti. Credo che nella cultura italiana si commetta l'errore di considerare il rifiuto come un fallimento. Io credo invece che i rifiuti
siano parte dell'esperienza. Ovviamente un rifiuto deve costituire un momento di riflessione. La riflessione deve portarci a capire i motivi del rifiuto per migliorare in futuro. Personalmente ho avuto, come molti, i miei rifiuti. Ho avuto addirittura la possibilità, in un paio di occasioni, di collocare la mia musica in progetti di pubblicità televisiva piuttosto importanti in Inghilterra, ma per vari motivi i progetti non si sono realizzati. Oltre alla delusione questi eventi hanno anche fatto sfumare l'opportunità di guadagnare molti soldi per le royalties connesse a queste campagne pubblicitarie. Non posso escludere che a volte a capo di un progetto ci siano persone non del tutto adeguate. Quindi in caso di rifiuto non bisogna sentirsi delusi o peggio pensare che la propria musica sia inadeguata. Detto ciò, posso aggiungere che la richiesta di musica per i video mai come in questa era è stata così alta. Lo sviluppo dei video su internet e Youtube, così come le migliaia di canali televisivi che sono nati portano a far crescere necessariamente la domanda di musica. Quindi di fronte ad un rifiuto non si deve reagire negativamente, ma pensare alle migliaia di opportunità che la nostra musica può avere altrove. Pianifichi il tuo lavoro di produttore e se si quali criteri sono alla base delle tue strategie? Nel mio lavoro una programmazione c'è, senza con ciò dire che pianifico tutto a tavolino. Parto dal presupposto che spesso non si sta portando avanti un progetto solo, ma più progetti. Quindi va da sé che un minimo di organizzazione del proprio lavoro è decisamente opportuna. Personalmente ritengo molto utile usare una lista, dove vado a scrivere le cose da fare. Ad esempio se o molto tempo a produrre e dopo alcune ore mi sento stanco, di solito leggo la lista e ricordo di dover fare altre attività, magari di natura amministrativa, di cui posso occuparmi nei momenti in cui non produco. In sintesi per me la programmazione del mio lavoro è una lista di attività e tasks da seguire. Dando una chiave di lettura più ampia a questa domanda, ci sono poi una serie di “goals” (obiettivi) che abbracciano un periodo di tempo più lungo e che presuppongono un altro tipo di programmazione o pianificazione. In questo caso
io uso un calendario sul quale pongo degli obiettivi da raggiungere mensilmente. Per chiudere, il criterio alla base della mia strategia è un criterio “multitasking” in cui porto avanti una serie di attività in modo contestuale. Ovviamente tra queste attività c'è anche la produzione di musica nuova e fresca per il mio catalogo. Chi decide di intraprendere la strada della Production Music si trova fin dal principio a fare i conti con due modelli differenti di distribuzione: quello esclusivo con una sola music library e quello non esclusivo con più music libraries. Come hai affrontato questo "problema" e quali sono stati i tuoi criteri di scelta iniziale? Questa è una domanda molto importante. Diciamo che la scelta tra questi due modelli non è di per sé giusta o sbagliata. Dipende da tanti fattori. Purtroppo quando uno inizia la propria attività nel mondo del music licensing non capisce la differenza o forse non la coglie perfettamente. E' evidente che se si pensa di stipulare accordi esclusivi, bisogna stare molto attenti ai dettagli “nascosti” nei vari contratti, perchè possono costituire per un artista un vero e proprio blocco di tutte le ulteriori opportunità di business e di guadagno. In merito alla scelta tra modello esclusivo e modello non esclusivo devo dire di aver letto tanto ed avere parlato con molte persone che lavorano in questo settore. Personalmente credo nel modello non esclusivo e finora ho scelto di distribuire la mia musica con contratti non exclusive. Un brano musicale è come un libro se ci pensiamo bene. Di solito un libro non viene venduto solamente in un negozio, oppure in una sola catena di negozi. Di solito invece un libro viene venduto in molti negozi differenti, e questa scelta moltiplica le possibilità di vendita. Credo però che i produttori che hanno più esperienza in questo business potrebbero ritenere interessante il modello esclusivo, soprattutto se sviluppato con quelle compagnie di publishing più affidabili e note che, in caso di contratto esclusivo, garantiscono placements migliori e maggiori guadagni. Farei infine una distinzione tra music composer e band. Per una band infatti, che non produce continuamente nuovi brani, a mio avviso il modello esclusivo risulta migliore. Ovviamente è importante in questo caso scegliere il publisher giusto, che garantisce l'accesso ai giusti canali di placement di quel determinato
genere di musica che la band produce. Quale consiglio tecnico daresti ad un produttore per aumentare la "vendibilitá" di un brano? Innanzitutto é necessario fare un mix solido, curando adeguatamente le frequenze e verificando che i volumi siano a posto. Questo vale anche perché i demo non esistono più. Quando si presenta un pezzo, lo si deve spedire mixato e masterizzato, al meglio delle nostre possibilità. Poi, per rispondere alla domanda, non possiamo non parlare del genere musicale, perché certi generi vendono molto più di altri e questo è innegabile. È facile capire che sarebbe meglio fare i generi più commerciali, quelli che vendono di più. Ma non è detto che questi ci vengano naturali o ci piacciano. Bisogna quindi fare i conti con i propri gusti personali in fatto di musica. Prima di tutto uno deve fare quello che si sente. Personalmente io ho scelto due o tre generi sui quali concentrarmi e sui quali mi sento più forte. Mi sono venuti naturali debbo dire. Posso comporre di tutto in moltissimi generi, ma non credo sarebbe professionale porsi sul mercato in tutti i generi, perché sarebbe poco credibile ed è inoltre naturale avere delle preferenze, cioè avere dei generi in cui produciamo prodotti migliori e che ci divertono di più. Debbo poi dire che porsi sul mercato in tutti i generi potrebbe apparire, agli occhi del cliente, poco professionale. Non si può essere infatti eccellenti in tutti i generi musicali. Cosa pensi dei sistemi di fingerprinting? Questo discorso é piuttosto delicato. Ci sono alcune librerie che adottano il fingerprinting, altre che non vogliono submissions di musica che sia stata registrata in questi sistemi. A mio avviso la tecnologia del fingerprinting non é ancora all'altezza delle esigenze e delle caratteristiche del mercato del music licensing. Personalmente mi sono tenuto distante dai sistemi di fingerprinting perché ne percepiscono chiaramente i rischi, potenzialmente distruttivi. Immagino ad esempio una grande azienda che seleziona una traccia musicale per un'importante campagna di marketing e si vede bloccato un video per un copyright warning, quando ormai era già online per are l'attività commerciale dell'azienda. É facile capire come questa cosa possa procurare danni di immagine o peggio economici, oltre che fastidi e perdite di tempo. Per
quanto il problema sia facilmente risolvibile, è comprensibile il senso di fastidio che questo sistema può creare al cliente. Il mio consiglio è quindi: “stare alla larga dal fingerprinting”. Da ultimo, ci potresti dire qualcosa che abbiamo dimenticato di chiederti? Un consiglio che darei a chi vuole entrare in questo mondo, è quello di non avere paura nel chiedere la giusta remunerazione. Sicuramente fare esperienza è importante, ma non si può lavorare gratis in eterno. Dentro di noi possiamo avere paura, avere qualche remora, ma essere professionali significa anche essere capaci di chiedere la giusta remunerazione per il nostro valore professionale. Non è detto inoltre che chi chiede meno denaro per un servizio come questo riceva più lavoro. Questa considerazione deriva anche dalla mia esperienza come Studio Manager, grazie al quale ho potuto capire il mio valore professionale e definire un corretto compenso. Di solito se uno paga meno, riceve meno, se paga di più, è corretto che riceva di più.
INTERVIEW TO:
Name/Surname (or Artist Name):
Michael Musco, also known as Musco Sound (www.muscosound.com)
Years of experience (with music licensing companies): 4 and a half years Tell me something about you so to have a clear understanding of you as musician/producer. Well I guess I'd say I am a musician/producer of the new music industry. I've been able to have such freedom to create and focus on things musically that I think are important. I developed a commercial music business that basically finances my albums and I have complete creative control over the way the music sounds. I hate the loudness war so I mix and master my music to focus on dynamic range over heavy compression. I also think helping other musicians succeed is important. We are in the middle of an amazing time in music. We are on the verge of something big in music and I think it will be musicians controlling the music industry. To do that we have got to share how we are making our revenue streams. We can't be afraid of the future and hoard information. We have got to be proactively helping other musicians be successful and creating a system that works. How did you get interested in music licensing? When I was in college, I had an internship at a startup company that was focusing on after effects projects, motion backgrounds, special effects and that type of stuff. My job at the internship was to do audio editing, voice overs, edit video, and take stock footage. It exposed me to a world I didn't even know existed. We would purchase stock photos and use them in projects and so that
was kind of the seed the started my interest. It took a few years of trying to make a living playing in bands and teaching guitar lessons before I realized this is not working, I've got to do something else. So I started researching online of how musicians were making money and music licensing kept coming up. It got me thinking about the internship and realized I could do what they did but with music. What about your initial difficulties if any? There were a lot of difficulties at first. First I had no music. So I had to spend a lot of time creating new music. When I first started I created 3-4 tracks a week for months. At that rate I could start building up a library of music quickly. Once I started building up a library of music then I had no where to license it. I had to research all these stock music libraries, royalty free libraries, and production music libraries. I had no clue which ones were any good. At first I just google searched relevant keywords and figured the ones that appeared on the first page of a Google search result would probably be a good place to start. Soon after that I realized the libraries I wanted to have music with were difficult to be approved as a contributor. I got a lot of rejection at first and had to work with libraries that didn't have very good sales or traffic. I kept looking at the balances and seeing zero sales, so that sucked. I was constantly submitting demos to different libraries and publishers. Then just played the waiting game hoping I'd get accepted. Starting off it was just a grind and it took a lot of grit to keep pushing and working hard to make this work. Which competences a musician/producer should have to be successful in this business in your opinion? Patience and persistence. You have got to accept that this will not be easy, but you can't quit. Just focus every day on doing it better then you did the day before. Set goals that are challenging yet doable, and work everyday to hit it. For the music production itself you need good taste. You need to make music that when you hear it back you think yeah that sounds good. If it doesn't sound good then your taste will guide you to what's wrong and where you need to work on the sound.
What about the accessory activities and tasks a producer has to do in this business (istrative tasks, networking, public relations...and any other activity different from music production)? How to deal with all this stuff? It's really a game of spinning a lot of plates at the same time. The way I do it is when I start the day, I set a goal of what I want to do and get it done. Even today I have a goal of 2 commercial tracks a week. So if it's Monday I'll work on a new track and probably spend most of the day doing that. When I take breaks, I'll check email, check social networks, see how sales or doing and then get back to creating the music. The next day the track is probably done so my new goal is to check the mix, master the track, and then the music to different libraries. You just got to find a system that works for you then stick to it. Which suggestions would you give to a producer interested in earning some money through sync licenses? I would say that is something you should be doing but it's very important to realize one thing: commercial music is different from entertainment music. Commercial music is good if it is useful for a media creator. Entertainment music on the other hand is good if it sounds awesome. Entertainment music can definitely be licensed and should be available for sync licenses but not for like a $30 dollar sync that you'll see with stock music. Your entertainment music should be what your into music to do and you should value and protect it. If you want to focus on sync licenses and getting placements, then make the music useful. If you want to get really good and high paying placements, make awesome music that music supervisors just love listening to because it's great music. How do you keep your motivation high? I think setting goals and reaching them keeps me pretty motivated. It's weird because there was never really a definitive moment where it was like today I made it and things dramatically changed. It was just a combination of setting a goal, working towards it, eventually hitting it and then setting a new goal. In your opinion, which are the essential personal values to succeed in this business? I think just be yourself, be persistent, be patient, be on time, focus on improving daily and only do win/win deals.
If any, how did you deal with rejections? To this day I get rejections, it is just part of this business. I don't take them personally but it does motivate me to do it better the next time. The rejections of the past helped make me better and has actually been very positive. Do you plan your production and if yes, which are the criteria at the base of your strategy? Not at all, I just kind of make what feels right that day. At this point I've created probably 400+ commercial tracks, released a 13 track rock LP under the name Ezy Down, 2 EDM EP's as Michael Musco, and spend so much time just creating music that I just let the ideas flow. Then go from there. Since the beginning every producer has to decide between 2 different business models: exclusive and non exclusive. How did you deal with this "problem" and what about your decision factors? Well when I first started I didn't know where the best fit for my music would be, so non-exclusive seemed like the best option because I could test my music in different markets and libraries. It wasn't till this past year where I looked seriously at g an exclusive deal with a PMA (Production Music Association) library. I eventually did but didn't submit any music. Mainly because I updated Musco Sound and started licensing stock music direct from my website. Basically, I wanted the exclusive music in my library. What would you suggest to a producer in order to increase the commercial viability of a track? I'd say for whatever genre of music your making, put up a visual of a what would work well with the music. So for example) If your making music that sounds like video game music, have a video up with game play from a game in front of you. It will help give you the feel of what works well and what doesn't work well. Also find some voice overs that you can just and demo as a reference track. Let your music play along with a voice over and you'll notice things standing out that aren't working well. What do you think about fingerprinting systems? I think they are great for entertainment tracks and not so great for commercial
tracks. There are a lot of music libraries that won't take music that triggers in YouTube's content id system or wont accept you as a contributor. Basically because the hassle it causes the library if a customer is upset by the claim on their video. Now I've talked to musicians that put their commercial music into fingerprinting systems and customers generally once you explain what's going on they are pretty understanding. Especially when you tell them how the fingerprinting catches a ton of theft. If it ends up on YouTube their is a claim, if they bought a license, the claims gone and it's back to normal. If they didn't buy a license, the video is monetized to you via adrev and you get a new revenue stream. Personally, my commercial music is not fingerprinted but my entertainment music is fingerprinted. Could you tell me something I forgot to ask you? I think this is an amazing time to be in music. Right now is the time where musicians can run the music industry and make it great. The internet has the potential of reaching an audience so vast it's hard to comprehend. You can have a song played 250,000,000x and higher. Being independent or following a DIY approach does not literally mean we do it all by ourselves. It just means we control our music, and we are in charge of how we are going to put it out to the world. To me that's freedom. I wish everyone reading this all the success in the world, you can do it, and good luck! TRADUZIONE INTERVISTA A: Nome/Cognome (oppure Artist Name): Michael Musco , anche conosciuto come Musco Sound (wwwmuscosound.com ) Anni di esperienza (nel music licensing business): 4 anni e mezzo Dicci qualcosa di te in sintesi per inquadrare il tuo profilo di musicista e/o produttore.
Ritengo che potrei dire di essere un musicista e produttore di una nuova era nell'industria della musica. Sono stato in grado di procurarmi la libertà di creare e di focalizzarmi sulle cose che credo siano importanti nella musica. Ho sviluppato un business di musica commerciale che sostanzialmente finanzia i miei album ed ho il pieno controllo creativo delle mie produzioni, per cui controllo ogni aspetto tecnico. Odio la guerra della “loudness” ed invece mixo e masterizzo i miei brani facendo attenzione alla loro “dynamic range” piuttosto che su un'eccessiva compressione. Penso altresì che sia importante aiutare altri artisti ad avere successo. Viviamo in un'era fantastica ed estremamente importante per il mondo della musica. Stiamo per assistere a dei grandi cambiamenti nel business della musica ed i musicisti ne avranno il controllo. Per fare ciò dobbiamo condividere il modo in cui produciamo i nostri ricavi. Non possiamo avere paura del futuro e per questo trattenere le informazioni. Dobbiamo aiutare tutti gli artisti affinchè abbiano successo e il sistema funzioni. Come hai cominciato ad interessarti al Music Licensing business? Quando ero al college feci un tirocinio in una società che si occupava di progetti after effects, sfondi animati, effetti speciali e altre cose di questo genere. Io mi occupavo di editing audio e video, voice overs e, sempre per i nostri progetti, acquisizione di video e foto nelle stock libraries. Questa esperienza mi ha permesso di conoscere un mondo del quale non conoscevo nemmeno l'esistenza. Grazie a questa esperienza nacque il mio interesse verso questo mondo. Ci vollero un po' di anni nel tentativo di vivere suonando in alcune band e dando lezioni private di chitarra per capire che questo sistema non funzionava e che dovevo fare qualcosa di diverso. Feci alcune ricerche online per capire come i musicisti guadagnassero soldi ed il “music licensing” mi appariva costantemente. Ripensai al mio tirocinio e capii che avrei potuto fare le stesse cose che avevo visto durante quel periodo, ma questa volta con la musica. Quali sono state le difficoltà iniziali che hai dovuto affrontare? Ci furono molte difficoltà all'inizio. Per prima cosa non avevo musica. Pertanto all'inizio spesi molto tempo nel creare nuova musica. Per mesi produssi mediamente da 3 a 4 tracce a settimana. Con quel ritmo avrei potuto dare vita ad una music library piuttosto rapidamente. Una volta costruita la mia library non
avevo un sito dove vendere. Dovetti andare alla ricerca di tutte queste stock music libraries, production music libraries, libraries royalty free. Non avevo idea di quali fossero quelle buone. All'inizio mi limitai a pensare che quelle che apparivano per prime su google erano le migliori da cui partire. Presto mi accorsi che era difficile essere accettato come autore da quelle music libraries con le quali avrei voluto collaborare. Ricevetti molti rifiuti all'inizio e dovetti scegliere di lavorare con libraries che non avevano molte vendite e traffico. Continuavo a controllare l'andamento delle mie tracce senza vedere vendite. Facevo costantemente demo submissions a varie libraries e publishers e poi aspettavo, sperando di essere accettato. All'inizio fu molto noiso e ci volle una notevole determinazione per continuare e fare di questa esperienza un qualcosa che avesse un senso e funzionasse. Quali sono a tuo avviso le competenze necessarie per avere successo in questo settore? Pazienza e persistenza. Devi accettare che questo non sarà semplice, ma non puoi desistere. Semplicemente focalizza la tua attenzione, ogni giorno, sul fare meglio del giorno prima. Stabilisci degli obiettivi che siano sfidanti, ma anche fattibili...e lavora ogni giorno per raggiungerli. Per la produzione musicale in sé devi avere un buon gusto. Hai bisogno di produrre musica che quando la riascolti pensi: “ehi, suona piuttosto bene”. Se ciò non accade il tuo talento ti farà capire cosa modificare affinchè il suono migliori. Quali sono le tue riflessioni circa gli aspetti collaterali alla produzione musicale (mi riferisco alle attività di carattere amministrativo/gestionale e di "networking e public relations " collegate alle music libraries)? Effettivamente è un gioco multi tasking, in cui devi saper fare molte cose nello stesso momento. Il mio personale metodo è quello di stabilire ogni mattina ciò che mi prefiggo come obiettivo ed in quella stessa giornata lo devo raggiungere. Anche oggi ho come obiettivo quello di produrre 2 tracce commerciali a settimana. Pertanto se oggi fosse lunedì, starei lavorando su una nuova traccia e probabilmente trascorrerei quasi tutta la giornata facendo quello. Nelle pause controllo le e-mail, i social network, controllo come vanno le vendite e poi torno
a produrre musica. Il giorno successivo la traccia è probabilmente ultimata ed il mio obiettivo è quello di curare il mix e poi il master ed infine la pubblico su varie libraries. Devi in sostanza trovare un sistema che funzioni per te e poi attenerti a quello e rispettarlo. Quali consigli daresti ad una produttore interessato ad entrare in questo settore e guadagnare con le licenze di sincronizzazione? Direi che è una cosa che bisognerebbe considerare di fare ma tenendo ben presente che la “commercial music” è differente dalla “entertainment music”. La “commercial music” è fatta bene se è utile al cliente finale (il “media creator”). La “entertainment music” è buona di per sé, in quanto ben fatta. Quella che io chiamo “entertainment music” può costituire oggetto e dovrebbe costituire oggetto di sync licenses ma non di certo ai prezzi delle stock music libraries (ad esempio 30 $). La “entertainment music” è quello che ciascuno di noi vorrebbe fare e dobbiamo attribuirle il giusto valore e proteggerla. Se tu vuoi focalizzarti sulle sync licenses ed ottenere risultati, allora devi produrre musica utile. Se invece vuoi ottenere placements importanti e molto remunerativi, produci la tua musica migliore e sottoponila a music supervisors perchè è musica molto bella. Come fai a mantenere alta la tua motivazione? Penso che stabilire obiettivi e raggiungerli mi mantenga motivato. E' bizzarro come non ci sia effettivamente un momento in cui tutto cambia drasticamente. È invece un processo che dipende dal darsi obiettivi, lavorare per raggiungerli, eventualmente raggiungerli e stabilirne di nuovi per il futuro. Quali credi siano i valori personali fondamentali per avere successo in questo business? Credo in primo luogo “essere sé stessi”, essere costanti e persistenti, pazienti, essere puntuali, focalizzarsi sul miglioramento continuo e concludere affari che siano sempre win/win. Se ne hai avuti, in quale modo hai accolto e superato i rifiuti? Ad oggi ricevo rifiuti, fa semplicemente parte del business. Non li accolgo come un qualcosa di personale, anzi mi danno più motivazione per migliorarmi. I rifiuti che ho ricevuto in ato mi hanno decisamente aiutato a fare meglio.
Pianifichi il tuo lavoro di produttore e se si quali criteri sono alla base delle tue strategie? Non proprio, dal punto di vista creativo produco ciò che mi viene dalla mia ispirazione del giorno. Ho creato finora più di 400 tracce commerciali, realizzato un album di 13 tracce rock con il nome di Ezy Down, 2 Ep's EDM con il nome di Michael Musco, e trascorro molto tempo facendo musica e lasciando che l'ispirazione mi porti dove vuole. E poi riparto da lì. Chi decide di intraprendere la strada della Production Music si trova fin dal principio a fare i conti con due modelli differenti di distribuzione: quello esclusivo con una sola music library e quello non esclusivo con più music libraries. Come hai affrontato questo "problema" e quali sono stati i tuoi criteri di scelta iniziale? Bhe, quando iniziai non conoscevo quale fosse la cosa migliore per la mia musica, per cui iniziai da accordi non exclusive perchè sembravano i migliori per testare la mia musica in differenti mercati e con differenti libraries. Dallo scorso anno ho cominciato a guardare seriamente un accordo esclusivo con una PMA library, ma di fatto non l'ho portato a termine perchè ho cominciato a vendere musica esclusiva direttamente dal mio sito, www.muscosound.com, ed è lì, nella mia library, che vorrei vendere la mia musica esclusiva. Quale consiglio tecnico daresti ad un produttore per aumentare la "vendibilitá" di un brano? A prescindere dal genere che si produce, il consiglio che darei è quello di proiettare dei video che potrebbero andare bene con quel genere di musica. Ad esempio se stai producendo una traccia che sembra adatta per un video game, guarda un video game. Questo può aiutarti a capire cosa funziona e cosa non funziona e va cambiato nella tua musica. Oppure scarica dei voice overs e verifica che la voce narrante può andare bene con la tua musica in sottofondo e potrai notare che ci sono degli elementi che travalicano la voce e quindi non funzionano. Cosa pensi dei sistemi di fingerprinting? Penso che siano molto utili per quella che ho chiamato “entertainment music” ma non per la “commercial music”. Ci sono molte libraries che non accettano musica registrata presso lo Youtube Content ID system oppure non ti accettano
addirittura come contributor. Il motivo alla base di questa posizione è che i sistemi di fingerprinting producono nei confronti di chi ha usato la musica, l'invio di un “copyright warning”, che molte libraries e molti video producers reputano fastidioso. Ho avuto occasione di parlare con vari musicisti che usano questi sistemi e generalmente i clienti quando ricevono informazioni e spiegazioni su questo argomento si dimostrano comprensivi, soprattutto quando capiscono che questi sistemi identificano video che hanno fatto uso illegale della musica. Fondamentalmente se loro hanno acquistato una licenza, tutto si risolve nel migliore dei modi. Se non hanno comprato una licenza, il video produce commissioni tramite AdRev (o altri sistemi simili) e l'artista si ritrova una ulteriore fonte di guadagno. Personalmente la mia “commercial music” non è registrata con questi sistemi, mentre la mia “entertainment music” lo è. Da ultimo, ci potresti dire qualcosa che abbiamo dimenticato di chiederti? Penso che questo sia un periodo fantastico per il mondo della musica. Questo è il momento in cui i musicisti possono governare il business e farlo prosperare. Internet può raggiungere un audience di enorme vastità, quasi inimmaginabile. Puoi avere una traccia riprodotta oltre 250.000.000 di volte o più. Essere indipendente e seguire un approccio DIY (do it yourself, “fallo tu stesso”, ovverosia in totale autonomia e indipendenza) non significa letteralmente fare tutto da soli. Significa invece controllare la propria musica, ed avere la responsabilità di ciò che seminiamo nel mondo. Per me questa è la libertà. Auguro a ciascuno dei lettori il miglior successo, potete averlo, buona fortuna!
INTERVISTA A:
Nome/Cognome (oppure Artist Name):
Carlo Colombo, nome studio: Officine Golob (www.carlocolombo.net)
Anni di esperienza (nel music licensing business): Da luglio 2014 Dimmi qualcosa di te in sintesi per inquadrare il tuo profilo di musicista e/o produttore. Sono principalmente un pianista jazz swing ed autore, lavoro come pianista/cantante specializzato nelle canzoni swing italiane. Ho un mio studio dove negli anni ho approfondito le tecniche di registrazione e produzione, di musica acustica ed elettronica. Come hai cominciato ad interessarti al Music Licensing business? Grazie ad un amico grafico che acquistando immagini su istock ha visto la possibilità di vendere brani musicali e me lo ha detto, l'idea mi è piaciuta e così ho cominciato. Quali sono state le difficoltà iniziali che hai dovuto affrontare? Studiare bene i contratti di licenza, quasi sempre in inglese, all'inizio è stato un po' difficile, ora mi sono abituato e non è un problema. Registrare diverse tracce e caricarle nella/e librerie, all'inizio è un po' frustrante, vedere colleghi con centinaia, a volte migliaia di brani e tu nella tua pagina 3 o 4, sembra un cammino impossibile.
Quali sono a tuo avviso le competenze necessarie per avere successo in questo settore? La competenza nel recording/mixing/mastering è fondamentale, poi vengono composizione e orchestrazione; a mio avviso tra un brano mediocre registrato bene e un capolavoro registrato male, vince il primo. Un'altra competenza importante è quella gestionale, questo secondo me è un lavoro un po' da musicista e un po' da ragioniere. Quali sono le tue riflessioni circa gli aspetti collaterali alla produzione musicale (mi riferisco alle attività di carattere amministrativo/gestionale e di "networking e public relations " collegate alle music libraries)? L'aspetto collaterale è importante a mio avviso quanto quello musicale, buona parte del tempo viene dedicato alla scelta delle librerie, brani, descrizione e tags. Un'altro aspetto collaterale importante è lo studio della manualistica del settore e lettura di portali dedicati come "Music Library Report". Bisogna tener conto che questo è un tipo di lavoro solitario e si comunica solitamente via mail o via skype con i propri clienti/music supervisor/librerie, per cui lavoriamo con persone che non vedremo mai. L'ideale sarebbe vivere a Los Angeles, New York o al limite Londra per coltivare personalmente le pubbliche relazioni, in alternativa bisogna crearsi una forte identità digitale sfruttando sito web e i social network. Quali consigli daresti ad una produttore interessato ad entrare in questo settore e guadagnare con le licenze di sincronizzazione? Considerarla un'occupazione continuativa e meno artistica, analizzare i best sellers nelle librerie, pianificare il lavoro e porsi degli obiettivi numerici temporali, esempio caricare nella/e librerie 1-2 brani inediti ogni settimana. Leggere manualistica sul genere, cercando in internet si possono acquistare libri molto utili. Io ho trovato molto utile la lettura dei seguenti libri: "The business of music
licensing" di Emmett Cooke e "The home studio bible" di Gary Gray. Considerare i diversi ambiti dove la propria musica può essere data in licenza: cinema, televisione, video aziendali, documentari web, installazioni, suonerie, videogames ecc. Non considerare le librerie come unica risorsa di vendita, ma proporsi tranquillamente e direttamente alle varie industrie del settore, come probabilmente un produttore già fa con le case discografiche. Tenere conto che l'industria discografica tradizionale sta morendo mentre altre sono in ascesa, nel 2014 ad esempio il fatturato dell'industria dei videogames è stato maggiore di quella cinematografica e discografica messe assieme. Come fai a mantenere alta la tua motivazione? La voglia di fare musica rimane il principale motore, come ogni lavoro di tipo artistico si è soggetti a momenti up e momenti down. Io cerco di non enfatizzare le emozioni sia in alto che in basso, un buon metodo è sempre quello di lavorare su più fronti, e normalizzare il tutto come se vendessimo un altro tipo di prodotto. Quali credi siano i valori personali fondamentali per avere successo in questo business? La costanza e la propensione al confronto sono i valori secondo me più importanti per entrare in questo mondo, oltre ovviamente all'amore per la musica. Se ne hai avuti, in quale modo hai accolto e superato i rifiuti? I rifiuti fanno parte del gioco e aiutano a giudicare la propria musica in modo obiettivo, personalmente, carico un brano in più librerie con licenza non esclusiva e se uno o due non accettano il brano non diventa un grosso problema se in altre viene accettato. Poi, bisogna considerare che esistono diverse tipologie di librerie, alcune selettive e altre decisamente meno.
Su Pond5 solitamente rifiutano poco o nulla, su Crucialmusic accettano mediamente solo il 5% dei brani. Pianifichi il tuo lavoro di produttore e se si quali criteri sono alla base delle tue strategie? Cerco di darmi scadenze settimanali o mensili di nelle librerie, non sempre è facile, anche perché cerco lavori di licenza anche al di fuori del sistema librerie, contattando videomaker, game producer, ecc. Certi periodi lavoro a determinati progetti e non c'è il tempo per creare e gestire brani nuovi, allo stesso momento però, gli scarti di un lavoro possono essere finiti e caricati nelle librerie. Un'ottima strategia è quella di specializzarsi in un determinato genere, anche se io personalmente preferisco spaziare su più generi. Chi decide di intraprendere la strada della Production Music si trova fin dal principio a fare i conti con due modelli differenti di distribuzione: quello esclusivo con una sola music library e quello non esclusivo con più music libraries. Come hai affrontato questo "problema" e quali sono stati i tuoi criteri di scelta iniziale? Attualmente io lavoro solo su librerie non esclusive, è meno remunerativo e rischioso, ma mi ha aiutato a capire le tipologie di licenza e le caratteristiche delle diverse librerie. Se per un motivo una libreria non esclusiva non vende o chiude, ci sono le altre ed il problema è minore, se io do tutta la mia musica in modo esclusivo ad una, e questa chiude, magari vanifico anni di lavoro. Detta questa premessa, credo che il mercato si stia muovendo verso le librerie esclusive; la mia strategia futura sarà quella di mantenere un portafoglio tracce non esclusive e cominciare a lavorare con differenti librerie esclusive selezionate per generi musicali, caricando pochi brani per ciascuna. Quale consiglio tecnico daresti ad un produttore per aumentare la "vendibilitá" di un brano? Non ne ho idea, accetto consigli.
Cosa pensi dei sistemi di fingerprinting? Personalmente non uso ancora questi sistemi per il controllo delle tracce (AdRev, YouTube content id) perché lavoro con librerie non esclusive (alcune di queste non vogliono il fingerprinting) e questo credo possa creare dei problemi. Quando lavorerò con tracce esclusive ò questo sistema sia web che video (Tunesat). Da ultimo, ci potresti dire qualcosa che abbiamo dimenticato di chiederti? Quanto guadagni ? Poco ma sono fiducioso
INTERVIEW TO:
Name/Surname (or Artist Name):
Eric Waters, (www.WatersMusicDesign.com)
Years of experience (with music licensing companies): 10 years Tell me something about you so to have a clear understanding of you as musician/producer. My Degree is in Classical Guitar. In college, I did a project on ALONSO MUDARRA (Renaissance Spanish musician). It was published by Mel Bay Publications (Guitar Music From Tres Libros De Musica). Mel Bay asked me to record the pieces. That is how my recording studio began. I went on to spend 16 years teaching Classical & Jazz Guitar at the George Washington University (Wash. DC). I also played commercially for several agencies. Arranging was a constant requirement for gigs. Eventually, enough arrangements piled-up to publish another book (Classical Pieces For Flute & Guitar – Mel Bay). During this time I also composed my own music. I decided to record a CD of my own music (By The Waters Edge). I tracked at home then went to a commercial studio for mixing & mastering. I learned a lot from the studio engineers. They were experienced & generous with their knowledge. After the CD was completed, I continued composing, tracking, & mixing (thousands of hours). I read everything I could find on studio technique. I learned a lot & also invested in my studio. I began to feel more confident in my production technique.
One day, an old friend ed me. I went to visit him in Las Vegas where he was producing jingles for Clear Channel Radio. I knew about MIDI but did not realize how much the state of the art had progressed. I realized that technology was rapidly changing & decided it was important to become skilled in this technology (thousands of more hours). I also heard the term Production Library for the first time. I soon got into my first library but it was not my main focus. I produced a few tracks but not a lot. Eventually, I left the University. I continued my private teaching & performing & I began to pursue the Library work more seriously. That was another area of learning. I got into several more libraries. Some were productive. Some were not. I read everything I could find about composing for Libraries. I composed in many different music genres. It was mostly trial and error. If something sold, I'd make another. I talked to the libraries. Read their communiques & blogs. Looked at their social media. MusicLibraryReport.com was helpful. It improved greatly when they began to charge for hip. At MLR, I can talk to other composers to get an idea of what libraries are good (or not). What type of tracks are selling. This helps but it's still trial and error. That's the nature of the business. It is like fishing. You throw out many lines & hope something bites. MY EXPERIENCE: Learn constantly. Improve the quality of mixes & production (improve your sound). Realize musical fashions will change. Talk to the libraries. Establish relationships with people. Show them you are reliable & trustworthy. Produce large volumes of high-quality music. You can make an educated guess but you can't predict what will sell. I joke about trying to write one of everything. Libraries are a trial & error thing as well. You don't know until you've tried them. They are all different. They have different market niches they target. A track may sell great in one library but never sell in another. It depends on the clients they pursue. In of business, a big sale is great but it can be equaled by a lot of little sales. It is important to think of a track in of how much it can produce over its lifetime. Trendy styles may sell well now but may go out of fashion quickly. Your Dubstep track my have a short life in of sales. How did you get interested in music licensing?
One day, an old friend ed me. I went to visit him in Las Vegas where he was producing jingles for Clear Channel Radio. I knew about MIDI but did not realize how much the state of the art had progressed. I realized that technology was rapidly changing & decided it was important to become skilled in this technology. I also heard the term Production Library for the first time. I soon got into my first library but it was not my main focus. I produced a few tracks but not a lot. What about your initial difficulties if any? The challenges many... 1. Learning what to write. 2. Learning how to track, mix, & master. 3. Learning what libraries are worth the effort. 4. Keeping track of what is popular. 5. And a lot more. Which competences a musician/producer should have to be successful in this business in your opinion? Quite a lot really. Excellent equipment & skills in the studio. Excellent ability & knowledge as a composer. Production music can span a wide range of musical styles. Excellent ability to assess the market & produce what people are buying (not easy to do). Excellent business skills to make s and nurture business relationships. What about the accessory activities and tasks a producer has to do in this business (istrative tasks, networking, public relations...and any other activity different from music production)? How to deal with all this stuff? ISTRATIVE TASKS: (There are a surprising amount of istrative tasks.) 1. Registration with Performing Rights Organizations.
2. Registration of Copyrights. 3. Assignment of ISRC's (International Standard Recording Code). 4. Track Recall Records of mixes. 5. Metadata templates. 6. Beats Per Minute records. 7. Research into Libraries (What are their target markets. How do they operate? Etc.) 8. And much more. NETWORKING: No easy answer to this question. Making s is difficult. Every opportunity to meet people is good. The best analogy I have heard is to treat it like “dating”. Get to know people gradually. Establish trust over a period of time. Make them realize that you are talented & dependable not by telling them but by showing them. PUBLIC RELATIONS: I don't think this really applies to this business. The general public doesn't know this exists. ACTIVITY DIFFERENT FROM MUSIC PRODUCTION: I'm sure there is something but I can't think of it at the moment. Which suggestions would you give to a producer interested in earning some money through sync licenses? Good question. Sync licenses are declining in a lot of libraries. Many clients wants the composer to rely on back-end PRO payments so they won't have to pay the up-front sync license out of their own pockets. How do you keep your motivation high?
It's never been an issue. I'm a person who is driven to create. In your opinion, which are the essential personal values to succeed in this business? Intelligence. Imagination. Drive. Organization. Talent. Ethics. Perseverance (in no particular order). If any, how did you deal with rejections? Think of it like the client is going to the market to buy “bananas”. If you have bananas that day, they will buy your bananas. If you don't have bananas, they will not buy. It is nothing more than that. Do you plan your production and if yes, which are the criteria at the base of your strategy? Sometimes yes, sometimes no. Edit times (30/60/90sec.) force planning. Edit locations force planning. Tempo changes, modulations, etc. reduce the possibilities for easy editing. Since the beginning every producer has to decide between 2 different business models: exclusive and non exclusive. How did you deal with this "problem" and what about your decision factors? I'm mostly non-exclusive but the business landscape is changing rapidly. Exclusive may become more necessary as time es. There are Libraries that like exclusive so the client can't find your tract in a cheaper Library. I'm cautious about putting a track into an exclusive agreement only to find out it will not be sold in that library. You have to be in a Library for a few years just to determine if it's a productive Library. There are plenty of dud Libraries where your exclusive track can gather dust for eternity. The plus side is that an exclusive track has ONLY ONE price. Seeing a track with widely varying prices at different libraries is not desirable. At the moment, I prefer “Set Your Own Price” Libraries so I can get a more consistent pricing. What would you suggest to a producer in order to increase the commercial viability of a track? Research: Watch television, movies, internet & listen. What you hear is what's
selling. What do you think about fingerprinting systems? I can't understand why it has not been done. There are people who say the Performing Rights Orgs. would rather NOT have an accurate tally of performances because they would have to pay-out more money. I can see the logic behind this comment. When money is involved, bad things can happen (even in non-profit organizations). Could you tell me something I forgot to ask you? I am a musician. I pursue my work with a “diversified approach” (as investors recommend). Multiple sources of income are more safe. Even small sources of income. They add-up over time. Music Production is not my only income source. I perform for several local Washington, DC agencies. I teach a few hours each week. I publish sheet music (Mel Bay Publications). TRADUZIONE INTERVISTA A: Nome e Cognome (oppure Artist Name): Eric Waters (www.WatersMusicDesign.com) Anni di esperienza nel settore del music licensing: 10 anni Dimmi qualcosa di te in sintesi per inquadrare il tuo profilo di musicista e/o produttore. Sono diplomato in Chitarra Classica. Al college mi occupai di un progetto relativo ad ALONSO MUDARRA (musicista spagnolo dell'epoca rinascimentale). Venne pubblicato da Mel Bay Publications (“Guitar Music From Tres Libros De Musica”). Mel Bay mi chiese di registrare i brani. Nacque in
quell'occasione il mio studio di registrazione. Per 16 anni insegnai Chitarra Classica e Jazz presso la George Washington University (Wash. DC). Suonai anche a livello professionale per alcune agenzie. L'arrangiamento era inoltre una costante necessità in preparazione dei concerti. Alla fine ci fu un sufficiente numero di arrangiamenti per pubblicare un altro libro (“Classical Pieces For Flute & Guitar – Mel Bay”). In questo periodo composi anche la mia musica originale. Decisi di registrare un CD delle mie composizioni (“By The Waters Edge”). Registrai presso il mio studio e poi mi recai presso uno studio esterno per il mixing ed il mastering. Ed imparai molto grazie agli ingegnieri del suono. Erano molto esperti e furono molto generosi condividendo la loro conoscenza. Dopo che il CD fu completato, continuai a comporre, registrare, mixare (migliaia di ore). Lessi tutto quello che potevo trovare sugli aspetti tecnici di uno studio di registrazione. Imparai molto e feci degli investimenti per il mio studio. Cominciai a sentirmi molto più a mio agio e fiducioso nella mia tecnica di produzione. Un giorno un mio vecchio amico mi contattò. Andai a visitarlo a Las Vegas dove stava producendo dei jingles per Clear Channel Radio. Conoscevo la tecnologia MIDI ma non avevo idea di quale fosse il suo stato di evoluzione. Mi resi conto che la tecnologia stava rapidamente cambiando e decisi che era importante acquisire competenze in questo ambito (altre migliaia di ore). Sentii anche per la prima volta l'espressione “Production Library”. Presto entrai nella mia prima library ma non era il mio focus principale. Produssi alcune tracce ma non molte. Alla fine, lasciai l'Università. Continuai ad impartire lezioni private e fare le mie esibizioni, ma incominciai a dedicarmi seriamente alle music libraries. Quella era l'ennesima area di apprendimento. Alcune erano produttive. Altre no. Lessi tutto quello che potevo trovare sulla composizione per le music libraries. Composi tracce in molti stili differenti. Era principalmente un lavoro che procedeva a tentativi. Se qualcosa vendeva, producevo altro di simile. Comunicavo con le libraries. Leggevo le loro comunicazioni e blog. Guardavo quanto pubblicavano sui social media. MusicLibraryReport.com fu molto utile. Migliorò molto quando cominciò a far pagare gli abbonamenti. Su MLR, posso parlare con altri compositori per capire quali libraries sono buone o no. Che tipo di tracce stanno vendendo. Questo aiuta
ma il processo rimane basato su tentativi. Questa è la natura del business. È come pescare. Getti molte esche e speri che qualcuno abbocchi. LA MIA ESPERIENZA: Imparare costantemente. Migliorare la qualità dei miei mix e delle mie produzioni (migliorare il suono). Capire che le mode nella musica cambiano frequentemente. Comunicare con le libraries. Stabilire contatti e relazioni con le persone. Mostrare loro che sei un soggetto affidabile. Produrre molta musica di buona qualità. Puoi fare delle previsioni o delle stime ma non puoi sapere con certezza in anticipo cosa venderà. Io provo un po' di tutto. Le stesse libraries costituiscono un'esperienza fatta di tentativi. Non puoi fare previsioni fino a che non le provi. Sono tutte differenti e si rivolgono a mercati diversi. Una traccia può vendere molto bene su una library e non farti guadagnare nulla su un'altra. Tutto dipende dal tipo di cliente che la library cerca di soddisfare. In termini di business, un placement che comporta un alto guadagno può equivalere a tanti fatti di piccoli importi. È importante pensare ad una traccia musicale per quanto potrà produrre nel suo ciclo di vita. Stili musicali di tendenza possono vendere bene nel momento attuale ma diventare fuori moda rapidamente. Ad esempio una traccia dubstep può divenire obsoleta rapidamente. Come hai cominciato ad interessarti al Music Licensing business? Un giorno un mio vecchio amico mi contattò. Andai a visitarlo a Las Vegas dove stava producendo dei jingles per Clear Channel Radio. Conoscevo la tecnologia MIDI ma non avevo idea di quale fosse il suo stato di evoluzione. Mi resi conto che la tecnologia stava rapidamente cambiando e decisi che era importante acquisire competenze in questo ambito. Sentii anche per la prima volta l'espressione “Production Library”. Presto entrai nella mia prima library ma non era il mio focus principale. Produssi alcune tracce ma non molte. Quali sono state le difficoltà iniziali che hai dovuto affrontare? Le sfide sono state molte. Capire cosa produrre. Imparare a registrare, mixare e fare il mastering.
Capire per quali libraries valesse la pena pubblicare. Capire cosa fosse popolare e commerciale. E molto di più. Quali sono a tuo avviso le competenze necessarie per avere successo in questo settore? Molte in verità. Attrezzatura eccellente e capacità di gestire lo studio. Eccellenti abilità e competenze nella composizione musicale. La Production music può abbracciare una vastissima varietà di stili. Eccellente abilità nel valutare il mercato e produrre ciò che si vende (non facile affatto da fare). Eccellenti doti di business e capacità di trovare giusti contatti e coltivare relazioni di business proficue. Quali sono le tue riflessioni circa gli aspetti collaterali alla produzione musicale (mi riferisco alle attività di carattere amministrativo/gestionale e di "networking e public relations " collegate alle music libraries)? ATTIVITA' AMMINISTRATIVE: (c'è un numero sorprendente di attività amministrative) 1. Registrazione con le Performance Rights Organizations 2. Registrazione del Copyright 3. Assegnazione degli ISRC (International Standard Recording Code) 4. Gestione dei mixes 5. Gestione dei metadata 6. Definizione Beats per Minute 7. Ricerche nelle librerie (Quali sono i loro mercati target. Come operano? Ecc.) 8. E molto di più. NETWORKING:
Non è facile rispondere a questa domanda. Avere contatti non è semplice. Ogni opportunità di incontrare persone del settore va colta. La cosa migliore che ho sentito è che bisogna comportarsi come quando si conosce qualcuno e ci si frequenta. Bisogna conoscersi gradualmente. Stabilire col tempo un rapporto basato sulla fiducia. Far capire che sei una persona talentuosa e affidabile, ma dimostrandolo, non a parole. PUBLIC RELATIONS: Non credo sia un concetto applicabile a questo settore. Non si ha una relazione diretta con il pubblico. ATTIVITA' DIVERSE DALLA MUSIC PRODUCTION: Sono certo ce ne siano ma non riesco ad immaginarle al momento. Quali consigli daresti ad una produttore interessato ad entrare in questo settore e guadagnare con le licenze di sincronizzazione? Bella domanda. Le sync licenses stanno subendo un decremento in molte libraries. Molti clienti vogliono che i compositori contino esclusivamente sulle royalties dovute dalle loro PRO così da non dover pagare nulla per le sync licenses in anticipo. Come fai a mantenere alta la tua motivazione? Non è mai stato un problema. Sono una persona che è sempre motivata a creare. Quali credi siano i valori personali fondamentali per avere successo in questo business? Intelligenza. Immaginazione. Motivazione. Organizzazione. Talento. Etica. Perseveranza (non in un ordine predefinito). Se ne hai avuti, in quale modo hai accolto e superato i rifiuti? Pensa come se dovesse arrivare un cliente che vuole acquistare delle banane. Se quel giorno tu hai da vendere delle banane, quel cliente le comprerà da te. Se tu non hai delle banane, da te non comprerà nulla. Non c'è molto altro da dire.
Pianifichi il tuo lavoro di produttore e se si quali criteri sono alla base delle tue strategie? A volte sì, a volte no. I vari edit a 30/60/90 secondi di fatto obbligano ad una pianificazione. L'utilizzo degli edit e la loro collocazione nelle produzioni rendono analogamente necessaria una pianificazione. I cambi di velocità (tempo), le modulazioni etc. riducono invece le possibilità di fare agilmente degli edit. Chi decide di intraprendere la strada della Production Music si trova fin dal principio a fare i conti con due modelli differenti di distribuzione: quello esclusivo con una sola music library e quello non esclusivo con più music libraries. Come hai affrontato questo "problema" e quali sono stati i tuoi criteri di scelta iniziale? Lavoro prevalentemente in modo non esclusivo ma lo scenario di questo business sta cambiando rapidamente. Gli accordi di distribuzione esclusiva possono diventare sempre più necessari. Ci sono alcune libraries che vogliono tracce esclusive in modo da escludere l'evenienza che il cliente possa trovare la stessa musica in libraries più economiche. Sono piuttosto cauto nell'inserire in modo esclusivo la mia musica per evitare il rischio di non vendere. Bisogna restare per più anni in una library per determinare se è produttiva o meno. Ci sono molte libraries che non funzionano, dove le tue tracce rischiano di far polvere per l'eternità. Il maggior vantaggio di una traccia esclusiva è che avrà solo un prezzo. Scoprire che una traccia è venduta su libraries differenti con prezzi molto diversi fra loro non è una cosa desiderabile. Al momento io preferisco libraries dove l'autore/compositore stabilisce il proprio prezzo così da poter mantenere un prezzo coerente. Quale consiglio tecnico daresti ad un produttore per aumentare la "vendibilitá" di un brano? Ricerca: guardare la TV, guardare film, internet, ascoltare. Ciò che senti è ciò che vende. Cosa pensi dei sistemi di fingerprinting? Non comprendo perchè non sia stato fatto prima. Alcuni sostengono che le Performing Rights Organizations preferiscono non avere un conteggio delle
performances perchè dovrebbero pagare più royalties. Posso comprendere la logica sottesa da questo commento. Quando si tratta di soldi, possono accadere cose spiacevoli (persino nelle organizzazioni no-profit). Da ultimo, ci potresti dire qualcosa che abbiamo dimenticato di chiederti? Sono un musicista. Mi dedico al mio lavoro con un approccio diversificato (come raccomanderebbe di fare un investitore). Avere più fonti di guadagno significa essere più sicuri. Anche piccole fonti di guadagno. Col tempo si accumulano. La Music Production non è la mia unica fonte di guadagno. Suono per alcune agenzie locali di Washington DC. Insegno musica alcune ore a settimana. Pubblico spartiti con la Mel Bay Publications.
INTERVIEW TO:
Name/Surname (or Artist Name):
Max Viktorov (MaxVic)
Years of experience (with music licensing companies): 4 years Tell me something about you so to have a clear understanding of you as musician/producer. As many of us i was ionate to music from childhood, was a guitar player, then was a drummer in a school band, parallel create some music on a PlayStation, then on a computer. "Music creator" on Sony PS, "Fruity loops", then the last version of logic on PC 5.5.1. I was doing it just for fun and friends. How did you get interested in music licensing? At the age of 28 a had a normal regular job, but all this routine didn't make me happy atoll. Music in my life was getting smaller and its frustrated me. So i decided to give myself a "year of music" thats how i called those period of my life. The sense was that if I can't do anything interesting for me in music throughout that year, i was going to leave it. So I practiced in music creation, study books and magazines, read some interviews and articles about music creation and music business and make music. In one of the articles I discovered about stock music industry and decided to try myself in it. It was a wonderful year. What about your initial difficulties if any? At first i start only as an exclusive AudioJungle author, made some research of
popular files and tried to do something similar in mood, for me that was not an easy task, but overall process was excited and fun. As about difficulties - the most difficult thing was not to stop creating background music when there were no any sales at all for weeks and months.. So first year was not very productive. Overall income was 100-200USD per month. Then things started to roll up. Which competences a musician/producer should have to be successful in this business in your opinion? From my point of view, people should love to make music. This will be allmoust enough. I know a lot of famous musicians without any classic musical training. But it is better when it is of course. Good to know the basic fundamentals of mixing and mastering. And one of the important thing for me is know your DAW well and use shortcuts to speed all process. I love to create my own shortcuts and templates to work very fast. As regular I don't work more then 3 hours a day. How do you keep your motivation high? It's a good question. I think about it a lot. Sometime it is difficult to sit down and work. In this times I have a rule to make 2-3 sessions a day that lasts 30 minutes. I shut down internet and phones, put on timer and work 30 minutes. The thing is to create melody and main theme of the track in 30 minutes. Then i have a break. If after 1 hour brake i like what was done i can continue with this track again 30 minutes session, if i don't like i save what was done, open blank template and try to make something interesting again in 30 minutes. This method helps me a lot. In your opinion, which are the essential personal values to succeed in this business? Love for creating music and PATIENCE. Patience is important thing in this business If any, how did you deal with rejections? Honestly I don't pay much attention to rejections. I simply this music to another markets. Do you plan your production and if yes, which are the criteria at the base of your strategy?
I am trying to one item per week neither it single track or pack. Music pack is a great AJ instrument to give your old tracks one more chance. Since the beginning every producer has to decide between 2 different business models: exclusive and non exclusive. How did you deal with this "problem" and what about your decision factors? First I was only an exclusive Audiojungle author, then I have found another stock audio markets (Pond5, Revostock, 123rf, luckstock, Motion Elements, Productiontrax) and start to make some music for this places. I made non exclusive AJ and that music there. Also I have a Soundcloud page with music that is free for for all people. I don't pay much attention to Twitter and Facebook. What would you suggest to a producer in order to increase the commercial viability of a track? I think i am not strong in naming and tagging and promotion. To be honest i don't promote my music anywhere. What do you think about fingerprinting systems? Thanks to Matt (Alumo Audio) half of my exclusive portfolio fingerprint by Adrev system. Firstly Its a good way to to find unauthorized usages of my music, then its interesting to see were your music used and finally its a nice source of income. Could you tell me something I forgot to ask you? From my experience it's better not to pay much attention to your sales. Just calm down and make one track per week, that's it.. How people tell - stock music is a marathon not a sprint. 100% truth. Don't need to compare yourself with others, some quickly come to success and some need time. It is very important not to give up and to continue. Promise yourself at least a year to release one track a week. And be positive, yeah it works. TRADUZIONE INTERVISTA A:
Nome e Cognome (oppure Artist Name): Max Viktorov (MaxVic) Anni di esperienza nel settore del music licensing: 4 anni Dimmi qualcosa di te in sintesi per inquadrare il tuo profilo di musicista e/o produttore. Come molti di noi sono apionato di musica sin dall'infanzia. Sono stato chitarrista e successivamente batterista in una band nel periodo scolastico. Parallelamente facevo musica con Playstation e computer. Music Creator su PC, Fruity Loops, infine l'ultima versione di Logic per PC 5.5.1. Lo facevo solo per divertimento e per gli amici. Come hai cominciato ad interessarti al Music Licensing business? A 28 anni avevo un lavoro regolare, ma tutta la routine non mi rendeva affatto felice. La musica nella mia vita stava avendo pochissimo spazio e questo era per me frustrante. Perciò decisi di dare alla mia vita “un anno di musica” - questa è l'espressione che uso per definire quel periodo della mia vita. Il significato da attribuire a questo periodo era questo: se non fossi riuscito a fare qualcosa di interessante in quell'anno, allora avrei abbandonato il sogno di vivere grazie alla mia musica. Per cui feci molta pratica di produzione musicale, lessi libri e riviste, interviste ed articoli relativi alla produzione ed al music business. In uno di questi articoli scoprii il mondo della stock music e decisi di provarci. Fu un anno meraviglioso. Quali sono state le difficoltà iniziali che hai dovuto affrontare? All'inizio cominciai solo come autore esclusivo per Audiojungle, feci qualche ricerca relativa ai file più popolari e cercai di fare qualcosa di simile. Per me non fu una cosa facile, ma fu ad ogni modo molto entusiasmante e divertente. In merito alle difficoltà, la cosa più difficile fu quella di non smettere di produrre background music in assenza di vendite per settimane o mesi. Il primo anno perciò non fu molto produttivo. Il guadagno complessivo era tra i 100 ed i 200 $ al mese. Dopo le cose cominciarono a diventare più interessanti.
Quali sono a tuo avviso le competenze necessarie per avere successo in questo settore? Dal mio punto di vista si dovrebbe innanzitutto amare la music production. Questo dovrebbe essere sufficiente. Conosco molti musicisti famosi senza alcuna formazione musicale classica. Ma ovviamente è meglio se c'è. E' ottimo avere competenze di base in materia di mixing e mastering. Ed una cosa molto importante è conoscere la propria DAW bene ed usare dei sistemi per velocizzare il processo produttivo. Io adoro creare i miei shortcuts e template per lavorare velocemente. Normalmente non lavoro più di 3 ore al giorno. Come fai a mantenere alta la tua motivazione? E' una buona domanda questa. Ci penso molto in effetti. A volte è difficile sedersi e lavorare. In quelle occasioni ho una mia regola: faccio 2-3 sessioni al giorno della durata di 30 minuti. Spengo internet e telefono, metto un timer e lavoro per 30 minuti. Lo scopo è quello di creare una melodia, un tema per una nuova traccia in 30 minuti. Dopo di che faccio una pausa. Se dopo un'ora mi piace ancora ciò che ho fatto precedentemente, posso proseguire con un'altra sessione di 30 minuti, se invece non trovo più interessante ciò che avevo fatto, apro un template vuoto e cerco di produrre qualcosa di interessante ancora per 30 minuti. Questo metodo per me è molto efficace. Quali credi siano i valori personali fondamentali per avere successo in questo business? Amore per la produzione musicale e PAZIENZA. La pazienza è una cosa molto importante in questo business. Se ne hai avuti, in quale modo hai accolto e superato i rifiuti? Onestamente non presto molta attenzione ai rifiuti. Semplicemente carico la mia musica su altri siti di music licensing. Pianifichi il tuo lavoro di produttore e se si quali criteri sono alla base delle tue strategie? Cerco di caricare una traccia a settimana che sia un singolo oppure un music pack. Peraltro i music pack costituiscono un buono strumento su Audiojungle per dare una chance in più alle nostre vecchie tracce.
Chi decide di intraprendere la strada della Production Music si trova fin dal principio a fare i conti con due modelli differenti di distribuzione: quello esclusivo con una sola music library e quello non esclusivo con più music libraries. Come hai affrontato questo "problema" e quali sono stati i tuoi criteri di scelta iniziale? All'inizio ero autore esclusivo su Audiojungle, successivamente ho iniziato a produrre musica anche per altri siti di stock music (Pond5, Revostock, 123rf, Luckstock, Motion Elements, ProductionTrax). Ho anche fatto un non esclusivo su AudioJungle ed ho caricato anche lì le mie tracce non esclusive. Inoltre ho un su SoundCloud con alcune tracce che possono essere scaricate liberamente. Non dedico molta attenzione a Facebook e Twitter. Quale consiglio tecnico daresti ad un produttore per aumentare la "vendibilitá" di un brano? Non sono molto bravo nel naming e nel tagging e nella promozione. Ad essere onesti non promuovo la mia musica da nessuna parte. Cosa pensi dei sistemi di fingerprinting? Grazie a Matt (Alumo Audio) una buona metà delle mie produzioni esclusive sono dai sistemi di fingerprinting di AdRev. Innanzitutto è un buon sistema per scovare usi non autorizzati della mia musica, inoltre è interessante vedere come viene utilizzata ed infine è una buona fonte di guadagno. Da ultimo, ci potresti dire qualcosa che abbiamo dimenticato di chiederti? Nella mia esperienza è meglio non fare molta attenzione alle vendite. Bisogna stare calmi e fare una traccia alla settimana, tutto qui. Alcuni dicono che la produzione di stock music è una maratona e non uno sprint. 100% vero. Non hai bisogno di paragonarti ad altri, alcuni arrivano al successo rapidamente ed altri hanno bisogno di più tempo. E' molto importante non lasciarsi andare ed abbandonare, bisogna invece continuare. Prometti a te stesso di produrre una traccia a settimana almeno per un anno. E sii positivo, funzionerà.
LE 5 “P” DEL SUCCESSO
Prima di concludere questa guida pratica ho ritenuto opportuno inserire alcune ulteriori pagine, in cui troverete una lista di music libraries, alcune letture consigliate ed alcuni link utili.
Il lavoro redazionale di questo testo ha occupato alcuni mesi della mia vita e posso dire di averlo fatto con grande dedizione e ione.
Spero che questa guida pratica abbia lasciato a ciascuno di voi spunti utili per il proprio sviluppo come produttore musicale.
Il mondo del music licensing è un mondo affascinante e, per quanto possiate incontrare difficoltà e ostacoli lungo il vostro sentiero, ricordate di fare vostri e coltivare il più possibile i valori fondamentali che stanno alla base del successo personale e professionale di chiunque, in qualunque settore, ma in modo particolare nel settore del music licensing:
IONE PREPARAZIONE PIANIFICAZIONE PAZIENZA PERSISTENZA
Queste sono quelle che io chiamo “LE CINQUE P DEL SUCCESSO”.
Spero che possano diventare vostre al più presto!
Buon lavoro a tutti!
Andrea
LISTA DELLE MUSIC LIBRARIES
Di seguito potrete trovare un'ampia lista di music libraries da consultare e presso cui sottoporre le vostre demo, per iniziare (oppure ampliare) il vostro business nel mondo del music licensing. Nel farlo, tenete sempre nella opportuna considerazione i consigli che ho avuto modo di scrivere nelle pagine dell'eBook. In particolare ricordate sempre di ascoltare la musica presente nelle singole librerie per verificare che i vostri brani sia adeguati allo “stile della casa”. Solo in quel caso spedite le vostre demo. A questo specifico riguardo, seguite attentamente le music submissions guidelines presenti sul sito della library. Qualora queste non fossero presenti, usate la pagina di contatto per presentare la vostra figura ed il vostro portfolio. Qualora non riceveste risposta, ricordate di fare un follow up - a distanza di un tempo ragionevole - per chiedere un riscontro, magari reinoltrando il vostro messaggio originario. Detto ciò, auguro buon music licensing a tutti!
Librerie Esclusive
http://adrenalinsounds.com/
http://audioaddictionmusic.com
http://auralation.tv
http://bigscoremusic.com/
http://bleachlondon.com
http://dearthmusiclicensing.com/
http://epidemicsound.com/
http://kalayehproductions.com/
http://licenselab.com/
http://liquidcinema.com/
http://modeproductionmusic.com/
http://number7records.com/
http://positionmusic.com/
http://redcola.com/
http://scoreascore.com/
http://soniclibrarian.net/
http://studio51music.com/
http://transitionmusic.com/
http://tunedogs.com/
http://vanacoremusic.com/
http://vault768.com/
http://www.1revolutionmusic.com/
http://www.411musicgroup.com/
http://www.4elementsmusic.com/
http://www.5alarmmusic.com
http://www.615music.com
http://www.7outmusic.com/
http://www.absolutemusiclibrary.com
http://www.adonys5-1.com
http://www.alibimusiclibrary.com/
http://www.aperturemusiclibrary.com/
http://www.apollolive.com/
http://www.atomicamusic.com/
http://www.audionetwork.com
http://www.blacktoastmusic.com/
http://www.blazedoutmusic.com/
http://www.boostmusic.com
http://www.camboso.com
http://www.cinephonix.com
http://www.couldb.com/
http://www.deqoymusic.com/
http://www.dewolfemusic.co.uk
http://www.editorschoicemusic.com
http://www.EpitomeMusic.com
http://www.extrememusic.com
http://www.filmtv-tracks.com/
http://www.finalcue.eu
http://www.fullwerksmusik.com/
http://www.gothic-storm.com/
http://www.hum.co.uk
http://www.imagempm.com/
http://www.immediatemusic.com
http://www.indigimusic.com
http://www.intervox.de
http://www.ironmikeent.com/
http://www.italianwaymusic.com/
http://www.labhits.com/
http://www.lemoncake.com/
http://www.machiavellimusic.com/
http://www.manchestermusiclibrary.com/
http://www.mediatracks.co.uk
http://www.megatrax.com
http://www.mightygen.com
http://www.moonlabmusic.com/
http://www.multimediamusic.it/
http://www.musiccandy.com
http://www.musicforproductions.com
http://www.musicforsport.com
http://www.musicsolutions.org.uk/
http://www.naz-sect.com/
http://www.nightingalemusic.com/
http://www.olemusicbox.com/
http://www.omnimusic.com
http://www.onlineprodmusic.com/
http://www.organicmusiclibrary.com/
http://www.pacificamusic.com/
http://www.pinkmediaproject.com
http://www.posthastemusic.com/
http://www.premiertracks.com
http://www.beat.com/
http://www.prolificartsmusic.com
http://www.reliable-source.co.uk/
http://www.robapm.com/
http://www.royaltyfreemusiclibrary.com
http://www.rrfmusic.com/skybound/
http://www.s3mx.com/
http://www.selectracks.com
http://www.shockwave-sound.com
http://www.shutterstock.com/
http://www.smartmediamusic.com
http://www.songstoyoureyes.com
http://www.songstreetrecords.com/
http://www.sonoton.de
http://www.sound-ideas.com
http://www.soundmachinemusic.com/
http://www.soundtaxi.net/
http://www.spidercues.com/
http://www.sspmc.tv/
http://www.standardmusiclibrary.com/
http://www.stashboxmusic.com
http://www.stockmusic.be/
http://www.stockmusic.com
http://www.supersonicnoise.com/
http://www.syncfreemusic.com
http://www.synctracks.com/
http://www.thedinermusic.com
http://www.thefunkyjunkies.co.uk/
http://www.theguitarlibrary.co.uk
http://www.twistedjukebox.com/
http://www.uniquetracks.com
http://www.vtowncartelmusic.com/
http://www.warnerchappellpm.com/
http://www.westonemusic.com/
http://www.wildwhirled.com
Librerie Non Esclusive
http://909music.com/
http://altarboymusicusa.us/
http://arringtonmusic.com/
http://audiosocket.com/
http://beatdock.com/
http://cinecue.com/
http://clipcentric.com/
http://coneyislandCIM.com/
http://freeplaymusic.com/
http://halfnotemusic.net/
http://knockmusicgroup.com/home.php
http://magnatune.com/
http://melodyloops.com/
http://musiconlinelibrary.com
http://pro.jamendo.com/stock-music-licensing
http://sevenskiesmusic.com/
http://soundcheque.com/
http://stonecoldpublishing.com/
http://themusicjar.co.uk/
http://tomatoshark.com/
http://tunes.viralmusic.com/
http://www.1000tracks.com/
http://www.123rf.com/
http://www.300monks.com/
http://www.actionmediamusic.com
http://www.affixmusic.com/
http://www.ambientmusicgarden.com/
http://www.amurco.com/
http://www.atriummusicgroup.com/
http://www.auditive.net
http://www.beatpick.com/
http://www.beatsuite.com
http://www.bedtracks.com/
http://www.brightmindmusic.com/
http://www.buydigitalstuff.com/
http://www.catooh.com/
http://www.clipdealer.com/
http://www.crucialmusic.com
http://www.cuesongs.com/
http://www.divisionofsound.com/
http://www.ehsidemusic.com/
http://www.fliktrax.com/
http://www.hollywoodproductionmusic.com
http://www.hooklineandsync.com/
http://www.indietrackslibrary.com
http://www.lcmpublishing.com/
http://www.libertylicensing.com/
http://www.luckstock.com/
http://www.mainstreamsource.com
http://www.makin-trax.co.uk/
http://www.mediamusicnow.co.uk/
http://www.melodypods.com/
http://www.moonshine.tv/
http://www.music2hues.com/
http://www.music2license.com/
http://www.musicalibredederechos.net/
http://www.musicloops.com
http://www.musicsupervisor.com
http://www.muziko.com/
http://www.mymusicsource.com
http://www.nomamusic.com/
http://www.partnersinrhyme.com/
http://www.playtunesmusic.com/
http://www.playupmusic.com/
http://www.polysounds.de/
http://www.pond5.com/
http://www.primaryelements.com/
http://www.princessbluepublishing.com/
http://www.productionmusiclibrary.com/
http://www.productiontrax.com
http://www.pumpaudio.com
http://www.reeltracks.at/
http://www.rev9.biz/
http://www.royalty-free.tv
http://www.royaltyfreeheaven.com
http://www.rumblefish.com
http://www.sidekickmusiclibrary.com/
http://www.songmatchmakersnetwork.com/
http://www.sounddogs.com/
http://www.soundfileproductions.com/
http://www.soundimage.eu/
http://www.soundvault.tv/
http://www.strikeaudio.com/
http://www.syncdaddy.com/
http://www.thecueniverse.com/
http://www.themusicase.com/
http://www.themusiccollective.com/
http://www.triplescoopmusic.com
http://www.tunefruit.com/
http://www.tunesociety.com/
http://www.twistedtracks.com
http://www.videoblocks.com/
http://www.vortexmusicbox.com/
http://www.wacbiz.com
http://www.yookamusic.com
https://chicagomusiclibrary.com/
https://www.musicrevolution.com/sell_music/
https://www.whisperaudio.com/
http://www.museiq.tv
http://www.youlicense.com/
Librerie Ibride (E/NE)
http://audiobank.fm/
http://audiojungle.net
http://boahsounds.com/
http://latinpulsemedia.com/
http://mibemusic.com/
http://mk.com
http://sonitarium.com/
http://www.audiomicro.com/
http://www.audiominemusic.com/
http://www.audiosparx.com
http://www.badassmusic.com/
http://www.directionalmusic.com/
http://www.fidelitywave.com/
http://www.filmandtvmusiclibrary.com
http://www.hdmusicnow.com/
http://www.hellagoodrecords.com/
http://www.istockphoto.com/music-clips
http://www.jinglepunks.com/
http://www.millionducksmusic.com/
http://www.motionelements.com/
http://www.musicbeyond.com/
http://www.musiccult.com/
http://www.musicdealers.com/
http://www.musicsync.me/
http://www.platinummusic.co.uk/
http://www.proudmusiclibrary.com/
http://www.redtemplemusic.com
http://www.royaltyfreekings.com/
http://www.scorekeepersmusic.com
http://www.soundscapemedia.com/
http://www.stockfuel.com/
http://www.ton.cc/
https://musicvine.net/
Librerie N/D (modello non dichiarato)
http://avmsync.com
http://blog.pedigreecuts.com/
http://brg.sourceaudio.com/
http://buy-gemafrei.com/
http://digitalmix.com/
http://fatsoundmusic.com/
http://featuresounds.com
http://finetunemusic.com/
http://gempiremusic.com/
http://instantmusicnow.com/
http://ironscores.com/
http://ispymusic.net/
http://ispymusic.net/
http://jelmusicgroup.com/
http://kwiksounds.com/
http://milliondollarbeatz.com/
http://munchkinstudios.com/
http://musicbakery.com/
http://music-for-video.com/
http://reelworld.com/
http://sauce-music.com/
http://sentricmusic.com/
http://signaturetracks.com
http://slicktracks.com
http://square-peach.com/
http://squirkymusic.com/
http://subpubmusic.com
http://syncmaster.org/
http://uk.emiproductionmusic.com/
http://wrongplanet.co.uk/
http://www.agoraphone.com
http://www.aircraftmusiclibrary.com/
http://www.akmmusic.co.uk/
http://www.altitude-music.com/
http://www.americanmusicco.com/
http://www.apexmusic.com/
http://www.applesandorangesmusic.com/
http://www.arcadiamusic.com
http://www.architectofsound.com
http://www.ascheandspencer.com/
http://www.atlanticseven.com
http://www.audiohoundz.com/
http://www.banditmusic.co.uk
http://www.beachstreetmusic.net
http://www.bhgoldmusic.com/
http://www.bhpnewyork.com/
http://www.bigbangfuzz.com
http://www.bigsciencemusic.com/
http://www.bobsmusiccafe.com/
http://www.boommusic.tv
http://www.bosworth.de/
http://www.brandxmusic.net/
http://www.brilliantmusic.co.uk/
http://www.cezame-fle.co.uk/
http://www.chophousemusic.com/
http://www.chrisworthproductions.com/
http://www.clearwavemusic.com/
http://www.cringemusic.co.uk/
http://www.cssmusic.com/
http://www.cuemusic.com/
http://www.d2music.com/
http://www.daddyjackmusic.com/Welcome.html
http://www.davenportmusic.com
http://www.dawnmusic.com/
http://www.deepeastmusic.com/
http://www.digitalassassinmusic.com/
http://www.digitaljuice.com/
http://www.dl-music.com/
http://www.edwoodmusic.com/
http://www.extrachillimusic.com
http://www.fablemusic.com.au/
http://www.feltmusic.com
http://www.firemix.com
http://www.firstcom.com
http://www.flashsound.com
http://www.flippermusic.it/
http://www.focusmusic.com
http://www.fpmmusic.com/
http://www.frameworksmusic.com/
http://www.freshmusic.com
http://www.fundamentalmusic.com/
http://www.gemusic.com
http://www.globalgraffiti.com
http://www.gmpmusic.com
http://www.greenfieldmusic.com/
http://www.heavyharmonylibrary.com/
http://www.heavyhittersmusic.com/
http://www.homestudiomusic.com/
http://www.iamusic.com/
http://www.ibaudio.com
http://www.inspiredproductionmusic.com
http://www.inthegroovemusic.com/
http://www.jaryllavid.com/
http://www.jwmediamusic.co.uk
http://www.karmasongs.co.uk/
http://www.killertracks.com
http://www.killthesilence.com/
http://www.konsonant.com/
http://www.kosinus.fr/
http://www.kpmmusichouse.com
http://www.kussu.net/
http://www.lapostmusic.com/
http://www.licensemusic.com/
http://www.ligarmusiclibrary.com/
http://www.loopsound.com/
http://www.massivetracks.net/
http://www.mastersource.com/
http://www.mediabakery.com/
http://www.moogang.co.uk
http://www.mpmmusic.com
http://www.musicblender.com
http://www.musicforprod.com/
http://www.musicjunkies.net/
http://www.musicmediatracks.com/
http://www.mxlicensing.com/
http://www.neosounds.com/
http://www.netmusiclibrary.com/
http://www.nitronoise.com/
http://www.northstarmusic.co.uk/
http://www.onetrackaday.com/
http://www.opus1musiclibrary.com/
http://www.opuzz.com
http://www.placementmusic.com/
http://www.plan8music.com/
http://www.pointclassics.com/
http://www.popvirus.de/en
http://www.pp-music.net/
http://www.productiongarden.com
http://www.productionmusiconline.com/
http://www.propellermusic.com
http://www.q-music.co.uk/
http://www.quantummusicworks.com/
http://www.qwpm.co.uk
http://www.radicalmusiclibrary.com
http://www.rhythmandmuse.com
http://www.riptidemusic.com/
http://www.royaltyfreemusic.com/
http://www.screenmusic.com
http://www.sfxsource.com/
http://www.sigmusic.com
http://www.smartsound.com
http://www.smashhaus.com/
http://www.smashhaus.com/
http://www.smashtrax.com/
http://www.sohoproductionmusic.com/
http://www.sonicquiver.com/
http://www.soundrangers.com
http://www.soundtraxxmusic.com/
http://www.stephenarnoldmusic.com/
http://www.stereobot.com/
http://www.stock20.com
http://www.stockmusic.net/
http://www.studiog.co.uk/
http://www.synchromusic.co.za/
http://www.sync-music.com
http://www.telemusic.fr/
http://www.telepicturesmusic.com/
http://www.themusicbed.com/
http://www.themusiclibrary.org/
http://www.theperfectmusiclibrary.com
http://www.trfmusic.com
http://www.tsunamimusic.com/
http://www.tubesounds.com/
http://www.tunedge.com
http://www.ubm-media.com/
http://www.vibeylibrary.com/
http://www.videohelper.com
http://www.westarmusic.com
http://www.whitebeetle.com/
http://www.yessian.com/
http://x-raydogmusic.com/
https://www.fantero.com
www.olemusicbox.com/
LETTURE CONSIGLIATE e LINK UTILI
Di seguito potrete trovare alcuni testi, blog e siti informativi da ricercare o consultare online, utili per approfondire la materia del music licensing, il tema dello sviluppo di una carriera nel mondo della musica, oppure argomenti tecnici connessi alla produzione musicale:
“The business of music licensing – Generating revenue through your music” (Emmett Cooke)
“An insider's guide to music licensing” (Aaron Davison)
“Getting your music into film & TV in today's economy” (Global Media Online Inc.) (www.filmmusicworld.com)
“Hack the music business – Build your own career” (Dave Kusek)
“The home studio handbook – Get great acoustics & killer mixes from your home studio” - (Andrè Calilhanna)
“Music publishing 101 – Making the most money from your music” (Cd Baby)
Music Library Report
The DIY Musician
The DIY Musician's Complete Guide to Sync Licensing
Film and Game Composers
MusicFilmTelevision.com
Promuovere musica – Strategie e Strumenti per promuovere la tua musica online
Air Play Direct
Production Music Association
Copyleft Italia
Creative Commons Italia
YouTube for Artists
Villa Music Rights
Soundreef
Licensio
License Quote
Tracks and Fields
Ricall
Tag Team Analysis
PROTEZIONE DEL COPYRIGHT
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